Cashback di Stato: cos’è e come cambia nel 2023

Il celebre Cashback di Stato potrebbe presto ritornare in una nuova modalità e renderci la vita un pochino più semplice. Vediamo quali sono le principali informazioni per il 2023.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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Il Cashback di Stato potrebbe tornare e renderci le spese un pochino più detraibili. Sviluppato dal Governo Conte, è una misura che stabilisce un indennizzo a favore dei consumatori che effettuano transazioni elettroniche.

Per alcuni pagamenti è infatti riconosciuta un’agevolazione fiscale che potrebbe garantire rimborsi immediati tramite un nuovo progetto fiscale. A partire dal nuovo anno, potrebbe partire una nuova modalità di Cashback di Stato: quella sanitaria che prevede un rimborso del 19%.

Cerchiamo di capire come funziona e cosa potrebbe comprendere, ma soprattutto quali spese riguarda.

Cashback di Stato cos’è

Il Cashback di Stato è uno strumento attivato principalmente per incentivare i pagamenti elettronici tramite carta, per tracciare i pagamenti e per concedere un rimborso del 10% agli acquirenti.

Sperimentato nel 2020 dal Governo Conte durante le festività natalizie, è stato poi ripreso da Draghi per il 2022. Il programma premiava i pagamenti elettronici e metteva nel mirino l’uso del contante.

Per poter accedere, era necessario accedere all’app mobile IO o all’app di PagoPA tramite Spid o Cie. Durante la fase di registrazione, bisognava inserire il codice fiscale, una carta di credito valida e l’Iban dove sarebbe avvenuto il rimborso dei propri acquisti.

Il numero di transazioni da poter effettuare per prendere parte al Cashback di Stato erano 50 per ogni semestre. Gli acquisti erano estesi su tutto il territorio nazionale e all’interno degli esercizi commerciali come come bar, ristoranti, supermercati e centri commerciali. Sono state escluse dagli acquisti tutte le spese effettuate online.

Cashback di Stato 2023: cosa potrebbe cambiare

Secondo le prime informazioni, il Cashback di Stato 2023 potrebbe coinvolgere le spese sanitarie. L’intera area potrebbe essere estesa ad altri costi detraibili, sostenuti ovviamente con strumenti di pagamento tracciato.

Pensato per snellire le procedure relative ai costi dei farmaci, esami, analisi e visite mediche, indica chiaramente una sorta di bonus sulle spese socio-sanitarie.

In sostanza, non si dovrà più attendere l’inserimento della dichiarazione dei redditi e aspettare il rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma ottenere automaticamente sul proprio conto corrente l’indennizzo.

Sarà poi compito del venditore-farmacista comunicare la volontà del soggetto nel partecipare al Cashback di Stato.

Come funzionerà il Cashback di Stato 2023?

Per richiedere il Cashback di Stato sanitario è necessario attendere la dichiarazione dei redditi per ottenere il rimborso sui farmaci. Per accedere a questo bonus, il cittadino dovrà pagare con carta tracciabile o contanti e presentare successivamente l’importo nel modello del 730.

Nel caso di una dichiarazione precompilata, le spese si troveranno già all’interno della dichiarazione stessa. Questo accade perché gli operatori sanitari caricano già i pagamenti sostenuti dai clienti durante l’anno al Sistema Sanitario.

Eventuali spese rimborsabili si troveranno già sulla busta paga dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi. Il funzionamento dovrebbe risultare simile a quello messo in atto l’anno precedente. Si deve comunicare l’intenzione di aderire a questo rimborso quando si sostengono le spese sanitarie.

Sullo scontrino o sulla fattura verrà riportato un codice identificativo che permetterà di ricevere automaticamente il rimborso. Sarà poi il venditore a comunicare all’anagrafe tributaria la volontà del soggetto di fruire del Cashback di Stato.

Entrerà in vigore nel momento in cui otterrà l’approvazione da parte del Senato.

Leggi anche: Canone Rai 2023: come evitare di pagarlo

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