Fisco, in 20 anni pagate 166 miliardi di tasse in più. Chi ci rimette?

Secondo la Cgia, famiglie e imprese hanno pagato più tasse allo Stato ricevendo meno servizi. Un aumento importante negli ultimi 20 anni.

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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Temuto, rateizzato, rimandato ma comunque importante per il nostro Paese. Il Fisco, più croce che delizia per imprese e famiglie, con un peso troppo spesso gravoso che va ad intaccare i bilanci aziendali. Secondo un’analisi di CGIA, negli ultimi 20 anni le entrate tributarie sono aumentate di 166 miliardi di euro.

Fisco, le tasse superano il Pil

A chiedere di più agli italiani pare sia lo Stato: secondo la Cgia all’erario sono andati 145,7 miliardi, mentre agli enti locali e territoriali i restanti 20,3 miliardi. Una crescita percentuale negli ultimi 20 anni delle tasse di circa il 47,4%. La tasse superano il Pil di poco più di 3 punti percentuali. Ecco cosa si chiede il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo a fronte di queste informazioni:

Qualcuno può affermare con certezza che, grazie a 166 miliardi di tasse in più versati in questi ultimi 20 anni, la macchina pubblica è migliorata? La giustizia, la sicurezza, i trasporti, in particolar modo quelli a livello locale, le infrastrutture, la sanità e l’istruzione sono oggi più efficienti di allora?

Leggi anche: Germania post Covid: taglio delle tasse per superare la recessione

Fisco, le famiglie piegate dallo Stato

La domanda provocatoria di Zabeo trova risposta con la seguente fotografia economica del rapporto tra famiglie, imprese e Stato dove, secondo Cgia, le prime si sono ritrovate a pagare più tasse ricevendo dallo Stato sempre meno servizi. Paolo Zabeo afferma:

Questo maxi prelievo ha impoverito il Paese, provocando, assieme alle crisi maturate in questo ventennio, una crescita dell’Italia pari a zero che nessun altro paese del resto d’Europa ha registrato. Se il conto lo hanno pagato i contribuenti italiani, i vantaggi, invece, sono andati soprattutto all’erario e in minima parte a regioni ed enti locali.

Leggi anche: Cosa significa avere una partita Iva ai tempi del Coronavirus?

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