Pericolo zona gialla: quali le Regioni più a rischio. Speranza: “Cambiare gli indicatori”

Aumentano i valori di Rt e incidenza del virus: molte Regioni rischiano la zona gialla. Speranza vuole un cambio degli indicatori: più peso alle ospedalizzazioni. Ecco cosa potrebbe succedere.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Pericolo zona gialla. Mentre si infuoca il dibattito sul Green Pass obbligatorio, la variante Delta dilaga e supera quella Alpha anche in Italia: entro agosto potrebbe arrivare a rappresentare il 90% dei contagi. Basti pensare che nel quartiere Monteverde di Roma è scoppiato un focolaio di almeno 91 persone dopo la partita Italia-Belgio. Nel nostro Paese l’ipotesi dell’istituzione di zone gialle si fa sempre più concreta. Stando ai dati ora all’esame della cabina di regia, l’indice Rt, che segnala quante persone riesce a contagiare un singolo soggetto, ha raggiunto il valore di 0,91, in aumento rispetto alla scorsa settimana, quando si attestava a 0,66. Oltre all’Rt, ad aumentare è anche l’incidenza del virus: se una settimana fa i casi registrati erano di 11 ogni 100.000 abitanti, oggi i positivi sono 19 ogni 100.000. E non è finita qui.

L’indice Rt si attesta sopra il valore di 1 in sei Regioni: Abruzzo (che ha il valore più alto, ovvero 1,21), Campania, Liguria, provincia autonoma di Bolzano, Sardegna e Veneto. Il quadro generale è in netto peggioramento, con quasi tutte le Regioni e province autonome classificate a rischio epidemico moderato, ovvero tutte potenzialmente candidate a entrare in zona gialla di qui a poco. La situazione, però, non ha messo in difficoltà i servizi ospedalieri, che registrano tassi di occupazione in area medica e terapia intensiva ancora in lieve diminuzione. E ciò di cui si sta discutendo adesso è proprio questo: modificare i parametri di entrata nelle fasce di rischio, dando peso più alle ospedalizzazioni che ai contagi.

A confermare questa necessità è stato il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha sottolineato come in una fase di vaccinazione come quella che stiamo vivendo “è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”. Perciò la priorità dovrebbe andare all’Rt ospedaliero, il coefficente che misura l’andamento dei ricoveri causati dal Covid. Al momento, invece, il passaggio in zona gialla avviene con 50 casi ogni 100.000 abitanti e alcune Regioni sono estremamente vicine a questo valore. Se i criteri non cambieranno, quali sono le zone più a rischio?

Pericolo zona gialla: proiezioni e ipotesi

Nel giro di tre settimane metà del nostro Paese potrebbe ritrovarsi in zona gialla. Secondo una simulazione effettuata dalla Cattolica (che ha calcolato il rischio basandosi sul rapporto tra numero di contagi e popolazione vaccinata), la Sardegna avrebbe il 72% di probabilità di passare in zona gialla tra una settimana, tra 14 giorni, invece, l’isola entrerebbe sicuramente in quella fascia di rischio. Mentre tra 7 giorni Sicilia e Veneto avrebbero rispettivamente il 53% e il 45% di passare in zona gialla. Entro agosto, potrebbe entrare anche il Molise (43% di probabilità), l’Alto Adige (37%), la Lombardia (35%) e le Marche (34%).

Al momento, però, la richiesta dei governatori delle Regioni è chiara: bisogna valutare altri criteri nel definire le fasce di restrizione. Nello specifico, sarebbe al vaglio la possibilità di riappellarsi alla legge 87 del 17 giugno, quella di conversione del Decreto riaperture di aprile. Con essa, si affermava che anche le Regioni con più di 50 casi ogni 100.000 sarebbero potute restare in zona bianca: l’importante era che il tasso di occupazione delle terapie intensive fosse inferiore al 20% e quello dei reparti ordinari si attestasse sotto il 30%.

Pericolo zona gialla: le Regioni più a rischio dal 26 luglio

Pericolo zona gialla: le Regioni più a rischio dal 26 luglio

Lunedì prossimo non cambierà nulla. Ma dal 26 luglio potrebbero tornare le prime restrizioni, col concretizzarsi dell’ipotesi di cambio colore in molte zone della penisola. Le Regioni più a rischio sono le Isole. Sicilia e Sardegna, infatti, presentano un’incidenza piuttosto alta: la prima di 33,2 (casi ogni 100.000 abitanti), la seconda di 31,8. Ma a preoccupare sono pure i valori di Veneto (26,7), Lazio (24) e Campania (21,7). A basso rischio epidemico troviamo solo la provincia di Trento e la Val d’Aosta.

L’unico modo per evitare ospedalizzazioni è quello di continuare con la campagna vaccinale: due dosi di siero, infatti, coprono dal rischio di malattia grave. Tra gli over-80, quelli completamente vaccinati sono l’89,02%, mentre la percentuale scende al 69,86% per gli over-70 e al 56,35% per gli over-60. Anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha sottolineato la necessità di dare peso maggiore alle ospedalizzazioni e continuare col vaccino: “con l’aumento dei casì ci sarà un aumento delle ospedalizzazioni, ma non sarà così cospicuo” e poi ha aggiunto che “ci sono persone che ancora devono fare la seconda dose, molti sono giovani”. La morale è sempre quella: la chiave è nel vaccino.

Leggi anche: Green pass obbligatorio in bar e ristoranti, valido solo dopo 2 dosi, Sileri: “Seguire subito l’esempio francese”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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