Amnesty International: “Israele ha instaurato un regime di apartheid sui palestinesi”

Amnesty International ha denunciato come Israele imponga un sistema di oppressione e dominio contro i palestinesi in tutte le aree sotto il suo controllo. Ciò equivale ad aver instaurato un regime di apartheid, proibito dal diritto internazionale

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Amnesty International ha affermato ieri in un rapporto pubblicato sulla loro pagina web che Israele ha instaurato e mantenuto negli anni “un sistema di oppressione e dominio” sui palestinesi che risale alla fondazione dello Stato d’Israele nel 1948, un sistema che soddisfa tutti i requisiti per arrivare a essere definito un regime internazionale di apartheid.

Amnesty International accusa Israele di aver instaurato l’apartheid nei confronti del popolo palestinese

Amnesty International accusa Israele di aver instaurato l'apartheid nei confronti del popolo palestinese

Nella giornata di ieri Amnesty International è intervenuta con la pubblicazione di un rapporto di 278 pagine, un lavoro frutto di indagini, testimonianze e dati raccolti negli ultimi quattro anni.

Quello di Amnesty International non è stato un lavoro isolato, il gruppo per i diritti umani con sede a Londra si è infatti unito al grido di denuncia insieme ad altre associazioni internazionali che lottano per i diritti umani: Human Rights Watch e il gruppo israeliano anti governativo B’Tselem.

Tutte e tre le associazioni si sono schierate contro lo stato di Israele accusando il Paese di aver instaurato un vero e proprio regime soppressivo di apartheid contro il popolo di Palestina, sia all’interno dei suoi confini che nei territori occupati.

Amnesty International ha analizzato l’intento di Israele di creare e mantenere un sistema di oppressione e dominio sui palestinesi ed ha esaminato le sue componenti chiave: frammentazione territoriale; segregazione e controllo; espropriazione di terreni e proprietà; e negazione dei diritti economici e sociali. 

Ha concluso che questo sistema equivale all’apartheid. Israele deve smantellare questo sistema crudele e la comunità internazionale deve fare pressione su di esso affinché lo faccia. 

Tutti coloro che hanno giurisdizione sui reati commessi per mantenere il sistema dovrebbero indagare su di essi – così Amnesty International introduce il rapporto di indagini sulle violazione dei diritti umani, ai danni dei palestinesi, frutto della matrice sionista

Israele ha rispedito al mittente le accuse rifiutando qualsiasi associazione col processo di apartheid, affermando i arabi che vivono sul suolo israelita godono di uguali diritti

Aggiungendo di aver concesso negli ultimi anni anche un’autonomia limitata all’Autorità Palestinese al culmine del processo di pace negli anni ’90 e di aver ritirato le proprie milizie e coloni da Gaza nel 2005.

Ma Amnesty International e gli altri gruppi umanitari non sono della stessa idea e affermano che in realtà la frammentazione dei territori in cui vivono i palestinesi fa semplicemente parte di un regime generale di controllo progettato per mantenere stabile il potere sionista dalle coste bagnate dal Mar Mediterraneo fino al fiume Giordano.

Il rapporto pubblicato da Amnesty International accende un focus sulle forti politiche discriminatorie all’interno di Israele e anche nella parte di Gerusalemme est annessa allo Stato di Israele.

Già più volte in questi anni i palestinesi hanno accusato Israele di apartheid, e il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, ha lanciato pesanti accuse ma ha anche minacciato ripercussioni contro Israele, lo scorso settembre durante un discorso tenuto all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite:

Se le autorità di occupazione israeliane continueranno a rafforzare la realtà di uno stato di apartheid come sta accadendo oggi, il popolo palestinese e il mondo intero non potranno più tollerare una situazione del genere.

Amnesty International fa risalire tali politiche di pulizia etnica all’istituzione di Israele nel 1948.

