Blockchain, avete capito che è la Macchina della Fiducia?

Alessandro Isidoro Re
Alessandro Isidoro Re
Alessandro Isidoro Re. Classe 1990, "Umanista 4.0", è autore e redattore per Triwù, società di comunicazione scientifica, dove si occupa di tecnologia e filosofia. Scrive online su riviste tra cui Linkiesta, Il Tascabile, L’indiscreto e Quaderni d’Altri tempi. È Presidente fondatore dell’associazione CON.CRE.TO., impegnata nell’organizzazione di eventi culturali e interdisciplinari nella città di Milano.
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Vi scrivo al ritorno da un bell’evento (episodio non raro) al Sole 24 Ore su tecnologia, business e Made In Italy. Un convegno sulla tematica food, certo, ma che ci porta a riflettere sui tanti utilizzi delle nuove tecnologie. Prendiamo la Blockchain, per esempio. Buzzword suprema, se mai ce n’è una, è stata definita, come recita il pirotecnico titolo del libro di Michael J. Casey e Paul Vigna per Franco Angeli Edizioni, “La Macchina della Verità”. Ecco, no! Questi slogan ambigui lasciano il tempo che trovano e non aiutano l’utente medio a capire di che cosa si tratta.

Basta slogan ambigui

La potremmo definire, piuttosto, come suggerisce Fabio Malosio di IBM: “La Macchina della Fiducia“. Sì, perché più che dirci se una cosa è vera ci mostra se un utente sta mentendo oppure no. Poiché, grazie a questa catena di blocchi – Blockchain, appunto – possiamo risalire passo dopo passo ad ogni momento di qualunque movimento online fino all’istante originario. Movimenti che possono riguardare il settore economico, alimentare, sportivo, amministrativo et coetera.

Confusi? Facciamo un esempio concreto

Io e il mio amico Cesare facciamo una scommessa: io scommetto che il Milan vincerà lo scudetto, lui che lo vincerà la Juve. E ci scambiamo il verdetto, scritto su un pezzo di carta. Il campionato, poi, verrà vinto come al solito dalla compagine bianconera, ma io, facendo l’indiano, dirò che avevo scommesso sulla Juventus. Cesare non avrà problemi a farmi pagare la somma pattuita, in quanto in possesso di quel “blocco”, il foglietto che fa da testimone del patto avvenuto tra noi un anno prima. Se ora moltiplicate questa transazione all’ennesima potenza, ecco che avrete ottenuto un libro contabile digitale, pubblico, potenzialmente infinito che registra tutte le operazioni avvenute dentro di esso.

Ecco la Blockchain

Un registro di operazioni digitali la cui trasparenza è garantita e fondata dal patto di fiducia stretto tra le parti in gioco. Che può semplificare e rendere più “smart” molte operazioni che ancora si poggiano su artifici polverosi. Una rivoluzione? Forse. Vale la pena comunque conoscere questo nuovo ed eclettico strumento per non restare impreparati. Non si sa mai. Tanto la Juventus vincerà sempre il campionato.   di Alessandro Isidoro Re

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