Treviso, 62enne muore avvelenato: aveva scambiato il falso zafferano per aglio selvatico

Valerio Pinzana, un sessantaduenne della provincia di Pordenone, muore avvelenato dopo aver mangiato del colchino d'autunno che aveva raccolto, scambiandolo per aglio orsino.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Valerio Pinzana, un sessantaduenne di Travesio, in provincia di Pordenone, è morto avvelenato dopo aver ingerito del colchico o croco, chiamato anche falso zafferano, scambiandolo per aglio orsino.

L’uomo, ricoverato in gravi condizioni dopo l’avvelenamento, è morto il giorno di Pasquetta.

Falso zafferano, fatale il ritardo nel chiedere soccorso

Secondo una ricostruzione dei fatti l’uomo, ex bidello e tecnico della Snam Rete gas, nella settimana precedente sarebbe uscito per fare una passeggiata nei prati vicino casa e per raccogliere dell’aglio da impiegare in cucina.

Avrebbe però raccolto anche il colchino d’autunno o falso zafferano, dall’apparenza simile all’aglio ma molto velenoso. Dopo averlo ingerito ha iniziato ad avvertire dei forti dolori, ma non ha chiamato subito i soccorsi credendo si trattasse ancora di effetti collaterali provocati dal Covid, che aveva da poco superato.

Questo ritardo ha aggravato il suo quadro clinico e, una volta giunto al Pronto soccorso, le sue condizioni erano già compromesse e non è stato possibile trasferirlo al Centro anti-veleni.

Falso zafferano: “Basta un piccolo quantitativo per morire”

falso zafferano_colchico autunnale

Il colchino d’autunno è una pianta bulbosa erbacea autunnale e velenosa, appartenente alla famiglia delle Liliaceae. È caratterizzata da fiori color rosa-violetto, simili a quelli dello zafferano.

Si tratta di una pianta velenosa perché contiene, soprattutto nei semi ma anche nel bulbo, la colchicina, un alcaloide altamente tossico simile all’arsenico. Se ingerito provoca bruciore alla bocca, nausee, crampi addominali e può portare anche alla morte.

La dottoressa Donata Favretto, professore di medicina legale e tossicologia dell’Università di Padova, ha dato una spiegazione riguardo alla tossicità della sostanza ingerita dal signor Pinzana. Ecco cosa ha detto al Corriere della Sera:

Purtroppo non esiste un antidoto e l’esito è quasi sempre mortale. Le persone, anche se ricoverate, muoiono entro due tre giorni.

L’unica cosa da fare se ci si accorge di aver ingerito il colchico d’autunno è fare una lavanda gastrica.

Non essendoci antidoto l’unica terapia è di supporto delle funzioni vitali.

Basta un quantitativo piccolo, le classiche erette per fare il risotto. Dieci milligrammi sono già una dose tossica, se non mortale.

Leggi anche: Viterbese, in 350mila senza acqua potabile per eccesso di arsenico: “Acqua amara”, l’inchiesta shock

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