Bikini blues: come superare l’ansia della prova costume

A volte indossare un costume da bagno genera agitazione, dal camerino a bordo spiaggia. Vediamo cos'è la bikini blues e come superarla.

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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Bikini blues: l’ansia di essere in costume da bagno. Secondo uno studio condotto da MioDottore coinvolge quasi un italiano su due. Circa il 45%, infatti, prova una vera e propria ansia e che alza il livello di stress. Dal camerino al bordo spiaggia, questo atteggiamento non rende sereni.

Secondo la ricerca, togliersi gli abiti invernali ed entrare nel costume da bagno genera spesso sconforto e frustrazione perché si crede di non aver raggiunto la forma fisica desiderata (45%) o perché si è sempre insicuri e insoddisfatti del proprio fisico (23%).

Quando lo sguardo altrui genera ansia

Nel mood del bikini blues anche lo sguardo altrui genera un senso di agitazione. Gli italiani intervistati affermano di paragonare il proprio aspetto esteriore con gli standard estetici predominanti nella società (23%) o con quello dei vicini d’ombrellone (18%) e, a detta loro, escono sconfitti dal confronto.

Inoltre, il 62% sente come area critica l’addome, mentre per il 45% delle donne sono le gambe sono un’area critica; per gli uomini, invece, la percentuale scende al 10%. Sempre secondo la ricerca, per nascondere questi presunti difetti, molti non vanno mai in spiaggia senza un pareo o una camicia leggera con cui coprirsi (39%) altri invece provano a mantenere una postura valorizzante (17%), cioè pancia in dentro, petto in fuori.

Bikini blues nel camerino

La bikini blues non si esprime solo in spiaggia. Ma anche nel camerino di un negozio. Sono molte infatti le persone che si stressano quando devono comprare un costume: il 20% si agita all’idea di non riuscire a trovare un modello adattoil 15% teme il confronto con lo specchio del camerino.

Le conseguenze si ripercuotono anche sulle piattaforme social. Il 29% degli italiani detesta farsi ritrarre in costume. Il 24%, invece, si fa fotografare solo in determinate circostanze e il 18% solo se si mostrano certe parti del corpo. Tra queste percentuali, il 49% delle persone non pubblica queste foto sui social perché dice di vergognarsi.

Bikini blues: come superarla

Secondo l’esperta dello studio:

L’ansia sopraggiunge quando un’emozione disturbante non è considerata o non è permessa e diventa, dunque, qualcosa di invisibile e al tempo stesso paralizzante. Al contrario, individuare il perché ci si sente inadeguati in costume da bagno permette di riconnettersi con le emozioni più intime e rivivere le esperienze del passato che le hanno scaturite per poi provare ad affrontarle e rielaborarle con maggiore consapevolezza.

Molto spesso la paura di non essere “abbastanza” poggia su di un dialogo con se stessi giudicante, critico e accusatorio. Ci si rivolge messaggi e parole capaci di offendere e svalutare, si attacca l’aspetto fisico per colpire il valore e l’identità personale. Inventare un nuovo linguaggio e parlarsi con amore e accettazione può invece sollevare l’autostima e la fiducia in sé.

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