Stragi ’93: aperto a Firenze archivio con le 630mila pagine dei processi

Tutte le carte dei processi sulle bombe e le stragi del 1993/1994 saranno rese pubbliche in un grande archivio, nel capoluogo toscano, aperto a tutti

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
spot_img

Stragi ’93. Le carte dei processi sulle stragi mafiose in Italia, messe in atto da Cosa Nostra nella sua guerra contro lo stato, del 1993 e 1994 saranno rese pubbliche.

Oltre 630mila atti giudiziari saranno digitalizzati. L’archivio sarà perenne e avrà sede nel Palazzo di Giustizia di Firenze dove è già stata inaugurata una stanza che diventerà il “Centro permanente di digitalizzazione degli atti processuali di interesse storico”.

Archivio stragi ’93: una memoria da conservare

Archivio stragi '93: una memoria da conservare

“Un contributo per una memoria da conservare (e studiare), ma anche un aiuto per chi, in quegli atti, abbia necessità di muoversi per future indagini o processi”. Così viene presentato il nuovo maxi archivio sulle stragi ’93.

I faldoni sono in totale circa 900 mentre le carte più di 630.000. Secondo un calcolo ipotetico se si disponesse ogni singolo foglio, l’uno vicino all’altro, si arriverebbe a occupare un’area di circa 125 metri lineari ovvero l’equivalente di cinque campi da tennis.

L’atto senza dubbio più significativo riguardo l’archivio stragi ’93 è che saranno 18 detenuti a digitalizzare tutti quegli atti coordinati da tre archivisti professionisti.

L’iniziativa di quello che ha preso il nome di Centro permanente di digitalizzazione degli atti processuali di interesse storico è stata voluta e realizzato nell’ambito del protocollo d’intesa tra il Ministero dei beni e delle attività culturali, il Csm e il ministero della Giustizia. Le parole del presidente vicario della Corte d’Appello di Firenze, Alessandro Nencini, sono in tal senso:

Dopo oltre un anno di lockdown, ripartiamo con un evento che affonda le radici nella memoria. L’attentato in via dei Georgofili causò una profonda ferita nel tessuto sociale di Firenze.

Con il Centro di digitalizzazione abbiamo inaugurato un segmento di un progetto più ampio. La Corte mette a disposizione dell’autorità giudiziaria i locali e gli strumenti per poter realizzare la digitalizzazione degli atti dibattimentali.

Costituisce un presidio di legalità per mantenere la memoria di quello che è accaduto e rappresenta un punto di partenza utilissimo per le nuove investigazioni.

Nel progetto è coinvolta anche l’amministrazione penitenziaria, che ha messo a disposizione persone sottoposte a misure. Per loro rappresenta un riscatto personale e sociale.

Leggi anche: È legittimo l’ergastolo ostativo per i delitti di mafia? Sarà il Parlamento a decidere

Archivio stragi ’93: sarà completamente digitalizzato

Archivio stragi '93: sarà completamente digitalizzato

L’archivio stragi ’93 verrà quindi digitalizzato da 18 detenuti, per consentire non solo una più facile lettura, ma anche un’individuazione più rapida di specifiche informazioni riguardanti gli anni delle “bombe in continente”.

Cosa Nostra in quel preciso biennio aveva portato la lotta allo Stato fuori dalla Sicilia, colpendo al cuore del patrimonio artistico del paese e non solo, giacché nelle stragi morirono tante persone innocenti.

Le stragi ’93

Strage di via dei Georgofili: la notte tra il 26 e il 27 maggio, all’1:04, l’esplosione di un’autobomba in via dei Georgofili a Firenze, nei pressi della storica Galleria degli Uffizi uccise 5 persone e causò 48 feriti.

Strage di via Palestro: Milano, 27 luglio ore 23:14, esplosione di una autobomba in via Palestro, presso la Galleria d’arte moderna e il Padiglione di arte contemporanea. Anche in questo caso l’attentato provoca 5 morti, i feriti sono 12.

Attentato San Giovanni in Laterano: Roma, 28 luglio ore 00.03, autobomba deflagra in piazza di San Giovanni in Laterano, presso la Basilica di San Giovanni in Laterano e il Palazzo del Laterano provocando 22 feriti, e solo per un puro caso nessun morto.

Le bombe come si evince dalle date, furono fatte esplodere a distanza di poche ore l’una dall’altra, un modo violento per assestare dei colpi violentissimi allo Stato uno dietro l’altro e mettere in ginocchio il paese.

Da oggi però la storia di quegli anni si potrà leggere in modo più approfondito attraverso gli atti dei processi. Diventerà ancora di più una memoria condivisa.

La digitalizzazione aiuterà anche gli addetti ai lavori. Non sarà infatti solo una fotocopia elettronica degli atti.

I documenti potranno essere infatti interrogati, per parole e argomento. Le carte saranno anche messe on line sul portale della “Rete degli archivi per non dimenticare”.

Leggi anche: Le rivelazioni di Giovanni Brusca mai ascoltate: “Cosa Nostra è una catena di morte”

spot_img

Correlati

La Canzone della Terra, di cosa tratta il film e perché è evento dell’anno

È uscito nelle sale italiane il film “La Canzone della Terra”, Songs of Earth,...

Chi era Salvatore Liguori, direttore dell’Accademia Totò di Napoli scomparso a 37 anni

Salvatore Liguori, direttore dell'Accademia delle Arti Teatrali del Teatro Totò, nel cuore di Napoli,...

Tatami – Una donna in lotta per la libertà, di cosa tratta il film e perché è così attuale

Oggi recensiamo Tatami – Una donna in lotta per la libertà, il film diretto...
Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
spot_img