Campania in ginocchio: esplosione in fabbrica e fiume più inquinato d’Europa

Domenico Di Sarno
Domenico Di Sarno
Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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Due eventi inquinanti hanno sconvolto la vita della Campania e dell’area Vesuviana. Il primo evento è stato l’esplosione nella fabbrica Adler Plastic di Ottaviano, in provincia di Napoli. Si tratta di un’azienda leader nel settore della produzione di materiali plastici per l’industria automobilistica. Nel pomeriggio del 5 maggio, per l’esattezza alle 15:52 un forte boato si diffonde in tutta l’area vesuviana. Una scossa simile a un terremoto ha scosso comuni ad alta densità abitativa come Ottaviano, Somma Vesuviana, San Giuseppe Vesuviano, Nola e molti altri. L’azienda Adler conta ben 13 mila dipendenti in 3 continenti con un fatturato superiore al miliardo di euro.

La cronaca dell’esplosione

Alle 15:52 del 5 maggio le abitazioni tremano nel giro di parecchi km. Molti cittadini pensano a un terremoto ma subito dopo una nuvola di fumo si leva dallo stabilimento nella zona industriale del comune vesuviano. Le sirene delle forze dell’ordine e dei mezzi di soccorso squarciano il silenzio di una timida Fase 2. I primi ad arrivare sul posto sono stati gli uomini del vicino commissariato di polizia di San Giuseppe Vesuviano. I poliziotti insieme alla municipale di Ottaviano hanno provveduto a tirare fuori dalle macerie gli operai coinvolti e a praticare le prime manovre di soccorso. Per un operaio, Vincenzo Lanza 55 anni di Ottaviano, non c’è stato nulla da fare. Da parte dell’azienda un comunicato:

Siamo vicini alle vittime e alle famiglie. Verificheremo le cause.

La Procura di Nola indaga, come atto dovuto, con l’ipotesi di omicidio colposo. Leggi anche: La pandemia ci restituirà un mondo ecosostenibile? L’intervista a Stefano Ciafani

Le paure per l’inquinamento

Purtroppo la già grave perdita non è la sola brutta notizia. Anche un altro operaio Giuseppe Pisanti, è in condizioni critiche all’ospedale di Nola, così come ha dichiarato il sindaco di Ottaviano Luca Capasso. La nube che si è sollevata nell’atmosfera per km si è vista da tutta la provincia fino a dare una visione tragicamente suggestiva sul golfo di Napoli visto dal mare. Il sindaco di Ottaviano e quello del vicino e popoloso comune di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno, hanno raccomandato alla popolazione di tenere porte e finestre chiuse e uscire di casa solo se strettamente necessario. Attendendo le analisi dell’Arpac, il sindaco di Ottaviano ha emesso una ordinanza per vietare la raccolta dagli orti nel raggio di un km.

La tragedia ambientale del fiume Sarno

Nello stesso giorno la Campania deve fare i conti con un’altra brutta notizia. Le immagini del fiume Sarno che ha già la fama di essere il più inquinato d’Europa, fanno il giro del mondo. Le acque hanno un colore anomalo per la riapertura delle fabbriche dopo la quarantena. Moltissime industrie, in particolare concerie e industrie agricole con scarti di lavorazione, hanno ripreso a funzionare inquinando il fiume che si era in parte ripulito in questi mesi di pausa. Leggi anche: Incendio a Chernobyl, un disastro ambientale senza precedenti?

Le reazioni del mondo politico

Il consigliere Regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, è intervenuto su entrambe le questioni chiedendosi “Com’è potuto accadere?”. Lo stesso Borrelli esprimendosi sulla vicenda del fiume Sarno ha detto:

Servono controlli costanti e punizioni esemplari per i criminali che inquinano l’ambiente.

Anche Marilena Schiavo Morelli, rappresentante dei verdi del comune di Castellammare di Stabia, città dove si trova la foce del fiume, è intervenuta duramente sulla questione ambientale:

Ora c’è stata solo una riapertura parziale delle attività produttive e già l’inquinamento ha ripreso vigore, figuriamoci cosa potrà accadere quando riprenderanno tutte le attività. Per questo chiediamo che vengano effettuati monitoraggi costanti delle acque in modo da tenere sotto controllo l’inquinamento e capire quale sia la zona più interessata dagli sversamenti.

La Campania ferita chiede migliori condizioni di sicurezza sul lavoro e rispetto per l’ambiente. Leggi anche: Cerano in Puglia: quale futuro? Un tempo era un posto meraviglioso di Domenico Di Sarno

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Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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