John Lennon: a 40 anni dalla sua scomparsa, una leggenda intramontabile

Ci lasciava 40 anni fa una delle personalità più intraprendenti e incisive del secolo scorso: John Lennon, compositore e cantante dei Beatles, una voce eterna, ma non solo.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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John Lennon: una voce eterna. Aveva solo quarant’anni, quella disgraziata sera dell’8 dicembre del 1980: mentre rientrava con la moglie Yōko Ono al Dakota Building, la sua residenza di New York, John Lennon venne colpito da ben 5 colpi di pistola. Il ‘folle gesto’ fu quello di Mark David Chapman, un fan squilibrato, armato però di quella Calibro 38 che lasciò esanime il cantautore britannico più di successo delle classifiche inglesi e noi tutti con un’icona della storia da raccontare, 40 anni dopo e oltre.

John Lennon: non solo musica

John Lennon
Bed-ins for Peace: John Lennon e Yōko Ono, Amsterdam 1969.

Ottavo classificato tra le 100 personalità britanniche più importanti di tutti i tempi, John Winston Ono Lennon non fu ‘soltanto’ compositore e cantante del gruppo musicale dei Beatles, ma fu anche attivista, attore cinematografico e regista. La sua musica merita un capitolo a parte, ma molto si dovrebbe dire anche del suo impegno contro la politica ‘militarista’ del governo britannico, quella estera di quello statunitense, contro la guerra della Vietnam e a sostegno di molte campagne pacifiste. Eppure, l’assumere posizioni di estrema sinistra lo ha portato ad essere visto di malocchio dalle autorità degli Usa e ad aver non poche beghe burocratiche, soprattutto per ottenere il permesso di permanenza negli States.

Tra le proteste pacifiste, e pacifiche, ci fu quella del Bed-Ins for Peace: durante la loro luna di miele, John Lennon e la moglie Yōko Ono trascorsero una settimana intera a letto creando un evento mediatico contro la guerra degli Stati Uniti in opposizione alla resistenza vietnamita. Ma…non solo musica, non solo politica, la coppia Lennon- Ono debutta anche al cinema alla regia di alcuni lungometraggi e cortometraggi, e non mancano film che vedono lo stesso John Lennon recitare come protagonista. In Lennon NYC di Micheal Epstein, Lennon interpreta sé stesso.

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John Lennon e la sua musica

John Lennon
John Lennon, The Beatles e la storia della musica.

La sua musica sì, merita un capitolo a parte. Dall’incontro di Paul McCartney alla fine di un concerto dei Quarrymen sul tramontare degli anni ’50, nasce quello che diventerà uno dei gruppi musicali più rivoluzionari e significativi del ventesimo secolo: The Beatles. Fondato a Liverpool nel 1960, attivo fino al 1970, l’ensemble include quattro singolari personalità e impareggiabili musicisti: Johnn Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Star.

Hanno venduto a livello mondiale un totale di oltre un miliardo di copie, secondo le stime dichiarate, eppure i Beatles son stati molto più che musicisti. Sono stati icona di un’epoca, un fenomeno mediale capace di influire sullo stile di vita, sul moda, sull’arte e sulle idee di intere generazioni. Allo sciogliersi del gruppo John Lennon era già pronto per una nuova impresa. L’album John Lennon/Plastic Ono Band segna la fine della band inglese. Dalle composizioni sperimentali degli esordi all’indimenticabile rock dei Beatles, per arrivare al tono commosso, sommesso e intimo di Imagine, brano tratto dall’omonimo album, e inizio di una brillante carriera da solista.

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John Lennon da solista

Anzi, la sua musica merita due capitoli a parte. La sua carriera da solista, il secondo. L’album Imagine, quello che poi sarà il suo più grande successo, conquista in fretta le classifiche europee e statunitensi. Particolarmente apprezzato è anche l’album del 1974, Walls and Bridges, di cui, fra gli altri, è soprattutto noto il singolo Whatever Gets You Thru the Night. Quando il singolo arriva primo in America, Elton John vince una scommessa: è il 28 novembre del 1974, il giorno in cui il John Lennon fa la sua ultima apparizione sul palco, è al Madison Square Garden, è al concerto di Elton John. È speciale.

Non mancano altre produzioni e successi, fino al ritiro: il cantautore britannico si ritira dalle scene e decide di non produrre più. Si dedica a suo figlio, Sean, avuto con Yōko Ono e solo nel 1980 riprende la sua attività di musicista. A New York incide Double Fantasy, il suo ultimo disco, e sarà proprio di ritorno dallo studio di registrazione che sotto casa, un giorno, Lennon incontrerà il suo nefasto ‘destino’.

John Lennon, l’intramontabile leggenda

John Lennon
Muro di John Lennon, Praga, estate 2015: Láska (Amore).

Si sarà sentito parlare di matrimonio folle e di una coppia scapestrata, si sarà sentito parlare di sostanze stupefacenti e di tossicodipendenza, si sarà sentito tanto parlare della sua morte, delle trame e complotti che vi si nascondevano dietro e della presunta, possibile complice, Yōko Ono, sua moglie. Ma non in questa sede. Qui si è preferito parlare di vita e del perché un’esistenza come quella di John Lennon non può precipitare nell’oblio.

Generazioni si susseguono, ma tutti riconoscono quell’occhialino tondo, quei capelli spettinati, quella personalità esuberante in ‘lotta’ per la pace e un mondo migliore. I suoi inni alla fratellanza e all’amore continuano a risuonare e continueranno a farlo perché come pochi riescono ancora a emozionare. Le parole di Lennon, forse il più sognatore di tutti, fanno sognare ancora. Fanno sperare in una terra senza guerre, senza patrie e senza religioni, senza proprietà, senza cupidigia o brama. Un futuro che bisogna credere possibile per non smettere di desiderarlo.

Il ricordo di John Lennon

John Lennon
La leggenda di John Lennon.

Oggi, nel ricordarlo, non si celebra solo un musicista straordinario, destinato a risuonare nei nostri speaker per secoli. Si commemora un uomo che, oggi, ancora, con la sua voce e le sue note, continua ad ammonire che la ‘guerra’ può essere non-violenta, che esistono pratiche pacifiche per far sentire la propria voce e che non bisogna smettere di ‘farsi avanti’ per la pace.

La sua tragica fine è forse emblema di quella che probabilmente sarà una lotta instancabile, ma infinita, quella per la giustizia. E a quarant’anni dalla sua morte, a ripensare a quell’eccentrico allampanato, la mente torna su ciò che di più bello John Lennon ci ha lasciato, perché questo è il senso di commemorare i defunti, soprattutto quelli che ci hanno abbandonato troppo presto. La sua musica, le sue parole…e le copertine dei suoi album.

Mettiamo play, Instant Karma!, lasciamoci andare. E teniamo bene a mente che: We all shine on (Noi tutti splendiamo).

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