Papa Francesco: “Il consumismo ci ha sequestrato il Natale, riscopriamone il reale valore”

"Invece di lamentarci delle restrizioni, aiutiamo gli altri", incalza Papa Francesco. E il pensiero va a tutti quei marittimi bloccati in mare per la pandemia.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Papa Francesco, alla recita dell’Angelus, esorta i fedeli a riscoprire il significato autentico delle festività natalizie aiutando il prossimo. Se il weekend è stato all’insegna dell’assalto ai negozi, l’invito del Papa è invece quello di mettere da parte il consumismo e quelle logiche che già da tempo hanno compromesso il senso e il valore del Natale.

Non solo, il pensiero del pontefice va anche verso quei circa 400mila lavoratori marittimi bloccati in mare in tutto il mondo dalla pandemia e che con riescono a tornare a casa. Al Governo l’impegno di permetter loro di riabbracciare i loro cari.

L’Angelus di Papa Francesco sul Natale

Se la pandemia ha permesso di riscoprire il valore della vicinanza del prossimo, il valore dei piccoli gesti, come di un abbraccio o una carezza, Papa Francesco spera che possa ancora derivare qualcosa di positivo dalla terribile situazione che stiamo vivendo. L’auspicio e l’invito è a riscoprire il significato autentico del Natale: aiutare il prossimo, l’indigente, il povero, l’afflitto.

In questo tempo difficile, anziché lamentarci di quello che la pandemia ci impedisce di fare, facciamo qualcosa per chi ha di meno: non l’ennesimo regalo per noi e per i nostri amici, ma per un bisognoso a cui nessuno pensa.

Ha detto durante l’Angelus. E ancora:

Perché Gesù nasca in noi, prepariamo il cuore, andiamo a pregare, non ci lasciamo portare avanti dal consumismo, da quella frenesia di fare cose, cose, cose. Il consumismo ci ha sequestrato il Natale.

Leggi anche: Papa Francesco compie 84 anni: una vita semplice, impegnata e attenta ai più poveri

Papa Francesco, un pensiero ai marittimi bloccati in mare

Prega Papa Francesco:

La pandemia di coronavirus ha portato particolare disagio ai lavoratori marittimi. Molti di loro, si calcola circa 400mila in tutto il mondo, sono bloccati sulle navi oltre il termine dei loro contratti e non possono tornare a casa.

Chiedo alla Vergine Maria Stella Maris di confortare queste persone e tutti quelli che vivono situazioni di difficoltà . Ed esorto i governi a fare il possibile perché possano ritornare dai loro cari.

Sono tantissimi in tutti il mondo i marittimi che non possono rientrare bloccati dalla pandemia, seppur ufficialmente liberi dell’impegno del lavoro per conclusione dei contratti. È questo il significato delle festività natalizie, rivolgere il pensiero a chi più di tutti è in difficoltà e far quanto è in nostro potere per correre in soccorso.

Se le restrizioni messe in atto per limitare i contagi di fatto renderanno ‘insolito’ questo Natale, impedendo feste e grandi ricongiungimenti tra parenti, il pensiero va a tutti coloro che invece, senza l’aiuto del Governo, non riusciranno a riabbracciare nessuno dei cari.

Leggi anche: Rivoluzione Messa: elemosina col POS e cambia anche il Padre Nostro

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