Chi è Lanfranco Cirillo, l’italiano al servizio di Putin

Lanfranco Cirillo è stato inserito dal team di Navalny nella lista dei sostenitori e fedelissimi di Putin. Vediamo cosa ha fatto e in quali rapporti è con lo zar.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Il Governo di Putin è stato mantenuto vivo negli anni grazie a migliaia di persone che costituiscono una sorta di catena di montaggio. Tra i sostenitori spunta anche il nome di Lanfranco Cirillo.

Secondo un recente rapporto diffuso dalla fondazione di Alexei Navalny, il quale pur trovandosi in prigione dispone di un valido team che prosegue nello sfidare il Cremlino, tra i fedeli dello zar ci sono funzionari, professionisti, militari e uomini della sicurezza. Tutti questi soggetti sono catalogati per categorie, in base alla professione e ai lavori svolti per Putin, oltre ad essere menzionate anche le proprietà di cui dispongono, che andrebbero confiscate.

Tra questi ci sarebbe anche un italiano, Lanfranco Cirillo, imprenditore 63enne con cittadinanza russa conosciuto come l’architetto di Putin, un tedesco, Matthias Warnig, ex spia della Stasi, e anche l’astronauta Valentina Tereskova, oggi 84enne.

Lanfranco Cirillo, cosa ha fatto e perché è noto

Lanfranco Cirillo_putin

Lanfranco Cirillo è bresciano, ma trascorre gran parte del suo tempo a Mosca, dove lavora nell’ambito immobiliare e finanziario. È noto per aver progettato la villa segreta di Putin sul Mar Nero, dal valore di un miliardo di euro, ma anche per aver sottratto al Fisco italiano, tra il 2013 e il 2019, 50 milioni di euro.

Gli uomini della Guardia di Finanza per perquisire la sua lussuosa villa a Brescia hanno impiegato due giorni e hanno sequestrato opere d’arte di De Chirico, Cezanne, Kandinsky, Picasso, Fontana e un elicottero utilizzato da Cirillo per spostarsi.

Inoltre pare che lo zar in cambio del suo lavoro gli abbia donato una villa accanto alla sua lussuosa dimora, sulle rive del Mar Nero. L’uomo però ha sempre smentito ogni legame con Putin e con gli oligarchi russi. Riguardo alle accuse di evasione fiscale si era così difeso, come riporta il Giornale di Brescia:

Sono sorpreso di dover affrontare argomenti del genere dopo aver vissuto in Russia per più di 20 anni.

Sono orgoglioso di aver svolto un lavoro importante in Russia, dando lavoro a decine di aziende italiane e portando a casa di molte delle persone più importanti e influenti il ​​meglio dell’eccellenza italiana.

Leggi anche: Chi è Rosario Aitala, l’unico italiano che giudicherà i crimini di Putin

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