Alexandr Wang, miliardario a 22 anni grazie all’intelligenza artificiale

Federica Tuseo
Federica Tuseohttp://ildigitale.it
Federica Tuseo. Classe 1994. Redattrice. Nomade digitale, alla costante ricerca di novità e sempre pronta a partire per girare il mondo, raccontando storie di vita vissuta. Una laurea triennale in Lingue e culture moderne ed una magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Web, startup e innovazione sono i suoi orizzonti di ricerca.
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Basta avere l’idea giusta e una gran dimestichezza con la tecnologia per trasformare una startup in un’azienda unicorno. Queste creature leggendarie, che hanno suscitato anche un insolito interesse negli ultimi anni sino a diventare una vera e propria icona di moda, non si associano soltanto a colorati arcobaleni e a emoji divertenti. Se parliamo di business, le aziende unicorno sono quelle realtà che nell’arco di un breve periodo, con un intelligente uso di mezzi tecnologici all’avanguardia e grazie al pensiero fuori dagli schemi, sono state in grado di rivoluzionare il settore di riferimento, conquistando un patrimonio capitale di oltre un miliardo di dollari. Nel 2018 erano principalmente cinesi e statunitensi le nuove imprese che hanno rispettato questo incredibile livello di valutazione, per un totale di otto aziende di questo genere in tutto il mondo. Spesso il successo è legato a chi è alla guida delle imprese, in una buona maggioranza dei casi giovani capaci di innovare non solo nel presentare determinati servizi, ancora inesplosi sul mercato, ma anche nei modi e nei modelli proposti. Un esempio concreto di ciò è Alexandr Wang, 22enne fondatore della società che oggi ha un valore di oltre un miliardo di dollari.

Wang, un giovane fuori dal comune

Alexandr fonda a soli 19 anni, insieme alla sviluppatrice allora 23enne Lucy Guo, la sua Scale Ai, una startup che si inserisce nel mondo dell’intelligenza artificiale, conquistando importanti clienti nel settore delle auto a guida autonoma, tra cui Waymo di Alphabet, Cruise di General Motors e Uber Technologies. Si può dire che fosse un prodigio ancor prima di questo suo traguardo. Cresciuto in New Mexico, figlio di due fisici, Alexandr ha dimostrato doti notevoli in diverse gare di programmazione, arrivando ad ottenere offerte di lavoro da aziende già mentre frequentava il liceo. Da lì un percorso universitario finito anticipatamente rispetto ai tempi, un successivo lavoro in Silicon Valley, fino ad arrivare alla nascita della sua creatura: Scale Ai. Leggi anche: Shopping 2.0: Tooso rivoluziona l’ecommerce con l’intelligenza artificiale

In che modo Scale Ai è rivoluzionaria?

L’azienda unicorno di Alexandr, lo scorso 5 agosto, ha raccolto un investimento da ben 100 milioni di dollari da parte di importanti investitori come Mike Volpi, un socio di Index Ventures. Il giovane spiega che, grazie alle tecnologie impiegate in azienda, le attività che in passato richiedevano ore finiscono per richiedere solo un paio di minuti. Queste parole nello specifico si riferiscono al settore delle auto autonome, ambito in cui Scale Ai ha rivoluzionato l’intero procedimento produttivo. Non è un caso che colossi come Google e Facebook investano milioni di dollari per implementare la tecnologia dedicata all’intelligenza artificiale. Più le macchine hanno la capacità di assorbire dati e “imparare” da essi, più veloce e autonomo sarà lo sviluppo delle stesse. Se in passato era necessario avere un team di persone che controllassero ed etichettassero manualmente le immagini di strade, semafori, pedoni, per poi trasmetterle alle auto, con Scale Ai si è creato un software che svolge queste stesse attività in un tempo nettamente ridotto e senza intaccare il livello di precisione. Questo non significa un annullamento totale del fattore umano che, come sottolinea lo stesso Alexandr, è fondamentale per garantire un prodotto finale di qualità. I lavoratori, infatti, hanno l’ultima parola sul controllo ed eventuali segnalazioni di anomalie. Il fondatore dell’azienda unicorno vede la sua creatura come un mezzo non per eliminare gli uomini, ma per migliorare la condizione dei lavoratori. Leggi anche: Me, Myscent: un algoritmo trasforma i tuoi dati online in profumo di Federica Tuseo

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Federica Tuseo. Classe 1994. Redattrice. Nomade digitale, alla costante ricerca di novità e sempre pronta a partire per girare il mondo, raccontando storie di vita vissuta. Una laurea triennale in Lingue e culture moderne ed una magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Web, startup e innovazione sono i suoi orizzonti di ricerca.
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