Amber Heard aveva il disturbo borderline prima di conoscere Depp

Colpo di scena: una psicologa forense, ingaggiata dalla difesa, ha diagnosticato nel corso dell'ultima udienza, all'ex moglie di Depp, il disturbo borderline di personalità che comporta il voler stare sempre al centro dell'attenzione e l'abuso sul partner.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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Amber Heard, secondo la perizia psicologica, richiesta dalla difesa, soffrirebbe di disturbo borderline di personalità già prima del matrimonio con Johnny Depp. Sta continuando la battaglia legale tra gli ex coniugi statunitensi che hanno condiviso un matrimonio lampo durato appena 15 mesi.

L’ennesimo colpo di scena, in quella che sembra una telenovela infinita, è venuto fuori durante l’ultima udienza che vede coinvolti i due attori in un processo che dura ormai 6 mesi e che ha ribaltato, per il momento, la posizione dell’eroina di Aquaman.

L’esperta forense, Shannon Curry, specializzata in disturbo post-traumatico da stress, ha esaminato e analizzato tutti i documenti del caso e sostenuto un colloquio di 12 ore con la Heard, alla quale avrebbe diagnosticato un disturbo borderline di personalità. Alcuni sintomi riguarderebbero proprio la rabbia, le ostilità intrinseche, i cambiamenti repentini d’umore e l’ipocrisia sviluppata dall’attrice nel corso della sua relazione con il protagonista dei Pirati dei Caraibi.

Ma che cos’è il disturbo borderline e perché chi ne soffre tende a mettere in atto improvvisi attacchi di rabbia e una disregolazione affettiva/emotiva?

Leggi anche: 10 segnali da non sottovalutare per riconoscere una relazione tossica

Amber Heard, che cos’è il disturbo borderline diagnosticato all’attrice

Il disturbo borderline di personalità, inserito ufficialmente nel Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali nel 1980, è una psicopatologia caratterizzata da un’elevata instabilità e ipersensibilità nei rapporti interpersonali. Proprio l’introduzione nel DSM-III, consentì, a questo disturbo, di acquisire una forma nosologica indipendente. Vennero infatti identificati 7 criteri che ne definirono le caratteristiche distintive:

  • Rapporti interpersonali instabili
  • Impulsività, instabilità dell’umore
  • Rabbia intensa
  • Comportamenti autolesivi
  • Disturbo dell’identità
  • Ripetuti sentimenti di vuoto
  • Difficoltà a gestire la solitudine

Molto spesso, questa psicopatologia si presenta accompagnata da disturbi dell’umore, disturbi d’ansia, disturbi del comportamento o abuso di sostanze stupefacenti. Si caratterizza per un instabile senso del sé, per emozioni intense e volatili e per atteggiamenti impulsivi. Questo tipo di elementi si rafforzano a vicenda, generando sofferenza e situazioni problematiche per chi ne soffre. Il disturbo borderline è quello più comunemente individuato durante le osservazioni cliniche.

Infatti, un recente studio della National Epidemiologic Survey on Alcoholic and Related Conditions ha dimostrato come negli Stati Uniti, il tasso di prevalenza sia del 5,9%.

Come si manifesta il disturbo borderline

Le persone con disturbo borderline manifestano una marcata stabilità emotiva ed alternano momenti di tranquillità a momenti in cui sentono una forte tristezza, rabbia o senso di colpa. Incapaci di regolare i propri stati emotivi, agiscono spesso istintivamente senza rendersi conto della gravità delle loro azioni. Le emozioni contrastanti che imperversano nella loro testa creano un caos senza precedenti. Impregnati da sentimenti di abbandono e dall’incapacità di restare da soli, si scatenano al solo pensiero della separazione e del rifiuto.

Le persone come Amber Heard, tendono molto spesso a divinizzare gli altri individui per poi rapidamente disprezzarli e colpevolizzarli del fatto che non si occupino abbastanza di loro e che non siano presenti. Le relazioni che instaurano sono violente, caotiche e turbolente. Manifestano, inoltre, nel loro repertorio border, atteggiamenti ricorrenti come gesti o minacce di tipo suicidario o autolesivo.

