Chi è Mohamed Zouaoui, protagonista del film Burraco Fatale

Esce oggi 1 ottobre nelle sale il film Burraco Fatale: l'intervista all'unico protagonista maschile Mohamed Zouaoui, che racconta la sua esperienza in un cast tutto al femminile.

Silvia Buffo
Silvia Buffo
Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.
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Esce oggi 1 ottobre nelle sale il film Burraco Fatale. Di che si tratta? È un film tipicamente incentrato sull’universo femminile, così l’ha pensato la regista Giuliana Gamba, con la produzione di Fenix Entertainment che nel suo cast ha voluto attrici straordinarie, come Claudia Gerini, Angela Finocchiaro, Caterina Guzzanti, Paola Minaccioni e una speciale partecipazione di Loretta Goggi.

Sono loro le protagoniste: Irma, Eugenia, Miranda e Rina, quattro donne diverse, ognuna con il proprio carattere, le proprie debolezze e le proprie eccentricità, ma legate da una conoscenza profonda e duratura nel tempo, unita e scandita dalle loro irrinunciabili partite a carte. Quando decidono di partecipare a un torneo nazionale di burraco e uscire dalla loro quotidianità, si ritroveranno improvvisamente a carte scoperte.

Burraco fatale, natura femminile e cinismo di facciata

La vita offre sempre una seconda occasione e l’amore può tornare a stravolgere a qualsiasi età. Del resto, è proprio il gioco del burraco ad averle insegnato che una partita va giocata tutta, fino in fondo, e che nessun risultato è mai scontato.

Racconta la regista Giuliana Gamba:


Ho raccontato uno sfaccettato universo femminile che si svela attraverso la
vita di quattro donne di mezza età. Per loro l’amore si è trasformato in utopia e le
carte gli permettono di evadere dalle insoddisfazioni della vita di coppia. È anche
un film, questo, sulle seconde possibilità: le protagoniste si rifugiano dietro un
cinismo di facciata, adoperano l’arte della civetteria di provincia, ma non hanno
sopito il naturale bisogno di affetto, la voglia di abbandonarsi a sentimenti forti.
Ognuna di loro cerca, con alterne fortune, il riscatto che una vita borghese non
riesce a comprare. Il film l’ho concepito come una favola moderna dal respiro
internazionale. Tiene salde le sue radici nella tradizione della commedia all’italiana
e si intreccia con i canoni delle love story che da sempre fanno sognare il pubblico.

In un cast tutto al femminile, la presenza di un uomo speciale Mohamed Zouaoui

Nato a Mahdia, in Tunisia, e figlio di un ex insegnante, è stato una promessa del calcio tunisino, giocando nelle varie categorie giovanili fino all’età di 20 anni nella squadra della sua città natale, Équipe Makarem de Mahdia EMM. Ha poi fatto il fotografo e il capo animatore in strutture turistiche nel sud e nel nord Italia. Nel 2004 ottiene il suo primo ruolo come attore nella miniserie TV “Posso chiamarti amore?” di Paolo Bianchini. Partecipa poi a diverse fiction italiane: “Nassiryia – Per non dimenticare”, “Capri”, “R.I.S. – Delitti imperfetti”. Nel 2007 prende parte alla miniserie “Liberi di giocare”con Pierfrancesco Favino, trasmessa su Raiuno in prima serata,per la regia di Francesco Miccichè. Al cinema esordisce nel 2008 con una parte nel film “L’ultimo Pulcinella”con la regia di Maurizio Scaparro. Nel 2009 recita in “I mostri oggi”per la regia di Enrico Oldoini, e poi nel cast del film “Il padre e lo straniero”con la regia di Ricky Tognazzi. Nel 2010 arriva un ruolo di rilievo nel film “I fiori di Kirkuk”del regista Fariborz Kamkari, nel quale interpreta un colonnello dell’esercito iracheno, interpretazione che gli ha valso diversi premi e riconoscimenti, tra cui nel 2010 il Premio Flaiano del Chieti Film Festival, e nel 2011 il Globo d’Oro al miglior attore rivelazione. Nel 2012 è protagonista del film indipendente “Carta Bianca”, del regista colombiano Andreas Maldonado, film tratto da una storia vera. Tra il 2014 e il 2016 Zouaoui prende parte in diversi progetti tra film, cortometraggi e serie TV. Solo per citarne alcuni: “Amici come noi”con Pio e Amedeo; Nel 2018 prende parte al film “Beirut”, per la regia di Brad Anderson con Jon Hamm e Rosamund Pike. Il film è stato presentato al Sundance Film Festival del 2018. Nello stesso anno è protagonista assoluto del film italo-marocchino “Catharsys or The Afina Tales of the Lost World”, presentato in concorso in diversi festival importanti, tra cui il Torino Film Festival e il Festival Internazionale del Film di Marrakech. Nel 2019 è protagonista dei film “Greetingsfrom ISIS” di Mehdi Elkhoudy. Oggi al fianco di Claudia Gerini nella commedia “Burraco Fatale” di Giuliana Gamba. Tra i suoi ultimi lavori anche “Karim” di Federico Alotto, una spy story ambientata tra Siria e Italia di cui Mohamed è protagonista al fianco di Valentina Cervi, Fabio Fulco e Stella Egitto.

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Mohamed Zouaoui, l’intervista sul film Burraco Fatale

Cosa ha rappresentato per te l’uscita di questo film?

Il film, intanto, per me rappresenta, dopo tantissimi mesi di chiusura di teatro e di cinema, una speranza per la gente di tornare alla normalità con l’auspicio di poter ricominciare a vivere serenamente la quotidianità. Principalmente è questo che rappresenta per me.

Come è stato interpretare il tuo personaggio?

É stato spontaneo per me interpretare il personaggio di questo film, che è molto corale, la storia è leggera e scorre piacevole, è stato interessante costruire un personaggio in trasformazione, che da semplice pescatore poi si rivelerà essere un principe.

E ritrovarsi in un cast tipicamente femminile? 

Riguardo al cast femminile devo dire che mi sono trovato bene, c’era un’aria serena sul set e molta di questa tranquillità ci è stata trasmessa dalla regista Giuliana Gamba. Io ero l’unico protagonista di sesso maschile e ho avuto prevalentemente a che fare con Claudia Gerini che interpretava la mia donna, amante, nel film non si evince esattamente il tipo di rapporto; con lei mi sono trovato molto a mio agio. Un altro aspetto che mi è rimasto impresso è l’educazione e la socievolezza di Angela Finocchiaro con cui ho parlato tanto e ne sono rimasto felicemente sorpreso.

Cosa ti ha soddisfatto di più di questo lavoro dopo il tuo periodo all’estero?

La soddisfazione più grande è quella di essere tornato in Italia e di poter essere di nuovo il protagonista di un film visto che negli ultimi 4 anni ero stato all’estero per lavoro, impegnato in Francia e in Marocco in dei film internazionali. Lavorare in lingua e con attori da tutto il mondo ti fa uscire da questa comfort zone, ti fa crescere come artista e come attori. E la chiamata in questo film italiano mi ha fatto moltissimo piacere, in questa storia principalmente al femminile, anche se più per una scelta promozionale, che in realtà è la storia di Irma che si incontra con Nabil e nasce una storia d’amore.

burraco fatale

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