È Arianna Vicari la prima al Test di Medicina: “Ho studiato da sola dai libri che avevo”

La 19enne di Vicenza, prima in graduatoria, è stata capace di superare ben 80mila candidati, un'impresa non da poco.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Arianna Vicari, 19enne di Vicenza, è stata la più brava d’Italia al test di Medicina di quest’anno. Prima in graduatoria, è stata capace di superare ben 80mila candidati, un’impresa non da poco. La notizia si è diffusa il 5 settembre scorso, dopo la pubblicazione della lista del Tolc Med sul web.

La ragazza, che proviene dal Liceo scientifico Quadri di Vicenza, ha confermato il primato del Veneto nel test, visto che anche l’anno scorso a posizionarsi in testa alla classifica era stato il veronese Marco Zenari, mentre nel 2020 – quando ancora non venivano pubblicati i nomi e i cognomi degli iscritti – a primeggiare era stato uno studente che aveva fatto il test all’Università di Padova.

Test di Medicina, Arianna Vicari in testa: “Ho studiato da sola su libri che avevo e vecchi quiz”

Test di Medicina, Arianna Vicari in testa: "Ho studiato da sola su libri che avevo e vecchi quiz"

Intervistata dall’edizione veneta del Corriere, Arianna Vicari ha parlato di una “grande soddisfazione” raggiunta “studiando da sola dai libri che già avevo, comprando anche dei vecchi libri di quiz. La ragazza ha spiegato: “Ho dovuto affrontare due prove, una ad aprile e una a luglio, e sono entrata in graduatoria con il punteggio migliore, 82,07 su 100”.

La 19enne ha poi spiegato che ad avvicinarla alla facoltà di Medicina sia stata la cosiddetta “curvatura biomedica”, un programma didattico nato a livello nazionale dalla collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione e l’Ordine dei Medici e promosso dal preside del liceo Quadri Paolo Jacolino (in pensione da questo mese). L’iniziativa si rivolge proprio ai ragazzi che vogliono avvicinarsi alle professioni sanitarie.

Diciamo che la mia passione è nata proprio da quell’esperienza – ha spiegato Arianna Vicari – e poi c’è stata anche la pandemia che sicuramente ha influito. Ho deciso di partecipare alla curvatura biomedica perché mi interessavano gli argomenti, anche se allora non immaginavo che mi sarei iscritta a Medicina”.

Arianna Vicari e l’importanza della “curvatura biomedica”

Il progetto “curvatura biomedica”, a cui anche Arianna Vicari ha partecipato, consiste in 150 ore di potenziamento in fisica, scienze naturali e biologia biomedica a cui si aggiungono dei test per poter avanzare di livello (con un programma definito su base ministeriale). Tale attività è ovviamente facoltativa e vi partecipano circa cento studenti all’anno nel triennio terza-quinta superiore.

Non solo: tale progetto prevede anche venti ore di tirocinio in un ospedale, casa di cura o clinica dentistica, il che permette agli studenti di mettere in pratica quanto appreso durante le lezioni.

Diciamo che i ragazzi hanno la possibilità di capire se sono portati o meno per le scienze sanitarie – ha spiegato l’ex preside del Quadri Paolo Jacolinonon solo medicina, ma anche biologia, farmacia, chimica e tecnologie farmaceutiche. Siamo molto contenti per il risultato di Arianna, la quale fa parte degli studenti che più si sono appassionati al progetto, ma non è sola: lei è stata la prima d’Italia, ma molti altri sono riusciti a entrare, perché questo tipo di esperienza offre un grosso aiuto”.

Arianna Vicari e la curvatura biomedica: “Ha sfruttato un’occasione”

Insomma: per Arianna Vicari, la preparazione raggiunta grazie alla “curvatura biomedica” è stata fondamentale. L’ex preside del Liceo Quadri Jacolino, per far comprendere la portata di tale progetto, ha spiegato come durante lo scorso governo fosse addirittura in fase di studio un decreto per fare saltare la prova d’ammissione a medicina ai ragazzi che lo avessero frequentato con profitto.

Enorme soddisfazione anche per Michele Valente, presidente dell’Ordine dei medici di Vicenza, che ha contribuito al progetto assieme alla collega Eleonora Benetti e alla professoressa Donatella Scala.

Siamo partiti con l’intento di andare a creare vocazioni alla medicina – ha spiegato Valente – cercando di selezionare coloro che sono veramente portati per fare i medici. Le defezioni, infatti, possono raggiungere il venti per cento il primo anno, che non è una cosa negativa: uno studente, in questo modo, può optare per un’altra carriera prima di iscriversi alla facoltà. Mi fa piacere che questa ragazza abbia sfruttato questa occasione, devo ringraziare i medici della provincia che si sono messi a disposizione”.

Leggi anche: La rivoluzione della scuola parte da vacanze estive più corte: la petizione di WeWorld

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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