In alcuni casi possono anche mostrare un pattern di boicottaggio nei confronti di se stessi che porta i soggetti a ritirarsi da un’impresa che è sul punto di essere realizzata.

I sintomi del disturbo borderline

I sintomi che caratterizzano il disturbo borderline sono diversi e comprendono alcune aree di funzionamento:

  • Instabilità interpersonale: i soggetti si sentono particolarmente coinvolti da una relazione, ma nel momento in cui le loro necessità non vengono soddisfatte dal partner diventano esigenti, manipolatori e aggressivi con continue idealizzazioni/svalutazioni dell’altro.
  • Ipersensibilità ai segnali negativi: la paura dell’abbandono spinge questi individui a delle reazioni esagerate che causano alterazioni della propria immagine, del comportamento e dell’umore.
  • Disturbi nell’immagine di sé e problematiche cognitive: la percezione di se stessi risulta poco sviluppata e accompagnata da sentimenti di noia e vuoto. Sviluppano un’ipercriticità del sé che genera sensi di colpa, vergogna e scarsa autostima. Cambiano spesso obiettivi di vita e tendono a svalutarsi e a non credere nelle loro capacità.
  • Disregolazione emotiva: i pazienti mostrano improvvisi cambiamenti d’umore ed un’incapacità nel gestire le emozioni, passano da momenti di serenità e calma a momenti di rabbia e aggressività. Inoltre, manifestano alti livelli di alessitimia, l’impossibilità nel riconoscere o descrivere i propri stati emotivi.
  • Disregolazione comportamentale: queste persone dimostrano un’oggettiva difficoltà nel prevedere le conseguenze negative di alcune azioni.
  • Comportamenti autolesivi: adottano con frequenza condotte nocive sul proprio corpo che puntano, da un lato, ad una auto-punizione provocata dal tono ipercritico e dall’altro, vengono sfruttate per gestire delle emozioni troppo intense.

Le cause del disturbo borderline

Le cause scatenanti del disturbo borderline sono associate alla presenza di un contesto minante e a dei fattori genetico-temperamentali che porterebbero il soggetto alla predisposizione di uno sviluppo sregolato della propria emotività. I fattori che conducono la manifestazione di questo malessere sono:

  • Predisposizioni genetiche
  • Fattori psicologici/sociali: traumi, trascuratezza genitoriale, maltrattamenti, abusi e ambienti poco stimolanti e sfavorevoli
  • Contesto di crescita caotico: genitori abusanti, violenti, maltrattanti e assenti
  • Contesto di crescita perfetto: genitori che ostacolano le scelte del figlio e non tollerano la sua libertà espressiva
  • Contesto di crescita tipico: genitori che percepiscono ogni forma di dipendenza come tragica, estremamente esagerata e negativa

Il soggetto affetto dal disturbo borderline tenderà a ricostruire gli stessi scenari che lo hanno portato alla sofferenza. Tramite la ripetizione di certi comportamenti, metterà in atto le medesime dinamiche che la famiglia ha sviluppato verso di lui.

Come si cura il disturbo borderline

La cura dei disturbi di personalità prevede la gestione contemporanea di diverse tematiche nel soggetto. I trattamenti proposti mirano alla farmacoterapia che può prevedere cure specifiche e personalizzabili, i percorsi di psicoterapia che mirano al reinserimento sociale e relazionale e la gestione dello stress.

Tuttavia, ad oggi risultano più efficaci le cure che includono i trattamenti intensivi come:

  • La terapia dialettico-comportamentale
  • La schema-focused therapy
  • Il trattamento basato sulla mentalizzazione
  • La terapia cognitivo-analitica
  • La terapia metacognitiva interpersonale

Leggi anche: Rapporto di coppia: 10 abitudini che rovinano le relazioni

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