Caso Grillo, novità sulle indagini. La ragazza: “Mi hanno stuprata sette volte e mi chiamavano cagna”

Ieri è stato specificato il secondo capo d'imputazione riguardo le foto allegate agli atti del processo sul caso Grillo. Pubblicati anche i verbali della ragazza.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La procura di Tempio Pausania ha chiuso nuovamente le indagini per il presunto stupro di gruppo del luglio 2019 contestato ad Edoardo Capitta, Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia e Ciro Grillo, figlio del comico e fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.

Sul caso Grillo è stato specificato anche il secondo capo d’imputazione riferito alle foto oscene scattate con la seconda ragazza mentre questa dormiva, da cui è stato escluso Corsiglia.

Inoltre sono stati pubblicati i verbali della ragazza e sono emersi dettagli raccapriccianti.

Caso Grillo, le foto: corpi seminudi vicino al volto della giovane

Ieri è stato specificato il secondo capo d’imputazione riguardo al caso Grillo. Oltre allo stupro perpetrato ai danni della ragazza milanese da parte di Ciro Grillo e dei suoi tre amici sarebbero state scattate delle foto con i genitali appoggiati sul viso della seconda giovane, mentre questa dormiva.

Inizialmente non era stato chiaro stabilire dalle foto, che erano state allegate agli atti, le responsabilità individuali. Dagli interrogatori però gli inquirenti avrebbero ricostruito la dinamica degli eventi e compreso chi avesse fatto cosa.

Da questa ricostruzione sembrerebbe escluso Francesco Corsiglia, che si trovava probabilmente con l’altra ragazza. Le foto sono state scattare tra le 6.25 e le 7.30, quindi prima dell’ipotetico stupro di gruppo, che da come ha riferito la ragazza sarebbe avvenuto dopo le 9.

Leggi anche: Beppe Grillo: “Mio figlio non ha fatto nulla. Video dimostra consensualità, arrestate me”

Caso Grillo, pubblicato verbale della ragazza

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La ragazza 19enne milanese, dopo una settimana trascorsa dalla serata del 7 luglio 2019 in cui sarebbe stata vittima di abusi sessuali da parte di Ciro Grillo e dei suoi amici, si reca dalla polizia e racconta quanto le è accaduto.

Dai verbali pubblicati sul quotidiano La Verità emergono nuovi particolari sul caso Grillo. Secondo la ricostruzione della giovane, trascorsa la serata al Billionaire insieme alla sua amica, al momento di lasciare il locale verso le 5 del mattino le due accettano l’invito dei ragazzi di fermarsi a dormire a casa loro, non essendoci taxi disponibili.

Caso Grillo: lo stupro di Francesco Corsiglia

La 19enne racconta di aver rifiutato durante la serata le avance di Francesco Corsiglia ma una volta a casa il ragazzo avrebbe usato violenza nei suoi confronti per spingerla ad avere un rapporto sessuale con lui. Ecco quali sono state le sue parole:

Mi ha preso per i capelli indirizzandomi la testa verso il suo pene, dicendomi cagna apri la bocca e mi chiedeva di fargli sesso orale. Inizialmente ho resistito ma lui continuava a farmi violenza. Io mi dimenavo perché non volevo, ma non riuscivo a contrastarlo completamente perché non mi sentivo bene.

Mi teneva con la mano il collo, tenendomi bloccata di spalle e mi penetrava. Per due volte gli ho detto di smetterla, che era un animale, uno stronzo, ma lui ha continuato più forte, tirandomi i capelli e baciandomi sul collo.

Disinteresse dell’amica e stupro da parte degli altri tre

A questo punto la ragazza avrebbe provato a confidarsi con l’amica, la quale stava dormendo sul divano in salotto, chiedendole di andar via ma questa le avrebbe fatto spallucce, in segno di disinteresse.

Gli altri ragazzi l’avrebbero convinta a rimanere per poi violentarla a loro volta. Ecco come prosegue il racconto della 19enne:

A quel punto intervenne un altro dei ragazzi, Vittorio Lauria, che nonostante io gli dicessi che un loro amico mi aveva violentata e che loro non erano intervenuti, ha cominciato a provarci. Poi verso le 9 del mattino mi hanno fatto bere la vodka, afferrandomi per il collo. Sentivo che mi girava la testa dopo aver bevuto, non ricordo bene. Poi mi hanno portata nel letto matrimoniale e mi hanno stuprata.

Sentivo che si chiamavano per nome tra di loro e si dicevano ‘ora tocca a me, dai spostati’ e sentivo che si davano il cambio. Uno mi tirava i capelli e mi tiravano schiaffi sulle natiche e sulla schiena. Mi girava la testa e continuavo a cadere in avanti. Ho visto nero, da quel momento non ricordo più nulla, ho perso conoscenza.

La giovane avrebbe raccontato alla madre solo una settimana dopo quanto le era accaduto durante quella tragica notte. Aspetto del caso Grillo contestato dal comico genovese e difeso dalla maggior parte dell’opinione pubblica.

Leggi anche: Caso Grillo, è polemica. Damiano dei Maneskin: “È stupro anche se viene denunciato dopo otto giorni”

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