Attenzione a borracce metalliche: “Potrebbero rilasciare sostanze nocive per la salute”

Uno studio condotto dal Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università La Sapienza di Roma, promosso da Fondazione Acqua, dimostra che le borracce di acciaio e alluminio possono rilasciare nell'acqua quantità di metalli ai limiti di legge.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Per ridurre l’eccessiva produzione di plastica, nell’ultimo anno in particolar modo, l’utilizzo di borracce, generalmente in acciaio e alluminio, ha conosciuto un notevole incremento. Ma uno studio condotto dal Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università La Sapienza di Roma, promosso da Fondazione Acqua, dimostra che queste borracce, quando non omologate agli standard Ce o non specificatamente prodotte per uso alimentare, possono rivelarsi nocive, poiché rilasciano nell’acqua quantità di metalli ai limiti di legge. Ecco cosa dice lo studio.

La plastica è meglio del metallo

La ricerca è stata condotta su 20 tipologie di borracce comuni e di diversi materiali, che per quattro settimane sono state riempite e svuotate d’acqua opportunamente demineralizzata in modo tale da permettere agli studiosi di intercettare il rilascio di sostanze. I risultati ottenuti, ha spiegato il professor Matteo Vitale al Corriere, hanno evidenziato che su 40 elementi metallici, semimetallici e non metallici:

tutte le borracce analizzate ne hanno rilasciati un po’ ma con risultati molto variabili da borraccia a borraccia e spesso caratterizzati da cessioni multielemento anche di alluminio, cromo, piombo, nichel, manganese, rame, cobalto.

Tali sostanze, invece, sono state ritrovate in maniera decisamente ridotta nelle borracce di plastica. E continua il professor Vitale:

Per quest’ultime abbiamo anche cercato gli ftalati e il bifenolo A, composti chimici usati come eccipienti dei materiali plastici normalmente ricercati perché hanno un profilo di tossicità. Dalla nostra ricerca, che ha permesso di ottenere più di 24.000 risultati analitici, non ne abbiamo trovato traccia.

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Controllare sempre il marchio Ce o il simbolo per uso alimentare

Simbolo uso alimentare borracce
Per uso alimentare.

La quantità di metalli rilasciati dalle borracce, evidenzia lo studio, non supera mai i parametri imposti per legge. Il problema è che queste cessioni si sommano ai metalli spesso già presenti nell’acqua potabile di rubinetto, con il rischio, per chi usa abitualmente le borracce, di oltrepassare facilmente le soglie considerate sicure per la salute. Il rilascio di elementi chimici, secondo la ricerca, è comunque “da attribuire sia alla qualità del materiale di fabbricazione che alle modalità di lavorazione”. Per questo, spiega il professore, se acquistiamo borracce di acciaio o alluminio, bisogna fare “attenzione nel controllare se questa è identificata con il marchio Ce o il simbolo per uso alimentare”, oltre che verificarne la rintracciabilità “e quindi vedere se ha il numero di lotto che consente di risalire a chi l’ha prodotta”. Continua:

L’interno di una borraccia dovrebbe essere liscio e il più possibile privo di saldature. Io consiglio anche di annusarle, alcune hanno un odore terribile. Vietatissimo, poi, l’uso di acqua gassata e di bibite.

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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