Si parla di aborto da Vespa, ma in studio solo uomini: violato codice etico? La risposta di Porta a Porta

Polemiche dopo la puntata di Porta a Porta di ieri sera, in cui uno dei temi di discussione è stato il nuovo emendamento di FdI sull'aborto: vediamo cosa è successo nel dettaglio.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Nella puntata di ieri sera di Porta a Porta ha destato alcune critiche la scelta del programma di far parlare di aborto una platea di soli uomini. Il focus era incentrato sull’emendamento di legge sul PNRR presentato da FdI, secondo cui le regioni, in merito all’organizzazione dei consultori, possono “avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”.

Secondo alcuni, quindi, l’emendamento garantirebbe l’accesso nei consultori di associazioni antiabortiste quando, invece, la scelta delle donne è libera, come sancito dalla legge 194. Il conduttore Bruno Vespa ha letto in studio un sondaggio in merito a questo tema, chiedendo poi al pubblico davanti a sé: “Cosa vogliono le donne?”, sebbene come già accennato abbia potuto rivolgersi solamente a cinque interlocutori uomini.

Tale episodio è stato molto contestato non solo sui social, ma anche da Giuseppe De Cristofaro, capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama nonché membro della commissione parlamentare di Vigilanza Rai.

Ecco cosa ha affermato, come riporta “Ansa”: A discutere di quello che è un diritto delle donne c’erano sette uomini e nessuna donna. Eppure, si dibatteva di consultori, di obiezione di coscienza, di diritto all’interruzione d gravidanza […] Un’immagine plastica di una società maschilista e patriarcale, una violazione del codice etico dell’azienda, su cui presenteremo un’interrogazione in Commissione di vigilanza Rai e sulla quale chiederò alla Presidente Floridia di convocare l’amministratore delegato Sergio e il direttore generale Rossi. Il diritto delle donne non si tocca“.

Cosa sostengono i componenti del Pd della commissione bicamerale di vigilanza Rai?

Si mostrano d’accordo con l’opinione di De Cristofaro anche i componenti del Pd della commissione bicamerale di vigilanza Rai, secondo cui:

Quanto avvenuto nella trasmissioni di ieri sera di Porta a Porta è gravissimo.

Porteremo in Commissione di vigilanza questa vicenda, bisogna fermare questo declino e contrastare la palese violazione dei principi della parità di genere.

Sono venuti meno tutti i princìpi di parità di genere contenuti nel Contratto di Servizio Rai.

Meno di un anno fa la Presidente Rai Soldi si era impegnata con il progetto della Commissione europea ‘No women no panel’ a garantire una rappresentazione paritaria nei talk e nei dibattiti pubblici.

Qui vi è un aggravante, ovvero che l’argomento in discussione riguardava un diritto femminile, quello all’aborto.

Il commento di Annamaria Furlan dopo la puntata di Porta a Porta in cui si è parlato di aborto

Non si è fatto attendere il commento di Annamaria Furlan, ex segretaria della CISL che sul suo profilo X scrive: “L’Italia di Giorgia Meloni non è un Paese per donne. Il nuovo cda di AIFA, l’Agenzia italiana del Farmaco, è tutto al maschile, zero donne. E poi l’immagine apparsa ieri sera su RaiUno che lascia senza parole, a parlare di aborto a Porta a Porta c’erano solo uomini. Una vergogna”.

La risposta della redazione di Porta a Porta

Le polemiche sorte a seguito della puntata andata in onda ieri sera hanno spinto la redazione di Porta a Porta a chiarire la sua posizione in merito. In verità, era prevista la presenza di donne in studio: Avevamo invitato tre donne parlamentari del PD (sostituite alla fine dall’onorevole Zan per la loro indisponibilità) e una direttrice di giornale, anch’essa indisponibile“.

Inoltre, era stata invitata anche la deputata grillina Gilda Sportiello, che in una recente ha dichiarato recentemente a Repubblica di aver abortito 14 anni fa e di essere stata attaccata sui social per tale affermazione. Continua la nota di Porta a Porta: “Come sa la stessa interessata, fin dalle 9:47 (prima che uscissero le agenzie con le reazioni polemiche) avevamo valutato la presenza dell’onorevole Sportiello (Movimento 5 stelle) per i Cinque Minuti di oggi, ma la tensione internazionale successiva all’attacco israeliano all’Iran ci costringe ad occuparci di questo”.

Viene garantito, infine, che il tema dell’aborto verrà discusso nuovamente, con la presenza di donne in studio: Sarà nostra cura, naturalmente, tornare sul tema alla prima occasione utile”.

Leggi anche: Giornata mondiale per l’aborto: cos’è e perché deve essere celebrata

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