Chi è Uzi Lvke, il rapper romano oggi al Concerto del 1 maggio con il brano ‘Non passa l’aria’

Uzi Lvke soffre d’asma da molti anni e con il brano, che porta sul palco del Concertone del 1 maggio a Roma, ha voluto dare il suo contributo sulla necessità di affrontare con coraggio la malattia. che colpisce sempre più gli adolescenti.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Uzi Lvke, giovane rapper romano, oggi porta sul palco del Concerto del 1 Maggio il suo ultimo album “Non passa l’aria. Si esibisce di fronte a migliaia di ragazzi, in diretta dalle 14 su Rai3, Rai Radio2, RaiPlay e Rai Italia, per l’evento promosso da CGIL, CISL, UIL, prodotto e organizzato da iCompany, che si tiene ogni anno in Piazza San Giovanni in Laterano, a Roma. Sarà l’occasione per conoscerlo e apprezzare la sua musica. Afferma Uzi Lvke, come riportato da politicamentecorretto.com:

È un grande onore poter portare la mia musica su un palco così importante come quello del Concertone del Primo Maggio.

Sono felice di poter dare il mio contributo a tenere alta l’attenzione su temi quali il diritto alla salute e l’accesso alle cure per tutti.

La sua canzone, infatti, si ispira alla lotta contro l’asma, malattia di cui soffre da quando aveva 4 anni, ed è nata grazie alla grazie alla collaborazione con FederAsma, organizzazione di volontariato che dal 1994 riunisce Associazioni Italiane di pazienti che sostengono la lotta alle malattie respiratorie, e con il supporto non condizionato di Chiesi Italia, a sostegno di DUNFIATO, campagna di sensibilizzazione sull’asma.

Uzi Lvke: una gavetta tutta in salita

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Uzi Lvke, vero nome di Luca Sampieri è nato a Roma nel 1998, e ha trascorso l’infanzia tra le palazzine del Corviale. La scelta di usare la U scritta V, come nel latino antico, è fatta per rimarcare la propria origine romana mentre il nome UZI ricorda un modello di fucile, e descrive la vita che, proprio come l’arma, spara addosso sin da giovani.

Uzi Lvke si avvicina alla musica dall’adolescenza, grazie ai suoi educatori sociali, e nel tempo, quella che era solo una passione, si trasforma in un vero e proprio lavoro. La periferia in cui cresce non lo aiuta. Lui stesso ha spiegato quanto sia difficile partire dalla borgata, perché la strada è tutta in salita, senza agevolazioni di sorta.

Dopo una lunga gavetta inizia a capire che la sua musica stava iniziando a girare quando nel nel 2018 il video ‘Corviale Freestyle’, girato con alcuni amici, supera le 10 mila visualizzazioni in un giorno su YouTube. Da lì viene contattato da Achille Lauro poi la svolta con ‘Tararì tararà’, con oltre 400 mila visualizzazioni su YouTube, e “Aspetta la Notte RMX”, in collaborazione con Noyz Narcos, gli permette di attirare l’attenzione delle case discografiche. Ad aprile il rapper ha collaborato con Fasma e Vion nel singolo di Don Joe “Tutti i nostri guai”.

Uzi Luke, la malattia e la derisione dei compagni segnano la sua infanzia

La canzone che Uzi Lvke porta sul palco a Roma per il Concertone si ispira alla sua lotta contro l’asma, una malattia di cui si parla ancora poco, rivela il rapper, in un’intervista al Messaggero. Poi aggiunge di aver iniziato a soffrirne da piccolo e di essere stato deriso dai compagni, suoi coetanei:

Quando avevo 4 anni. Un giorno mia madre mi trovò steso sul letto, cianotico. Mi caricò sulle spalle e mi portò al pronto soccorso. La diagnosi del medico fu chiara. A scuola mi portavo in classe l’inalatore.

Gli altri ragazzini mi prendevano in giro. Per mancanza di educazione e di cultura su una malattia di cui si è sempre parlato poco. Quando avevo crisi respiratorie mi attaccavo all’inalatore: ridevano di me.

Oggi Uzi Lvke ha però imparato a convivere con malattia: “La malattia è stata parecchio invalidante. Oggi ho imparato a conviverci, anche grazie alle cure. Questo pezzo è il mio sfogo, ma anche un modo per educare sulla necessità di affrontare con coraggio e senza vergogna la malattia”. Alcuni termini utilizzati nel testo della canzone “Non passa l’aria” sono espressioni che i giovani pazienti con asma utilizzano per descrivere la sensazione che si prova quando si fa fatica a respirare. Inoltre l’artista, per sfidare i suoi limiti, ha deciso di eseguire le ultime strofe del brano tutte d’un fiato.

Leggi anche: Marco Masini: “So bene chi ha detto che porto sfiga. Volevano rovinarmi come Mimì”

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