In quegli anni circa 700.000 palestinesi (l’80% della popolazione araba che risiedeva su quelli che oggi sono i territori di Israele) fuggirono o furono espulsi durante la guerra arabo-israeliana che contribuì alla creazione dello Stato di Israele come lo conosciamo oggi. Anche dopo la fine della guerra Israele impedì a quelle persone di ritornare nelle proprie case per affermare ulteriormente il proprio potere sui territori conquistati.

I pochissimi palestinesi rimasti all’interno di Israele vissero sotto il dominio militare fino a poco prima della guerra in Medio Oriente del 1967, quando Israele conquistò Gerusalemme est, la Cisgiordania e Gaza, territori che la Palestina stessa rivendica da sempre.

Oggi, i palestinesi all’interno di Israele hanno la cittadinanza, compreso il diritto di voto, e alcuni hanno anche raggiunto i vertici del mondo affaristico, della legge, della medicina e dello spettacolo. 

Ma nel complesso, devono affrontare una discriminazione diffusa in aree come il mercato del lavoro e quello immobiliare. I palestinesi in Cisgiordania vivono sotto il dominio militare israeliano e anche quelli nella striscia di Gaza governata da Hamas devono affrontare un paralizzante blocco israeliano ma anche egiziano.

I palestinesi costituiscono circa il 20% dei 9,4 milioni di abitanti di Israele. Ma le popolazioni ebree e arabe sono più o meno uguali se si includono la Cisgiordania e Gaza.

Israele si difende dalle accuse di apartheid contro la Palestina: “Amnesty usa un linguaggio che alimenta l’antisemitismo”

Israele aveva già respinto numerose accuse documentate nei precedenti rapporti, ma questa volta ha adottato una posizione molto più solida nei confronti di Amnesty International, accusando l’associazione in favore dei diritti umani di antisemitismo, delegittimando l’esistenza stessa di Israele anche prima che il rapporto fosse pubblicato:

Il suo linguaggio estremista e la distorsione del contesto storico sono stati progettati per demonizzare Israele e gettare benzina sul fuoco dell’antisemitismo.

Il ministro degli Esteri israeliano, Yair Lapid, ha affermato che Amnesty International “ripete le stesse bugie condivise dalle organizzazioni terroristiche”.

Israele non è un paese perfetto, ma siamo una democrazia impegnata nel diritto internazionale, aperta alle critiche, con una stampa libera e un sistema giudiziario forte e indipendente – ha affermato Lapid in una nota.

Ma perché Amnesty International accusa lo Stato di Israele di apartheid. Bisogna per prima cosa chiarire che in nessuno dei rapporti, Amnesty International ha fatto dei parallelismi tra Israele e il Sudafrica dell’apartheid, dove un vero e proprio sistema basato sulla supremazia bianca e sulla segregazione razziale è rimasto in vigore per 50 anni dal 1948 al 1994.

Quello che è stato fatto da Amnesty International è stato invece un lavoro di analisi sulle politiche di Israele sulla base di convenzioni internazionali come lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale, che definisce l’apartheid come “un regime istituzionalizzato di oppressione sistematica e dominio da parte di un gruppo razziale su qualsiasi altro gruppo razziale”.

Va inoltre aggiunto che attualmente Israele è indagato dalla CPI (Corte Penale Internazionale) per potenziali crimini di guerra.

Dopo il mese di conflitto che ha visto Gaza come teatro lo scorso anno, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha istituito una commissione d’inchiesta permanente per indagare sugli abusi contro i palestinesi in Israele, Cisgiordania e Gaza, tra cui “discriminazione e repressione sistematiche basate sull’identità nazionale, etnica, razziale o religiosa”.

Israele ha accusato sia la CPI che l’organismo per i diritti delle Nazioni Unite di essere prevenuti nei suoi confronti mentre altri paesi commettono violazioni molto peggiori.

Leggi anche: Lavoratori di Google e Amazon: “Sostengono militarmente Israele contro la Palestina”

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