Napoli, 23enne incensurato ucciso davanti alla compagna incinta: era figlio illegittimo del boss

Ucciso il 23enne incensurato Carmine D'Onofrio, raggiunto da diversi colpi d'arma da fuoco la scorsa notte mentre passeggiava con la compagna incinta a Ponticelli: era il figlio illegittimo di uno dei boss del clan De Luca Bossa. L'uccisione sarebbe il risultato dello scontro fra clan.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Agguato al figlio illegittimo del boss. “Un omicidio eccellente”, così è stata definita dagli investigatori l’uccisione del 23enne Carmine D’Onofrio, raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco la scorsa notte mentre passeggiava con la compagna incinta di 8 mesi a Ponticelli, in via Luigi Crisconio 51.

Il giovane incensurato è figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa, fratello di Antonio detto “Tonino ‘o sicco” (“il secco”, ndr), ora in carcere, considerato uno dei criminali più pericolosi della camorra partenopea e fondatore del clan storico di Napoli est De Luca Bossa, in forte ascesa negli ultimi anni.

Agguato al figlio illegittimo del boss: risultato dello scontro tra clan

Agguato al figlio illegittimo del boss: risultato dello scontro tra clan
Giuseppe, Umberto e Antonio De Luca Bossa

Agguato al figlio illegittimo del boss. La zona orientale di Napoli è stata avvolta ancora una volta dal sangue. Qui si protrae da tempo una lotta senza esclusione di colpi per il controllo del territorio di Ponticelli: lo scontro, fatto di droga ed estorsioni, è soprattutto con i De Micco. In questo contesto va inserito l’omicidio del 23enne Carmine D’Onofrio, consumatosi poco prima delle due di notte. L’ipotesi più seguita dagli inquirenti è quella della vendetta trasversale, anche se il ragazzo non avrebbe nulla a che fare con la malavita organizzata: nessun guaio con la giustizia, nessuna frequentazione losca.

Tutto sarebbe da rimandare alla faida di Ponticelli: gli scontri si sono inaspriti quando i De Luca Bossa e i Casella hanno isolato i De Martino. Poi, la situazione sarebbe degenerata col ritorno di Marco De Micco, detto “Bodo”, che pochi giorni fa è stato a sua volta vittima di un attentato: una bomba è stata fatta esplodere in via Luigi Piscettaro, ferendo una donna e il figlio di 14 anni.

Carmine D’Onofrio sarebbe stato aggredito da almeno due sicari, che non gli hanno lasciato scampo: è morto al Pronto Soccorso di Villa Betania per le gravi ferite riportate. Sono sette i bossoli calibro 45 repertati dai Carabinieri di Napoli, giunti quasi immediatamente sul posto. Sul caso indagano adesso la compagnia di Poggioreale e del Nucleo Investigativo di Napoli.

Leggi anche: Si conclude il maxi processo ai Casamonica, il tribunale di Roma nella sentenza di primo grado: “Sono mafia”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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