Cinque anni dalla scomparsa di Giulio Regeni, Mattarella: “L’Egitto dia risposte adeguate”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella “in questo giorno di memoria” rinnova la solidarietà alla famiglia Regeni e chiede un impegno “comune per giungere alla verità”.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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In occasione del quinto anniversario dalla scomparsa di Giulio Regeni, lo studente italiano torturato e ucciso a Il Cairo nel 2016, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella scrive un lungo messaggio di cordoglio e annuncia la presa in carico da parte del tribunale europeo di indagare sul caso per far luce sulla verità, ancora lontana dall’individuare le reali cause e responsabilità dell’omicidio. Si legge nel messaggio:

In questo giorno di memoria desidero anzitutto rinnovare sentimenti di vicinanza e solidarietà ai genitori di Giulio Regeni, che nel dolore più straziante sono stati capaci in questi anni di riversare ogni energia per ottenere la verità.

L’azione della Procura della Repubblica di Roma, tra molte difficoltà, ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità, che presto saranno sottoposte al vaglio di un processo, per le conseguenti sanzioni ai colpevoli.

Ci attendiamo piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane, sollecitate a questo fine, senza sosta, dalla nostra diplomazia.

In questo doloroso anniversario rinnovo l’auspicio di un impegno comune e convergente per giungere alla verità e assicurare alla giustizia chi si è macchiato di un crimine che ha giustamente sollecitato attenzione e solidarietà da parte dell’Unione Europea.

Si tratta di un impegno responsabile, unanimemente atteso dai familiari, dalle istituzioni della Repubblica, dalla intera opinione pubblica europea.

Anniversario morte di Giulio Regeni, il caso arriva in Europa

josep borrell caso giulio regeni europa

Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, intervenuto al Consiglio dei ministri degli Esteri, ha ringraziato il ministro italiano Luigi Di Maio per aver portato l’attenzione del Consiglio UE sul caso di Giulio Regeni e la legittima richiesta della famiglia di far piena luce sui fatti.

Da cinque anni la famiglia di Giulio e tutti noi chiediamo giustizia – ha detto il nostro ministro degli Esteri Luigi Di Maio al Consiglio UE – ma non è ancora arrivata.

Di recente la Procura di Roma ha portato a conclusione indagini che hanno individuato gravi responsabilità che presto saranno sottoposte al vaglio di un processo.

Sia chiaro, l’Italia ritiene l’Egitto un interlocutore cruciale nel Mediterraneo, e ritiene che il nostro compito in Europa sia quello di avviare un dialogo franco, costruttivo e trasparente con Il Cairo, ma ciò non può avvenire a scapito dei diritti umani.

“Siamo sodali con l’Italia e la famiglia Regeni” ha detto Josep Borrell, sottolineando che il “brutale” assassinio del giovane italiano è una questione grave di cui l’Egitto dovrà rispondere non solo per l’Italia, ma per tutta l’Unione.

Leggi anche: Corrado Augias: “L’assassinio di Giulio Regeni è ferita sanguinosa e un insulto per noi italiani”

Caso Regeni, fissata al 29 aprile l’udienza preliminare per quattro agenti

verità per giulio regeni

Intanto si apprende da ANSA che è stata fissata al prossimo 29 aprile l’udienza preliminare davanti al gup di Roma per i quattro agenti ritenuti responsabili del sequestro, delle torture e dell’assassinio di Giulio Regeni.

Mentre lo scorso 20 gennaio è arrivata una richiesta di rinvio a giudizio per gli agenti segreti Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif.

Contro di loro i capi d’accusa variano dal sequestro di persona pluriaggravato al concorso in lesioni personale aggravate, fino al concorso in omicidio aggravato.

Leggi anche: Caso Regeni, i genitori denunciano il Governo: “Vendono armi a chi viola diritti umani”

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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