Benigni sostiene la legge contro la propaganda nazifascista: “Promuoverò l’iniziativa”

Roberto Benigni al sindaco di Stazzema, Lucca: "Promuoverò la legge durante il tour di letture della Divina Commedia". Si scatenano entusiasmo e perplessità.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Roberto Benigni contro la propaganda nazifascista. Il famoso attore, comico, regista e sceneggiatore italiano è una delle presenze e voci più conosciute e più apprezzate dello stivale. Con la sua comicità gioiosa, alacre e dissidente si distinse portando a casa ben due premi Oscar con uno dei suoi capolavori più noti, La vita è bella.

Un ritratto ironico e quasi fiabesco della vita nei campi di concentramento, una tragedia celata sotto toni scherzosi e sorrisi, ma non per questo meno realista e cruda. Anzi, forse proprio per la vena goliardica dell’autore e dell’attore, il dramma raccontato è ancora più sordido, feroce e sferzante.

Dopo ventidue anni dalla celebre opera, quella realtà narrata non ha perso il suo impeto e la sua inestricabile essenza esegetica, il bisogno di essere ancora discussa e tramandata.

In occasione del tour di letture della Divina Commedia organizzato per quest’anno a celebrazione dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, Roberto Benigni decide di farsi promotore della Legge contro la propaganda nazifascista, una proposta partita da Sant’Anna di Stazzema dove l’eccidio commesso dai soldati nazisti della SS è una ferita ancora aperta e dolorosa.

All’entusiasmo di molti si accompagnano perplessità nonché critiche su quel Dante antifascista che l’aretino sembra volerci propinare.

Benigni lotta al nazifascismo, il sindaco di Stazzema: “Il supporto di un grande artista come lui è una soddisfazione”

Benigni lotta al nazifascismo, il sindaco di Stazzema: "Il supporto di un grande artista come lui è una soddisfazione".

Il Primo cittadino di Stazzema racconta dello scambio con Roberto Benigni:

Benigni mi ha telefonato, mi ha detto che ha apprezzato l’iniziativa e che la condividerà.

Ha saputo dell’iniziativa e mi ha detto che la promuoverà durante il tour sulle letture della Divina Commedia di quest’anno, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.

Sentire dire a un grande artista come lui che ci aiuterà nella condivisione, è una soddisfazione.

Per l’approvazione della legge, l’obiettivo è di raggiungere entro marzo 2021 ben 50mila firme, che dovranno essere depositate dai cittadini italiani nel comune di residenza, chiedendo di aderire all’iniziativa.

Leggi anche: Legge contro la propaganda nazifascista, Prc: “Onoriamo la Giornata della Memoria”

Benigni da lettore a comiziante? Ne uscirà un Dante antifascista?

Benigni da lettore a comiziante? Ne uscirà un Dante antifascista?

Ma a parte tutte le innovazioni si ama Dante, proprio perché parla di noi, di ognuno di noi.

Nessuno conosce meglio le passioni umane, il profondo dell’animo umano come lo conosce Dante.

La citazione è dello stesso fautore del progetto di lettura dell’opera dantesca, parole che colgono l’essenza del poema e ne giustificano, dopo più di sette secoli, l’attualità e il rilievo.

Ciò che preoccupa è che quei versi sommi, aurei, vengano piegati alle attuali esigenze ideologiche dell’antifascismo militante. Cosa ne avrebbe pensato Dante Alighieri?

Sebbene faccia onore allo stesso Benigni sposare un progetto così importante, ci si chiede se sia giusto far del Sommo Poeta un militante antifascista.

D’altronde, se è vero che cogliendo quell’inesauribile tendenza al peccato, ma anche quella possibilità e capacità di riscatto dell’uomo, il poeta fiorentino ha saputo, come nessun altro, rendere in versi l’essenza umana, dall’altra il Dante che conosciamo è anni luce lontano dal bailamme ordito da fascisti e nazisti.

Senza mettere in dubbio l’importanza e l’urgenza della causa, non si rischia di strumentalizzare l’Alighieri a sostegno di una qualsivoglia questione?

Leggi anche: Dante 2021: 5 luoghi della Divina Commedia da visitare in giro per l’Italia

I rischi per la legge antifascista e ancora di più per l’incolumità del Sommo Poeta

I rischi per la legge antifascista e ancora di più per l'incolumità del Sommo Poeta.

Il parlamentare dem Emanuele Fiano aveva già proposto una legge sul reato di propaganda nazifascista che, volta a punire “chiunque propagandi le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco”, andava a estendere la legge Scelba del 1952 e poi la Mancino del ’93.

L’obiettivo del deputato era quello di punire anche gesti individuali con “la reclusione da sei mesi a due anni” e “pena aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici”.

Una legge di cui non se ne fece nulla vista l’impossibilità di tracciare un confine netto tra la propaganda e la libera espressione di pensiero sancita dalla nostra stessa Costituzione.

E mentre si teme che la legge del comune di Sant’Anna di Stazzema faccia la stessa fine della proposta di Fiano, non mancano preoccupazioni anche per la Divina Commedia, che venga appunto strumentalizzata e piegata da logiche che dal suo essere sono ben lontane.

Forse “la più bella opera che sia mai stata scritta”, come definita dallo stesso Benigni, andrebbe preservata incolume e lasciata alla sua straordinaria grandezza, i suoi versi non necessitano che di una voce per ottenere il tributo che meritano. Lo stesso attore aretino commentava:

Se sentirete l’inesprimibile, forte, arcana bellezza dei versi, stasera sarà accaduta una cosa grande.

E da un tour di letture dell’opera del Sommo Poeta non ci si aspetta altra magia.

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