Caso Ciro Grillo, le chat del presunto stupro: “Tre contro una stanotte, lascia stare”

Si torna a parlare del caso di presunto stupro al quale hanno preso parte Ciro Grillo e due amici ai danni di una ragazza in Sardegna due anni fa. Ecco alcuni estratti delle conversazioni.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Caso Ciro Grillo. Torna al centro della cronaca il presunto stupro di due anni fa avvenuto in Sardegna ai danni di due ragazze e che ora vedrebbe indagati Ciro Grillo, figlio di Beppe, e altri due suoi coetanei.

Il Corriere della Sera ha pubblicato estratti delle chat avvenute il giorno dopo l’aggressione per la quale adesso i tre ragazzi sono sotto accusa.

Caso Ciro Grillo: i fatti del giorno dopo

17 luglio del 2019, ore 14.15. I tre ragazzi oggi accusati dello stupro che sarebbe avvenuto a casa di Ciro Grillo hanno appena accompagnato ad Arzachena le due ragazze vittime degli abusi, Silvia e Roberta: “le lasciano lì ad aspettare un taxi e tornano a Cala di Volpe, nella casa dove Roberta dormiva mentre in tre scattavano fotografie oscene accanto a lei e dove Silvia racconta di essere stata stuprata da tutti e quattro (il figlio di Beppe Grillo, appunto, e i suoi amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria)”.

Particolari che potrebbero dare una svolta al caso Ciro Grillo.

Caso Ciro Grillo: Le chat dei telefonini

Nell’ambito del caso Ciro Grillo è stato possibile ricostruire alcune dinamiche d’indagine tramite le chat dei telefonini.

Una volta scese le ragazze dalla macchina, rimasti soli i ragazzi cominciano a raccontare agli amici, via messaggio, della folle notte precedente.

Da quanto emerso dalle analisi delle chat sul caso Ciro Grillo, Capitta è il più attivo di tutti con il telefonino. Chat, fotografie, video. Il suo cellulare è stato finora una miniera di informazioni per la Procura di Tempio Pausania che indaga sulla violenza.
Chat Whatsapp del 17 luglio (ore 14:15) tra Edoardo Capitta e un amico:
«No, non puoi capire», scrive.
«Cosa?» chiede l’altro.
«No… 3 vs 1 stanotte, lascia stare».
«Spiega meglio» insiste l’amico.
«No, no, sì, poi ti farò vedere».
«Ma con una tipa?».
«Ma no, guarda… ero ubriaco marcio. Frate te lo giuro».
«Ma chi eravate? Te, Corsi e Ciro?».
Risposta: «3 vs 1 , ovvio. Ma io veramente alle dieci del mattino ero ubriaco marcio… bevuto beverone alle nove».
«Chi era questa?».
«Ma che ne so… Poi vi racconterò, ora non si può ancora».
«Mi fai morire» commenta l’amico.

«Comunque — risponde Capi — c’era il cameramen. Sai che non me le faccio scappare ’ste occasioni. 4 video facili… Poi vi farò vedere tutto. Se vuoi ti chiamo e ti racconto un po’».
«Ti chiamo io dopo» propone l’amico.
E Capitta: «Se sono ancora vivo. Ora sono morto. Siamo andati al Billionaire, tutti 50 hanno messo».
«Sei un idolo» risponde l’altro.

Leggi anche: Beppe Grillo: “Mio figlio non ha fatto nulla. Video dimostra consensualità, arrestate me”

Caso Ciro Grirllo: altri dettagli delle chat

Mentre la conversazione procede, alcuni dettagli non rilevati portano l’amico di Capitta a definire la ragazza: «Poveraccia».
Capitta: «All’inizio non sembrava che volesse».
Leggendo questa conversazione gli inquirenti del caso Ciro Grillo hanno inoltre saputo che erano quattro, e non uno, i video girati durante quello che i ragazzi chiamano sesso consenziente e che la ragazza chiama invece violenza sessuale. La conversazione prosegue:

«Ma chi eravate? Te, Corsi e Ciro?»

Capitta risponde volutamente in modo generico. Dovrebbe escludere Corsi, cioè Corsiglia, perché Corsiglia dormiva dopo aver avuto un «normale rapporto sessuale con Silvia», come racconta lui (lei dice invece che lui l’ha violentata per primo).

Chattando e idolatrando le “gesta” del gruppo Capitta invece lo coinvolge (nel suo «3 vs 1») perché vuole proteggere (Vitto), Vittorio Lauria, che è l’unico del gruppo fidanzato e la sua ragazza, hanno deciso tutti, non deve sospettare di niente.
Altra conversazione via WhatsApp. Capitta stavolta parla conche con un altro amico.
«Broc, abbiamo fatto un casino stanotte».
«Cioè?».

«3 vs 1».
«Puede chiamarti? Non credo a quello che leggo. Aspetto maggiori dettagli prima di commentare. Era bella almeno?».
«Media».

Il 31 luglio risulta una chat fra Ciro jr e Capitta.
«Oh, mi mandi quei video? Quelli» chiede Ciro.
«Ahaha. Perché li vuoi? Non li mando a nessuno Cì, dai».
«Li voglio far vedere a (cita due nomi, ndr) e agli altri. Vabbé come vuoi»

Il gruppo su Instagram

Il 2 agosto altra conversazione Ciro-Capitta:
«Ho invitato delle tipe a casa» annuncia Ciro.
E l’altro: «Ci parte il 3 vs 1? Impazzisco».

E poi l’organizzazione di quella serata e delle successive, nella speranza — si intuisce — che si possa ripetere la notte brava a Cala di Volpe.
L’espressione «3 vs 1» Capitta la utilizza con tutti. Ne va fiero.
Il 19 luglio, cioè due giorni dopo la presunta violenza, scrive al solito amico lontano per dirgli «3 vs 1, ciao ciao».
«Tu, corsi e…»
chiede l’altro.
E lui, che ancora una volta mente per tutelare «Vitto» che è fidanzato, scrive: «Perché sicuro corsi? ahahah. Comunque, sì: io, corsi e Ciro. Vitto si è chiamato fuori, vabbé giusto».

Un altro termine che compare praticamente in ogni chat è «scittare» (prendere in giro). Era una delle regole del gruppo Instagram (ora chiuso) di cui facevano parte i quattro amici genovesi.

Il profilo si chiamava Official Mostri: «Mi mancate fratelli scittatori» si scrivono l’un l’altro i ragazzi. È forse la sola frase sentimentale di mille conversazioni. Il resto è tutto un pavoneggiarsi, un descrivere dettagli irripetibili, un intercalare di parolacce e bestemmie.

Leggi anche: Caso Grillo, novità sulle indagini. La ragazza: “Mi hanno stuprata sette volte e mi chiamavano cagna”

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