Viterbese, in 350mila senza acqua potabile per eccesso di arsenico: “Acqua amara”, l’inchiesta shock

Sono circa 50 i Comuni del viterbese coinvolti nell'inchiesta, realizzata da TPI, che fa luce sulla mala gestione idrica della società Talete Spa. Un bene inalienabile come l’acqua diventa merce su cui lucrare.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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“Acqua amara”: un titolo che racconta più di tutto, un’inchiesta che getta luce su una realtà inquietante. Secondo il resoconto di TPI, infatti, sarebbero circa 50 i Comuni della provincia di Viterbo con livello di arsenico nell’acqua oltre il limite. Il che renderebbe l’acqua di queste zone “non potabile“.

Tante le voci intervistate e alla base di tutto un dato da brividi: ogni anno muoiono nella provincia di Viterbo circa duemila persone di cancro. Da qui quindi la certezza che l’arsenico sia “un cancerogeno di prima classe“.

Una questione che imperversa ormai da tempo ma su cui nessuno pare abbia provato a indagare a fondo. I medici dell’Isde (International Society of Doctors for the Environment) l’hanno definita:

Una delle più grandi emergenze umanitarie d’Europa.

“Acqua amara”, l’inchiesta shock sulla gestione dell’acqua pubblica nel viterbese

acqua amara acqua potabile

L’inchiesta “Acqua amara” realizzata da Veronica Di Benedetto Montaccini per TPI ha dell’incredibile e svela uno scenario raccapricciante di cui forse pochi, per non dire nessuno, era al corrente. Si legge:

L’arsenico viene considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità un fattore cancerogeno di prima classe.

È un elemento che provoca tumori, ci sono studi, è scientificamente provato e nessuno può smentire questa tesi.

Esordisce così Bengasi Battisti (dirigente medico-chirurgia d’urgenza) interpellato sulla questione arsenico. Il che significa che non esiste alcun limite che possa essere accettato o tollerato quando parliamo della presenza dei livelli di arsenico nell’acqua, ma anche in quello che mangiamo o nell’aria che respiriamo.

Secondo la dottoressa Antonella Litta, referente provinciale Isde-medici per l’ambiente, il registro tumori della provincia di Viterbo dà il quadro di una situazione a dir poco agghiacciante. Su una popolazione attestante circa 300 mila individui, circa 2000 persone l’anno si ammalano di tumore. E chiosa:

Il cancro, come la maggior parte delle malattie, deriva da esposizioni ambientali.

La Comunità Europea nel 2013 smette di concedere deroghe e impone tassativamente a tutti i Paesi comunitari di osservare e rispettare il livello di 10 microgrammi/litro di arsenico nelle acque.

Superato questo limite “l’acqua non solo non è potabile, ma non sarebbe destinata per l’uso umano“.

Leggi anche: Spreco d’acqua: il consumo italiano è tra i più alti d’Europa

“Acqua amara”: la provincia di Viterbo senza acqua potabile

Acqua amara, La provincia di Viterbo senza acqua potabile, il dolore della popolazione

Come si legge nell’inchiesta di TPI, “Acqua amara”, 350mila persone in tutta la provincia di Viterbo si sono quindi ritrovati senza acqua potabile per i livelli tossici presenti di arsenico.

Le sanzioni dell’Unione Europea nel 2013, più che sulla presenza dell’arsenico, miravano ad ammonire la responsabilità delle amministrazioni che avrebbero dovuto controllare i livelli della sostanza tossica e non l’hanno fatto.

Veronica in una delle interviste, all’inizio dell’inchiesta, chiede a un cittadino di Viterbo:

Ma a casa sua lei beve l’acqua del rubinetto?

Laconica la risposta dell’intervistato:

Manco ci cucino. l’acqua del rubinetto è pericolosa!

“Acqua amara”, paradossi e contraddizioni: l’acqua nel viterbese è la più cara d’Italia

Oltre al danno, la beffa. La provincia di Viterbo è quella che presenta le tariffe più care d’Italia nel luogo con l’acqua più inquinata del Paese.“Un paradosso e una contraddizione“, come viene definito nell’inchiesta. Elisa Cirenei, cittadina di Montefiascone dice:

Qui in media una famiglia spende tra i 300 e i 400 euro l’anno per il servizio idrico che comprende: acqua, tubature e rete idrica, che è un colabrodo da tutte le parti.

Le cifre sono chiaramente una media, di per se già altissima, perché se si vanno a visionare i singoli casi di bollette dell’acqua si possono sfiorare cifre da capogiro: da 761 fino a 3709 euro.

Molti comuni della provincia inoltre superano abbondantemente la già pericolosissima soglia dei 10 microgrammi/litro.

Il comune che presenta il tasso più preoccupante è Fabbrica di Roma, con livelli di arsenico nell’acqua che possono arrivare a sfiorare i 70 microgrammi/litro.

“Acqua amara”: chi sono i responsabili di questa crisi

L’ente gestore del servizio idrico nel viterbese dal 2006 è la Talete Spa, una società pubblica, ma che si muove nell’ambito del diritto privato. Conta 56 impianti di dearsenificazione, costati oltre 35 milioni di euro.

I soci di Talete S.p.a. sono 61 membri, nonché enti locali dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) e ciò rende i sindaci dei comuni sia azionisti che clienti di Talete. Un teatro abbastanza intricato da comprendere.

I cittadini non sono contenti dell’operato dell’Agenzia sul territorio per ovvie ragioni e le lamentele piovono a centinaia.

E infatti, una questione importante, che si approfondisce nell’inchiesta, è stata quella degli aumenti tariffari sul costo dell’acqua. Alcuni sindaci, appartenenti di fatto a Talete Spa, hanno votato a favore dell’aumento, contrariamente a quanto espresso dai loro Consigli comunali. Un dettaglio che insieme a tutto il resto restituisce la complessità della questione con tutte le sue ombre.

Resta poi la questione del finanziamento di 40 milioni di euro da parte di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), nei confronti di Talete Spa, per poter rinnovare l’azienda e chiaramente i processi di depurazione. Da qui l’aumento dei costi tariffari, che servivano sostanzialmente a garantire un servizio migliore.

L’inchiesta “Acqua amara” approfondisce dettagliatamente ogni aspetto della vicenda e dei personaggi che ne fanno parte, scoperchiando di fatto questioni gravissime.

La mancanza di acqua potabile non solo ha causato, e causa, disagio vitale, ma anche stata causa della morte di centinaia di persone.

Leggi anche: Acqua quotata in Borsa come il petrolio, Kaufman: “Cosa potrebbe esserci di più catastrofico?”

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