Napoli, avvistata la più grande balena del Mediterraneo: sarà esposta in un museo

Avvistata una settimana fa la carcassa della balena più grande d'Italia e forse del Mediterraneo. A Napoli per l'autopsia, presto sarà pronta per la musealizzazione.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Avvistata una settimana fa la balena più grande mai vista alle coste dell’Italia e forse del Mediterraneo, purtroppo morta.

La carcassa è stata recuperata al porto turistico di Marina Piccola a Sorrento ed è stata trasportata al molo San Vincenzo di Napoli, dove l’aspetta l’autopsia.

Solo al termine delle analisi e degli studi sarà possibile procedere alla musealizzazione.

Il trasporto della balena

La balena di Sorrento arriva a destinazione ed è pronta per l'autopsia.
La balena di Sorrento arriva a destinazione ed è pronta per l’autopsia.

Ventitré metri di lunghezza per quasi 70 tonnellate, il cetaceo ha di fatto con il proprio peso spezzato le corde e fatto fallire il primo tentativo di trasporto.

Il secondo, invece, seppur non senza avversità, prima tra tutte le condizioni del mare annunciate avverse, è terminato con successo e la balena è arrivata a destinazione pronta per studi e analisi.

Si deve ringraziare l’audacia e la determinazione dell’Amm. Sergio Liardo, a capo del Terzo Reparto della Guardia Costiera, e dell. Amm. Aurelio Caligiore del RAM, la disponibilità del Prof. Sandro Mazzariol del CERT e della sua squadra nonché il supporto del Parco Marino di Punta Campanella e di Marevivo che hanno fatto si che l’animale fosse recuperato e portato a Napoli, invece che lasciato affondare al largo.

Ringraziamenti speciali anche alla Guardia Costiera di Castellammare e del capoluogo campano che hanno provveduto allo spostamento trainando la bestia con la motovedetta CP 267 e con un un’altra imbarcazione di scorta.

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L’autopsia della balena e valore della ricerca

Condurre l’autopsia sul cetaceo consentirà di scoprire non solo le cause della sua morte, ma appartenenza e provenienza, nonché di indagare lo stato di salute del nostro mare.

La decisione di recuperare la balena e sottoporla a esami e studi è quindi di estremo valore per la scienza e la ricerca.

All’interno di un cantiere navale la carcassa sarà sottoposta all’ispezione autoptica affidata al professore Sandro Mazzariol, patologo veterinario presso l’Università degli studi di Padova e responsabile dell’unità d’intervento del Cetaceans’ stranding Emergency Response Team (Cert), principale responsabile del recupero di cetacei di grandi dimensioni in Italia e all’estero.

Dopo l’autopsia di potrà dar il via alla musealizzazione, ovvero la progettazione e l’allestimento dell’esposizione del cetaceo come bene culturale e scientifico.

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La balena di Sorrento trasportata dal porto di Marina Piccola al molo di San Vincenzo di Napoli.
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