Boris Johnson ammette: “Ho partecipato a una festa durante il lockdown”

Il premier britannico, Boris Johnson si è scusato pubblicamente per aver partecipato a una festa sulla terrazza di Downing Street durante il primo lockdown.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Il primo ministro britannico Boris Johnson si è scusato nella giornata di ieri per aver partecipato a una festa in giardino durante il primo lockdown in Gran Bretagna, ma ha respinto le richieste di dimettersi per aver violato le regole che il suo stesso governo aveva imposto alla nazione.

Boris Johnson, le scuse pubbliche per aver partecipato a un party durante il blocco pandemico

Boris Johnson, le scuse pubbliche per aver partecipato a un party durante il blocco pandemico

Le scuse di Boris Johnson sono arrivate, ma si sono fermate prima di ammettere illeciti, scuse che sono state il vano tentativo di Boris Johnson di placare una marea di rabbia da parte dei sudditi di sua maestà e dei politici per le accuse che lui e il suo staff hanno ripetutamente ricevuto per aver infranto le restrizioni della pandemia prendendo parte a una festa durante il lockdown.

Un party privato per pochi intimi su una delle terrazze di Downing Street.

Lo scandalo “partygate” potrebbe diventare un punto di svolta per un leader che ha resistito a una serie di numerose tempeste , con alcuni membri del partito conservatore che hanno spesso invitato il governo di Boris Johnson a dimettersi in toto per aver infranto le regole.

Douglas Ross, il leader dell’ala scozzese del partito, ha affermato che la “posizione di Johnson non è più difendibile” e “non credo che possa continuare come leader dei conservatori”.

Cercando di calmare il furore, Johnson ha riconosciuto per la prima volta mercoledì di essere andato a una festa in giardino nel maggio 2020 nel suo ufficio di Downing Street, anche se ha affermato di aver semplicemente preso parte a un evento di lavoro per ringraziare il personale per i loro sforzi durante la pandemia.

“Voglio scusarmi”, ha detto Johnson ai legislatori durante la sessione settimanale delle domande del Primo Ministro alla Camera dei Comuni. “Con il senno di poi, avrei dovuto rimandare tutti dentro”.

Un invito con le norme da tenere a quella riunione era stato inviato via email a circa 100 dipendenti del governo da un alto assistente del primo ministro.

Avversari e alleati allo stesso modo hanno chiesto a Johnson di dire la verità sulla festa, tenutasi quando ai britannici è stato vietato per legge di incontrare più di una persona al di fuori delle loro famiglie per frenare la diffusione del coronavirus. 

Il raduno è avvenuto quando milioni di persone sono state tenute lontane dalla famiglia e dagli amici e a cui è stato persino impedito di visitare i parenti morenti negli ospedali.

Johnson ha detto di aver compreso la rabbia delle persone che “hanno fatto sacrifici straordinari negli ultimi 18 mesi”, anche se non ha ammesso esplicitamente di aver infranto alcun regolamento e ha detto che la riunione potrebbe essere stata “tecnicamente” all’interno delle linee guida.

Johnson ha precedentemente affermato che lui e il suo staff hanno sempre seguito le regole.

Leggi anche: Bufera su Boris Johnson: una foto lo ritrae a un party durante il lockdown

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Tommaso Panza
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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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