Con la scomparsa di Brigitte Bardot non se ne va solo una grande icona del cinema internazionale, ma anche un’importante figura dell’ambiente animalista. L’attrice, infatti, a soli 38 anni, si è ritirata dalle scene, per dedicare il resto della sua esistenza alla difesa degli animali.
Come lei stessa aveva dichiarato in un’intervista radiofonica, e secondo quanto riporta Rai News, Colineau trousse-chemises (Colinot l’alzasottane) sarebbe stato il suo ultimo film. E così fu Da quel momento Bardot non ha più rilasciato dichiarazioni di lavoro, che non fossero inerenti alla tutela dei cuccioli.
La sua decisione si intreccia con gli aneddoti. Il caso ha voluto, infatti, che sul set della sua ultima pellicola, l’attrice incontrò una capra, che la spinse a fare dell’opposizione alle crudeltà a cui gli animali sono soggetti una missione di vita.
L’impegno animalista di Brigitte Bardot
La parentesi cinematografica, da diva ambita, di Brigitte Bardot è durata solo qualche anno, se si pensa ai 91 della sua esistenza. La maggior parte del proprio tempo, infatti, la francese l’ha trascorso al fianco degli animali. A soli 38 anni, dopo aver girato Colineau trousse-chemises, Bardot ha vissuto una vera e propria rinascita.
Si narra che sul set dell’ultimo film, l’attrice incontrò una capra e, da quel momento, decise di dedicare la sua vita alla difesa degli animali. Rai News ha riportato alcune vecchie dichiarazioni di Brigitte Bardot, a riguardo:
Durante il film Colinot sul set c’era una capretta.
La proprietaria mi disse: “Si sbrighi a finire la sua scena, perché domenica è la comunione di mio nipote e dobbiamo farla allo spiedo“.
Comprai la bestiola e la portai via con me, attaccata a una corda, nell’hotel a cinque stelle.
Me la sono portata in camera, che scandalo.
Quel giorno ho preso la decisione di smettere con il Cinema e di aiutare gli animali.
Era il giugno 1973, avevo 38 anni.
Bardot, che aveva dimostrato attenzione e sensibilità verso i diritti degli animali già nel 1962, adottando un’alimentazione vegetariana, nel 1967 fu ricevuta dall’allora Presidente francese Charles de Gaulle per discutere di tali questioni, mentre pochi anni dopo ottenne dal Governo il diritto di “stordimento prima della macellazione”.
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Le campagne in difesa degli animali

Come riporta Fanpage.it, tra le prime campagne animaliste di Brigitte Bardot rientra quella contro la caccia ai cuccioli di foca della Groenlandia. Nel 1976, infatti, l’attrice mette a disposizione la sua immagine pubblica, attraversi una foto che la ritrae insieme a un cucciolo di foca su una distesa di neve in Canada, per testimoniare contro la caccia ai piccoli animali.
La sua frase “Portare la pelliccia vuol dire portare la morte” indurrà le Comunità europee, nel 1983, a vietare l’importazione di pelli e pellicce di cuccioli di foca della Groenlandia. Tre anni più tardi, dunque, nacque a Saint-Tropez la Fondation Brigitte Bardot. L’attrice mise all’asta i propri gioielli e beni per raccogliere 3 milioni di franchi francesi, così da finanziare le campagne e le attività animaliste.
Al dicembre 2005 risale un’altra campagna di comunicazione, la Fourrure, le look qui tue (Pelliccia, lo sguardo che uccide), che dal 2007 sostiene l’annuale “giornata senza pelliccia”. Il 23 dicembre 2006, invece, Brigitte Bardot ha inviato una lettera all’allora Presidente francese Nicolas Sarkozy, pubblicata sulla newsletter della Fondazione, L’info-journal, in cui l’attrice condannava la pratica dell'”Eid al-Adha”.
Si tratta della “festa del sacrificio” e prevede che animali adulti e sani siano sgozzati, così da far defluire tutto il sangue dalla giugulare. Nel 2020, poi, la francese ha scritto una lettera al Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, proponendogli di trasferire gli orsi del Casteller in Bulgaria, nel parco gestito dalla sua Fondazione.
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L’amore di Brigitte Bardot per gli animali
L’amore di Brigitte Bardot per gli animali ha portato l’attrice a realizzare non solo campagne di comunicazione, ma anche una serie di azioni concrete, come la costruzione di una vera e propria “casa di riposo” per mucche, cavalli, asini e altre specie, in attesa di adozione.
La sua vicinanza nei confronti dei cuccioli è stata raccontata esplicitamente dalla stessa Bardot, che in un’intervista a Le Monde, in occasione dei suoi 90 anni, e ripresa da Rai News, l’attrice ha dichiarato:
Ho fatto una croce su gran parte della popolazione umana, che mi ha molto disgustato.
Per gli animali provo un affetto incomparabile.
Gli animali sono portatori di tutte le qualità che mancano agli uomini, senza averne i difetti.
Fanpage.it, invece, ha riportato una frase dell’attrice, estrapolata da un’intervista sempre al quotidiano francese in occasione della stampa del suo libro Larmes de combat: “Senza gli animali, mi sarei suicidata. Mi hanno dato amore, calore, presenza, un senso alla mia vita“. Parole che dimostrano la vera essenza di Brigitte Bardot, la quale ha trascorso quasi tutta la vita in simbiosi con gli animali, dando alla propria esistenza un senso solo attraverso essi.


