Trapani, 18enne violentata dal branco, il padre difende gli stupratori arrestati: “Mia figlia era ubriaca, sono bravi ragazzi”

Campobello di Mazara, 18enne attirata in una trappola e violentata dal branco: arrestati ieri gli stupratori. Il padre li difende: "Mia figlia era ubriaca, sono bravi ragazzi".

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Ragazza 18enne violentata dal branco. Una terribile e tragica vicenda ha avuto luogo lo scorso febbraio a Campobello di Mazara, comune nel Trapanese. Qui una ragazza di 18 anni è stata violentata da due ragazzi, mentre altri tre ridevano e scattavano foto, invece di intervenire in difesa della giovane che, nel frattempo, implorava loro di fermarsi. Oltre allo stupro, ad essere raccapricciante è anche il modo in cui tutto ciò è avvenuto: la ragazza è stata attirata dal gruppo di stupratori in una vera e propria trappola, organizzata ad hoc per la messa in atto del loro terribile piano.

La vittima 18enne ha avuto però il coraggio di denunciare. Questo ha portato ieri all’arresto dei componenti del branco, ragazzi di età compresa tra i 20 e i 24 anni, che adesso dovranno rispondere dell’accusa di violenza sessuale: il Gip ha confermato la misura di custodia cautelare per i quattro così come richiesto dalla procura di Marsala (un quinto ragazzo, minorenne, è indagato a piede libero).

La vicenda è già terribile così. Ma a renderla ancora più drammatica sono state le parole del padre della giovane vittima. L’uomo, poche ore dopo la denuncia della figlia, avrebbe infatti chiamato i carabinieri per difendere gli stupratori, dei bravi ragazzi, stando alle sue parole.

Ragazza 18enne violentata dal branco: la trappola e la violenza

Ragazza 18enne violentata dal branco: la trappola e la violenza

Ragazza 18enne violentata dal branco. Stando alla testimonianza, i “bravi ragazzi” avrebbero organizzato per la giovane un piano da brividi, studiato nei minimi dettagli. La vittima 18enne sarebbe stata attirata in una vera e propria trappola: il gruppo le avrebbe fatto credere che quella sera ci sarebbe stata una festa con altre persone, a cui lei era stata invitata. L’intento, però, era un altro. Ma la giovane non poteva prevederlo.

Così, nella più totale inconsapevolezza, la ragazza si sarebbe presentata in quella casa poco distante dalla sua. Ma ad attenderla avrebbe trovato solo il branco. “Mi hanno portato in una casa estiva di Tre Fontane dicendo che c’erano anche altre ragazze, abbiamo ballato e bevuto in attesa che arrivassero, ma non si è presentato nessuno”, ha raccontato la vittima. Che poi si sarebbe appartata al primo piano con uno dei ragazzi presenti, che conosceva e frequentava saltuariamente.

A questo punto sarebbero comparsi altri due ragazzi del gruppo che, scagliandosi contro la 18enne, l’avrebbero violentata, mentre gli altri tre sarebbero rimasti sull’uscio della porta a ridere e scattare foto. “Io chiedevo aiuto, cercavo di divincolarmi, mi tenevano le braccia, ho sbattuto la testa contro il muro. Ma nessuno mi ha aiutata”, racconta la giovane vittima. Che poi sarebbe stata riaccompagnata a casa, dove avrebbe trovato ad attenderla i genitori e il fratello, a cui racconterà tutto.

Leggi anche: Revenge porn, stupro, violenza fisica, verbale, stalking, femminicidio

Ragazza 18enne violentata dal branco: la denuncia della vittima e la difesa degli accusati

Ragazza 18enne violentata dal branco: la denucia della vittima e la difesa degli accusati

È stato proprio il fratello ad accompagnare la vittima 18enne dai carabinieri per sporgere denuncia contro il branco di stupratori, dato che “i genitori erano troppo scossi” per poterlo fare. Anche i quattro accusati sono andati dalle autorità per difendersi.

In particolare, i ragazzi del gruppo avrebbero provato a dare nomi di altre persone presenti alla festa, ma che in realtà non c’erano, rilasciando dichiarazioni definite dal Gip “prive di fondamento e ingannevoli: avrebbero inventato che la ragazza “vomitava dappertutto“, che “sferrava calci e pugni” e che, nel complesso, la serata fosse stata “tranquilla, senza problemi di nessuna natura”.

Ragazza 18enne violentata dal branco, le parole del padre della vittima a difesa degli stupratori

Alla luce dell’accaduto, le parole del padre a difesa degli stupratori pronunciate poche ore dopo la denuncia della figlia sono a dir poco raccapriccianti. L’uomo avrebbe chiamato i Carabinieri e avrebbe detto:

Mia figlia vi ha raccontato dei fatti non veri. Era sotto l’effetto di sostanze alcoliche e quindi non era in grado di capire quanto accaduto.

Insomma, quella cultura del “se l’è cercata” ancora dura a morire, che è un po’ come essere violentati due volte: prima fisicamente, poi dalla società. Una società che sta cambiando, ma non del tutto. Parole come quelle del padre della ragazza denunciano ancora l’esistenza di una mentalità che giustifica un atto orrendo e terribile come lo stupro in nome di un drink di troppo o di un qualsiasi altro insensato pretesto. Ma il consenso è ben altro: consenso non è una gonna corta, non è un drink di troppo, non è un atteggiamento gentile. Consenso è dire “sì” ad un rapporto intimo. Nient’altro.

Numero anti violenza e stalking: 1522

Leggi anche: Catcalling, Bellucci: “Bisogna sempre saper distinguere tra un complimento e un’aggressione”

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Asia Buconi
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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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