Cento anni di Gucci: la maison festeggia insieme a Balenciaga con la collezione “Aria”

La maison festeggia il secolo in uno short-video che ripercorre tutte le tappe più iconiche del brand. Ospite d’eccezione: Balenciaga in veste di hacker.

Lucrezia Reale
Lucrezia Reale
Lucrezia Reale, redattrice e inviata stampa per eventi di moda, cultura e lifestyle. Ama viaggiare, leggere poesie e guardare il mondo attraverso il mirino della sua macchina fotografica.
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Sono passati cento anni. Cento rivoluzioni della Terra che mettono in discussione il flusso del tempo.

Cento giri intorno al Sole per tornare a quella primavera, dove tutto stava per germogliare e rifrangere.

Un momento importante da celebrare.

Aria è l’omaggio di Alessandro Michele ai primi cento anni di Gucci, partendo lì dove tutto iniziato, ovvero all’Hotel Savoy di Londra, dove il padre fondatore Guccio Gucci ha lavorato come ascensorista a inizio Novecento.

Un cortometraggio che racconta i cento anni di Gucci

Cento anni di Gucci - Clutch cuore

Nel video co-diretto da Floria Sigismondi e Alessandro Michele, con musica rap mixata da Lawrence Rothman, il brand ripercorre alcune delle tappe salienti dei cento anni di Gucci a ritmo di Gucci Gang, Gucci Coochie e Green Gucci Suit.

Un excursus a partire dall’arrivo di Tom Ford nella bottega Gucci e agli innumerevoli scandali che lo hanno visto protagonista, alle metamorfosi del brand e ai suoi fetish più sfrenati, fino ad arrivare ad oggi, all’hackeraggio con la complicità di Demna Gvasalia di Balenciaga, simbolo di rifondazione del marchio, di ulteriore rinascita. 

Dichiara a tal proposito Alessandro Michele:

Ho saccheggiato il rigore anticonformista di Demna Gvasalia e la tensione sessuale di Tom Ford.

Mi sono soffermato sulle implicazioni antropologiche di ciò che brilla, lavorando sulla lucentezza dei tessuti.

Ho celebrato il mondo equestre di Gucci trasfigurandolo in una cosmogonia fetish.

Ho sublimato la silhouette di Marilyn Monroe e il glamour della vecchia Hollywood.

Ho sabotato il fascino discreto della borghesia e i codici della sartoria maschile.

Un tuffo nell’archivio storico del brand, nelle stampe floreali e nei modelli classici che hanno segnato la storia di un’epoca, per rendere omaggio alle idee e all’audacia di nonno Guccio, il quale da una piccola bottega e da tanta ambizione è riuscito a far nascere un vero e proprio impero, un’eccellenza della moda italiana nel mondo.

La sfilata di quest’anno non vede le persone fisiche come ospiti della kermesse, bensì tante macchinette fotografiche che scattano incessantemente i modelli, come a cercare di riempire un vuoto di una passerella che, purtroppo, si percepisce.

Per i cento anni di Gucci il celebre monogramma della casa si mescola con Balenciaga 

Cento anni di Gucci - Collab Balenciaga

Siamo stati abituati negli anni a vedere il monogramma a doppia GG per strada e sulle passerelle nella sua classica e intramontabile bellezza, ma nella collezione Autunno-Inverno 2022 appare una contaminazione alquanto insolita e certamente inaspettata. Ecco che sulle giacche a vento, sui gioielli e sui blazer appare il logo di Balenciaga.

Una collaborazione che vede le stampe più conosciute del brand fiorentino mescolarsi con le geometrie contemporanee di Balenciaga, simbolo di continua ricerca di innovazione e di nuovi processi creativi, valore che da sempre sostiene il marchio Gucci e che porta avanti anche durante il centenario.

Seppure i due brand possano sembrare in un certo senso antitetici, l'”hackeraggio” di Balenciaga si sposa benissimo con i capi iconici di Gucci, riuscendo a creare dei modelli nuovi ma allo stesso tempo riconoscibili. Le identità dei due brand si fondono in innumerevoli combinazioni dal gusto eccentrico, ambizioso e soprattutto audace.

Pizzo, cristalli, raso, pelle nera, capi oversize e silhouette a clessidra sfilano assieme, fondendosi in un’unica dimensione onirica, quasi surreale: lo show si conclude in un giardino fiorito renderizzato digitalmente, con una modella che stringe fra le sue mani una clutch in cristallo a forma di cuore, che poi viene lanciata in aria. Subito dopo il video finisce, ma il brand Gucci, indubbiamente, potrà continuare a prosperare.

Conclude Alessandro Michele:

Celebro l’aria come principio sacro di compenetrazione, fusione e connessione: un principio di esistenza infuso con l’incanto chimico delle foglie.

A queste creature, la mia lode. Al loro essere fragili e vulnerabili. Alla loro capacità di rinnovarsi e tornare a vivere dopo che l’inverno è passato .

Leggi anche: Chi è Armine Harutyunyan, la modella di Gucci che ribalta i canoni di bellezza

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Lucrezia Reale, redattrice e inviata stampa per eventi di moda, cultura e lifestyle. Ama viaggiare, leggere poesie e guardare il mondo attraverso il mirino della sua macchina fotografica.
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