Coronavirus, abbiamo leader all’altezza della situazione?

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Italia e Germania, analogie e differenze sul problema del coronavirus. Possiamo farci un’idea con le parole della cancelliera Angela Merkel e questo è uno dei passiggi cruciali del discorso alla nazione di mercoledì 18 marzo:

La Germania ha un sistema sanitario eccellente, forse uno dei migliori al mondo, e questo ci dà grande fiducia, ma i nostri ospedali saranno presto sovraccarichi di pazienti che soffriranno una grave infezione da Coronavirus. Questi però non possono essere solo meri numeri statistici, stiamo parlando di padri e nonni, madri e nonne, mariti e mogli, di persone, e noi siamo una comunità in cui ogni vita ed ogni essere umano conta.

Vediamo come la pensa New York

Uno dei passaggi più toccanti della conferenza stampa di Andrew Cuomo, governatore dello stato di New York, sabato 21 Marzo:

Se c’è un momento per essere umani quel tempo è ora. È ora il momento per mostrare la gentilezza, comprensione per il prossimo, e per mostrare gentilezza, anche se sei un New Yorker. Potrà essere difficile. Si, questa è un’area altamente popolata, un ambiente difficile, ma potrà anche essere la comunità più coraggiosa e supportiva che potrete mai vedere. E questo è il tempo per un po’ di gentilezza, e tempo di un sorriso quando passate davanti a qualcuno. È il tempo per un cenno, per dire un ciao. Ma è anche il tempo di avere pazienza e di non lasciare che le piccole cose ci annoino. Questo è il meglio di New York.

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Cosa stiamo vedendo negli attuali leader dell’occidente?

Compostezza e umanità , rigore e compassione. Il racconto di una crisi globale ma fatto anche di ispirazione e fiducia. E noi? A noi ci tocca sentire ogni giorno che: “Non sono morti per…, ma morti con…”. Vedere quelle ignobili mascherine di carta igienica poggiate sull’orecchio di un ministro durante una conferenza stampa in diretta nazionale, e quelle risatine a denti stretti tra una battutina e l’altra senza rispetto per le quasi 5000 vittime e per tutti gli operatori in strada e in corsia. Guardare il governatore della regione attualmente più colpita, in Italia e nel mondo, allo stremo delle forze implorare aiuto, con il suo volto avvilito e gli occhi stanchi.

Abbiamo bisogno di leader con le spalle larghe

Ultime in ordine temporale, difronte a una ormai proclamata crisi economica oltre che sanitaria, le parole del premier Giuseppe Conte: “Lo Stato c’è” ed “Uniti ce la faremo”. E la nostra mente va, in un corto circuito di participio passato, a tutte quelle volte in cui questo Stato non c’è mai stato. E ricorda la lezione di storia in cui per millenni questa penisola è sempre stata divisa tra comuni medievali, regni e papati del rinascimento, e secessionisti dell’ultim’ora. Non traspare fiducia dalle loro parole ma solo sconforto. Manca il coraggio delle scelte forti, assistiamo a ripetuti tentennamenti e decisioni prese con il freno a mano tirato. Non abbiamo bisogno di questo. Abbiamo bisogno di una leader con la spalle larghe come quelle di Andrew Cuomo, abbiamo bisogno di essere guidati e non consigliati. Altrimenti continueremo a fare come ci pare e questa crisi sarà sempre più grande.

Leggi anche: Premier Conte: “Bloccate tutte le attività produttive”

di Francesco Filannino

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