Napoli, negato a studente trans l’ingresso nel bagno maschile: i compagni scioperano per lui

La Dirigente del Liceo Vico di Napoli ha vietato l'ingresso nel bagno dei maschi ad uno studente trans FtM: i compagni di classe hanno organizzato uno sciopero di protesta e occupato un'aula.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Vietato l’ingresso nel bagno maschile ad uno studente trans. Un nuovo episodio di discriminazione ai danni della comunità LGBTQ+ è avvenuto nei giorni scorsi a Napoli, al Liceo Classico Statale Gian Battista Vico. La vittima sarebbe un ragazzo transgender (Female to Male) che frequenta il terzo anno. I compagni di classe si sono stretti attorno al giovane in un esemplare moto di solidarietà, organizzando un vero e proprio sciopero.

A seguito dell’accaduto, sulla porta del bagno dei maschi del liceo è comparso un cartello con scritto “Bagno trans”, con sullo sfondo la bandiera azzurra, rosa e bianca, quella della comunità transgender. Un inno contro le discriminazioni di genere, un grido alla libertà. Gli studenti del III H del liceo campano hanno raccontato l’episodio discriminatorio attraverso un post di Instagram. Ecco cosa è successo.

Ingresso nel bagno maschile negato ad uno studente trans: l’opposizione della Dirigente

Ingresso nel bagno maschile negato ad uno studente trans: l'opposizione della Dirigente

Il protagonista della vicenda è un ragazzo transgender che, pur essendo biologicamente donna, ha più volte espresso la volontà di utilizzare i bagni maschili a scuola. E legittimamente, dato che la sua identità di genere non corrisponde al sesso biologico. La risposta della scuola a tali richieste? “Divieto assoluto di utilizzare il bagno corrispondente alla propria identità di genere”, si legge nel post di denuncia.

In particolare, ad aver discriminato lo studente trans è stata la Dirigente scolastica, che avrebbe “invitato il ragazzo ad usufruire dei servizi corrispondenti al proprio sesso biologico e chiedere l’aiuto della collaboratrice per poter utilizzare il bagno femminile quando è vuoto per sentirsi meno a disagio”. Come a dire: non è la società che deve adattarsi alla diversità, devono essere i “diversi” ad adeguarsi a tutti i costi. Non esattamente la reazione che una persona transgender spera di avere quando chiede che venga rispettato un suo diritto.

Nonostante ciò, lo studente trans FtM della III H non ha chinato la testa di fronte all’opposizione della dirigente. Il 19 aprile l’alunno è tornato nei bagni maschili per la seconda volta. Non senza conseguenze: la Dirigente lo ha immediatamente richiamato nel suo ufficio, non nascondendo il suo punto di vista sulla transizione del ragazzo.

La donna si è rivolta a lui utilizzando pronomi non conformi alla sua identità di genere, per poi definire una scelta simbolica” quella del percorso di transizione del giovane e, di conseguenza, quella di utilizzare nome e pronomi diversi da quelli attribuitigli alla nascita. Se non fosse abbastanza, lo studente trans è stato anche invitato “a nascondere la sua identità di genere per evitare la diffusione di voci ed è stato definito un elemento di disagio per gli studenti fruitori di quel bagno”. Il disagio, però, sembra essere soprattutto quello della Dirigente scolastica.

A quel punto i compagni della III H, che fino a quel momento si erano limitati ad osservare l’accaduto, sono intervenuti in nome di civiltà e buonsenso, dando un’importante lezione di solidarietà alla Dirigente.

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Napoli, ingresso nel bagno maschile negato ad uno studente trans: lo sciopero dei compagni di classe

Napoli, ingresso nel bagno maschile negato ad uno studente trans: lo sciopero dei compagni di classe

I compagni di classe dello studente trans, dopo gli episodi discriminatori ai danni del giovane, hanno organizzato uno sciopero di protesta, occupando un’aula della scuola per discutere sull’identità di genere e sull’uso dei bagni per le persone trans. “Attraverso lo sciopero intendiamo denunciare qualsiasi atto discriminatorio e, quindi, anticostituzionale che si verifichi all’interno dell’ambiente scolastico” si legge sul comunicato pubblicato su Instagram dagli studenti. Che hanno poi chiesto a gran voce un incontro con la Dirigente per discutere su tre punti:

  • Promuovere un’adeguata formazione del personale della scuola contro la discriminazione di genere ed organizzare corsi extra-curricolari per prevenirla;
  • Istituire la “Carriera Alias”;
  • Organizzare una campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema.

La denuncia e la mobilitazione degli studenti del liceo Vico hanno avuto, anche se solo in parte, gli effetti sperati: con un secondo comunicato, i ragazzi del III H hanno reso pubblici gli esiti positivi della loro protesta pacifica.

Ingresso nel bagno maschile negato ad uno studente trans: la risposta della Dirigente allo sciopero

Ingresso nel bagno maschile negato ad uno studente trans: la risposta della Dirigente allo sciopero

Nel secondo post pubblicato su Instagram, si legge che “la classe III H ha ottenuto un riscontro diretto con la Dirigente“, la quale, con un parziale dietrofront, ha risposto in questo modo alle richieste degli studenti:

  • Sì alla promozione di un’adeguata campagna di informazione e sensibilizzazione del personale scolastico, da attivare anche per gli studenti;
  • Perplessità sulla Carriera Alias. Dopo aver aperto un confronto con i professori in merito all’istituzione di tale carriera, molti di loro hanno espresso difficoltà nell’attribuizione del nome alias sulla piattaforma del registro elettronico. Altro problema: bisognerebbe attendere un pronunciamento ufficiale dell’autorità giudiziaria per l’attivazione di tale carriera, onde evitare il reato di “falso in atto pubblico“.

Ma, come fanno notare anche gli studenti, gli impedimenti riguardo l’istituzione della Carriera Alias riportati dalla dirigente non sono insormontabili: già in altri istituti essa è stata attivata senza difficoltà tecniche o giudiziarie. Ciò che manca in questo caso, forse, è la volontà di farlo. Anche se un piccolo passo avanti c’è stato.

La Dirigenza si è infatti messa in contatto con l’associazione Arcigay di Napoli per organizzare una conferenza con alcuni membri sulla tematica. Ciò che chiedono gli alunni è di estendere tale incontro, limitato alla III H, a tutta la scuola, come mezzo di informazione e sensibilizzazione.

Nel frattempo, il ragazzo transgender ha ricevuto il permesso di poter utilizzare il bagno che rispecchia la sua identità di genere, quello maschile, seppur con qualche perplessità. Sensibilizzare serve a cancellare queste perplessità e ad accogliere la diversità, che non è mai una scelta o un capriccio. Sensibilizzare vuol dire adoperarsi affinché un domani nessuno debba chiedere il permesso per veder rispettato un proprio diritto.

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