Asinelli all’asta, salvi grazie a una raccolta fondi: “Sosteneteli ancora con l’adozione”

Sono salvi i 57 asinelli finiti all'asta, e l'associazione che ha indetto la raccolta fondi rivela: "Grazie a tutti voi per il sostegno, ma continuate ad assisterli".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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I 57 asinelli di Daniele Campagnoli messi all’asta e destinati al macello ― a seguito del fallimento della sua azienda ― sono salvi grazie alla raccolta fondi indetta su Go Fund Me dall’associazione animalista Horse Angels che scrive su Facebook: “Grazie a tutti voi per il sostegno, abbiamo riscattato gli asinelli di San Possidonio, alla cifra di 33mila euro, €40.326,00 con tasse e oneri, da saldare entro l’8 di marzo. Continuate a sostenere gli asinelli, magari con l’adozione a distanza“.

Con il crowdfunding sono stati raccolti oltre 57.000 euro e l’aggiudicazione, poi, è avvenuta per 33 mila euro, 40.326 euro inclusi gli oneri, mentre la base d’asta, invece, era stata fissata a 14.250 euro e ora potranno anche essere adottati.

Chi ha dato la notizia del salvataggio dei 57 asinelli di San Possidonio?

A dare la notizia è l’OIPA, l’Organizzazione Internazionale Associazione Animali: “Gli asinelli di San Possidonio (MO) finiti all’asta sono salvi. Grazie all’enorme ribalta che hanno avuto e alla grande sottoscrizione popolare che ha consentito di mettere insieme oltre 56 mila euro, l’associazione Horse Angels, che ha avviato la raccolta fondi online, entra in possesso dei 57 asini, dei quali 49 erano a rischio macello, vittime di una procedura di fallimento e come tali finiti all’asta come un qualsiasi ‘bene mobile'”.

Nonostante il lieto fine, però, l’OIPA “si rallegra per l’esito della vicenda, ma ribadisce come sia inaccettabile che esseri senzienti finiscano all’asta tra automobili, biciclette, banconi industriali e merci varie. Quella dell’asta di animali è una procedura amministrativa non etica nella quale gli animali sono considerati meri oggetti“. Chiama anche in causa il trattato di Lisbona: “La legislazione italiana è molto lontana dal recepimento del Trattato di Lisbona del 2007, che tutela gli animali in quanto ‘esseri senzienti'”.

Cosa succede ora?

Come già anticipato, sarà possibile adottare gli asinelli a distanza, mentre l’associazione Horse Angels si sta occupando di tutte le questioni burocratiche e non solo, come rivela sul suo sito ufficiale: “Vincere l’asta è stato solo un anello di un progetto che prevede di sistemare tutta una serie di cose e ci vuole del tempo per organizzarle”.

Quali sono i suoi prossimi step? Horse Angels ha contattato una fotografa di fiducia di Roma che avrà il compito di ritrarli a e oltre a fotografarli è necessario “descrivere bene ogni singolo asino e la sua personalità”. Inoltre, l’associazione sta provvedendo a volturarli all’anagrafe, a registrarli a nome di un nuovo titolare, a rinforzare i loro recinti e assicurarsi che ricevano le giuste cure e i giusti trattamenti sanitari necessari.

Sarà poi possibile concordare degli open day per poterli visitare, ma per i volontari non strutturati non è garantito l’accesso nell’allevamento. Ma Horse Angels rassicura: “In futuro però potremo fare percorsi di avvicinamento all’asino, anche funzionali a creare un gruppo formato di volontari”.

Leggi anche: Asinelli all’asta, donati quasi 50.000 euro per salvarli: cosa possiamo fare entro il 5 marzo

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