Camorra a Roma, decapitato il clan Senese: condanne per 120 anni di carcere

Il clan di Michele Senese detto "o'pazz" colpito da più di un secolo di carcere. Le condanne inflitte dai giudici del tribunale di Roma sono arrivate dopo un anno dal blitz del 2020 che aveva portato all'arresto dei vertici del gruppo criminale.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Camorra a Roma, condanne per oltre un secolo inflitte al clan Senese. I giudici del tribunale di Roma hanno riconosciuto l’aggravante mafiosa del clan di stampo camorristico con al vertice Michele Senese, arcinoto alle cronache della Capitale e non solo. Le accuse a vario titolo sono di: estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti.

Camorra a Roma: la sentenza del tribunale di Roma colpisce al cuore il clan Senese

Camorra a Roma: la sentenza del tribunale di Roma colpisce al cuore il clan Senese

120 anni di carcere l’ammontare totale delle pene inflitte al clan Senese, uno dei gruppi criminali di camorra a Roma tra i più pericolosi. I giudici hanno inoltre riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso per i reati di usura ed estorsione. Tra gli imputati, il capo clan Michele Senese, detto Michele O’ Pazz, condannato a 15 anni di carcere, Vincenzo, figlio di Michele, è stato condannato a 16 anni e mezzo. Condannati a 7 anni anche la moglie di Michele Senese, Raffaella Gaglione, e il fratello Angelo Senese.

I reati contestati dal pm della Dda di Roma Francesco Minisci riguardavano quasi la totalità delle attività del clan Senese, si va dall’estorsione, all’usura, riciclaggio e trasferimento fraudolento dei valori, con l’aggravante, per alcune posizioni, di avere agito con il metodo mafioso.

L’inchiesta sulla camorra a Roma è stata coordinata dal procuratore aggiunto della Dda Ilaria Calò. Le manette per gli affiliati del clan Senese erano scattate nel 2020 nell’ambito dell’operazione antimafia denominata Affari di Famiglia.

Gli arresti furono eseguiti dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile. Durante le udienze del processo riguardante il potente clan di camorra a Roma erano stati ricostruiti tutti i flussi finanziari del clan, inoltre durante le udienze erano stati ascoltati anche alcuni collaboratori giustizia che hanno fatto luce sulle numerose attività illecite ricollegate ai Senese, in particolare per quelle riguardanti il settore automobilistico, della ristorazione e abbigliamento, non solo a Roma ma anche in altre parti d’Italia: Milano, Napoli e Verona.

Leggi anche: Napoli, 23enne incensurato ucciso davanti alla compagna incinta: era figlio illegittimo del boss

Camorra a Roma, clan Senese: chi è Michele Senese detto “o’pazz”

Camorra a Roma, clan Senese: chi è Michele Senese detto "o'pazz"

Al momento del blitz del 2020, Michele Senese detto ‘O’ Pazz’, nome di peso della camorra a Roma era già detenuto nel carcere di Catanzaro dove stava, e sta tuttora scontando una condanna come mandante dell‘omicidio del ‘boss della Maranella’ Giuseppe Carlino.

Come nella più classica delle logiche criminale, Senese continuava a gestire i suoi interessi criminali anche dal carcere, tramite l’invio di vari “pizzini” che passava ai familiari durante i colloqui, in particolare al figlio Vincenzo e alla moglie Raffaella Gaglione.

In almeno due occasioni, stando all’operazione “Affari di Famiglia”, Michele Senese si era scambiato con il figlio, senza farsi notare dal personale di vigilanza, le scarpe per scambiarsi messaggi.

Per sapere chi sia Michele Senese, il capo della camorra a Roma, basta andare su internet e digitarne il nome. Senesi emigra a Roma verso la fine degli anni ’80. In quel periodo imperversava la guerra di camorra tra la Nuova Famiglia e la NCO di Raffaele Cutolo.

Senese, membro della Nuova Famiglia, era arrivato a Roma in quel periodo proprio per uccidere alcuni cutoliani che si erano rifugiati nella Capitale. Da quel periodo la camorra a Roma avrà un solo luogotenente, Michele Senese. Stringendo per anni nuovi rapporti ed alleanze con altre organizzazioni criminali come quelli con Banda della Magliana, e la famiglia Nicoletti, il cassiere della Banda. Il suo soprannome “o’pazz” gli deriva da tutte le perizie psichiatriche che gli hanno riconosciuto l’infermità mentale evitandoli numerose volte il carcere.

I rapporti tra Senese e la Banda della Magliana sono perdurati nel tempo. Famosissimo agli onori delle cronache l’incontro documentato dai Ros il 30 aprile 2013 tra Massimo Carminati e Michele Senese, in cui i due personaggi hanno un acceso diverbio in cui arrivano addirittura a minacciarsi, scene a cui non si assiste ogni giorno, nemmeno per chi compie le indagini.

In carcere Senese ci finisce comunque nel 2014 per l’omicidio di Giuseppe Carlino. L’omicidio era stato eseguito per vendicare l’assassinio del fratello di Senese, Gennaro, commesso a Roma il 16 settembre 1997 dai fratelli Carlino.

Le condanne hanno trovato il commento di Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio:

La sentenza emessa dal Tribunale di Roma,  di condanna per oltre 120 anni di carcere nei confronti di Michele Senese, dei suoi familiari e di altri affiliati decapita un clan protagonista assoluto dello scenario criminale romano.

L’inchiesta, con il coordinamento del procuratore aggiunto della Dda Ilaria Calò e il pm Francesco Minisci aveva portato nel luglio 2020 alla maxi operazione eseguita dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile della Questura di Roma.  

La sentenza emessa oggi dal Tribunale di Roma conferma l’impianto accusatorio in relazione ai reati  di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti con l’aggravante di avere agito con il metodo mafioso. L’inchiesta “Affari di Famiglia” ricostruisce gli investimenti e le operazioni economiche dei Senese.

Leggi anche: Camorra, Procura di Napoli chiede arresto Tina Rispoli: avrebbe gestito la cassa del clan Marino

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