L’appello dei medici: “Sbagliato somministrare AstraZeneca ai giovani, specie alle donne. Rischio trombosi”

Nel commentare il caso della 18enne colpita da trombosi dopo AstraZeneca, l'immunologa Azzari ha sottolineato la necessità di non somministrare alle donne giovani vaccini a vettore virale, unendosi all'appello fatto due giorni fa da 24 medici.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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AstraZeneca e trombosi: continuano le polemiche sul vaccino anglo-svedese. L’appello era partito dall’Ema, ed è stato confermato e rilanciato da Chiara Azzari, immunologa e docente di pediatria dell’Università di Firenze: “Escludere le donne giovani dalla somministrazione dei vaccini a vettore virale, non solo dalla prima ma anche dalla seconda dose, con indicazioni ancora più chiare”. Il monito dell’immunologa Azzari è arrivato dopo il caso della 18enne colpita da trombosi a seguito della somministrazione AstraZeneca e adesso ricoverata al Policlinico San Martino di Genova.

In Europa, attualmente, i vaccini agiscono infatti con 2 diversi meccanismi di azione. Alcuni (come Pfizer e Moderna) sono “sieri ad mRNA”: in breve, somministrano RNA all’interno di piccole particelle lipidiche. Altri (come Vaxzevria di Astrazeneca e Janssen di J&J) sono invece “vaccini a vettore virale”: agiscono con virus modificati, incapaci di determinare infezione, contenenti frammenti genici del virus SARS-CoV-2.

Azzari ha chiarito il suo punto di vista all’Adnkronos Salute, scoraggiando l’utilizzo dei vaccini a vettore virale nelle donne più giovani. Prima dell’appello dell’immunologa, già 24 medici avevano inviato al Governo una lettera in cui chiedevano di interrompere la somministrazione di AstraZeneca nei più giovani. Ecco quello che hanno detto.

AstraZeneca e trombosi, l’immunologa Azzari: “Trombosi più frequenti nelle donne giovani”

AstraZeneca e trombosi, l'immunologa Azzari: "Trombosi più frequenti nelle donne giovani"

Si è molto parlato del nesso tra il farmaco anti-Covid Vaxzevria di AstraZeneca ed eventi trombotici. Dopo vari stop, il vaccino anglo-svedese viene ora somministrato nel nostro Paese senza problemi. Anzi: l’immunizzazione con questo vaccino viene incentivata dagli Open day. La ragazza di 18 anni finita in ospedale a Genova dopo la somministrazione, e ora “stabile nella sua gravità”, aveva partecipato proprio ad uno di questi eventi per ricevere il vaccino, a dimostrazione di quanto tali iniziative facciano breccia soprattutto nei giovani.

Ma l’immunologa e docente di Pediatria Chiara Azzari ha commentato tale avvenimento ed ha detto:

L’Ema ha indicato che sono possibili, in casi davvero rarissimi, forme specifiche di trombosi. Tuttavia ha anche indicato che c’è una popolazione in cui questi eventi sono più frequenti, ovvero le donne giovani.

Tanto è vero che anche in Italia la vaccinazione AstraZeneca non è più iniziata.

Leggi anche: Bologna, open day vaccino J&J: spintoni e urla per una dose, intervengono i Carabinieri

AstraZeneca e trombosi: la lettera di 24 medici per dire stop alla vaccinazione dei giovani con Vaxzevria

AstraZeneca e trombosi: la lettera di 24 medici per dire stop alla vaccinazione dei giovani con Vaxzevria

Oltre all’appello fatto da Chiara Azzari, sono molti i medici che hanno invitato a non vaccinare i giovani con AstraZeneca, mettendo in luce i rischi degli Open day. Nello specifico, due giorni fa 24 medici vaccinatori hanno inviato una lettera al Governo per chiedere di interrompere la somministrazione di Vaxzevria nei più giovani: per questa classe d’età, infatti, il rischio di eventi avversi è potenzialmente più grave di quello relativo al Covid-19. Già altri Paesi europei, sottolineano i medici nella lettera, si sono adoperati in questo senso, imponendo stop mirati ai giovanissimi o vietando del tutto l’utilizzo di AstraZeneca, come accaduto in Austria, Norvegia e Danimarca.

Più in generale, comunque, il monito riguarda tutti i vaccini a vettore virale. Già un mese fa, l’immunologa Antonella Viola aveva detto: “Il rapporto rischi-benefici ci suggerisce di vaccinare tutti gli uomini, anche con J&J, ma di tenere fermo il limite di età nelle donne”.

Astrazeneca e trombosi, Azzari: “Evitare anche le seconde dosi, sì al mix di vaccini”

La virologa Chiara Azzari ha sottolineato poi un’altra necessità: quella di non procedere con la seconda dose di vaccini a vettore virale nelle donne più giovani. Ha detto:

Credo che l’Ema dovrebbe dare un’indicazione ancora più chiara, dicendo che non solo non si fanno le vaccinazioni a vettore virale alle donne giovani, dato il maggiore rischio, ma non si fa nemmeno la seconda dose, offrendo un vaccino diverso.

È una cosa che nessun medico può dire, ma l’Ema lo può dire. Abbiamo già dati scientifici secondo i quali è possibile l’intercambiabilità dei vaccini tra quelli attualmente disponibili.

Leggi anche: LeCoVax2: cosa sappiamo sul nuovo vaccino italiano anti-Covid, il primo a uso orale

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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