Terza guerra mondiale: Zelensky torna a parlarne. La guerra in Ucraina non accenna a fermarsi e i negoziati tra la delegazione di Kiev e quella di Mosca sembrano essere ad un punto di stallo. Non si è arrivati ancora a nulla di ufficiale, nessun compromesso è stato raggiunto e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha lanciato un’accusa pesante: “Zelensky ha suggerito di tenere dei colloqui e il nostro presidente ha accettato, tuttavia c’è la sensazione costante che qualcuno, probabilmente gli Stati Uniti, stia tenendo la mano della delegazione ucraina, impedendole di accettare anche le richieste che consideriamo minime”.
Se per Mosca l’indipendenza del Donbass e il riconoscimento della sovranità sulla Crimea sono i pilastri fondamentali per raggiungere qualsiasi tipo di accordo, la parte ucraina non sembra pensarla esattamente così. Secondo il capo negoziatore di Kiev Podoliak, infatti, nonostante l’ottimismo per la “più adeguata” posizione della Russia, i colloqui potrebbero durare ancora settimane, visto che l’Ucraina non può “rinunciare a nessun teritorio” e che quello che potrebbe accadere in pochi giorni “è un cessate il fuoco”.
Zelensky: “Se i tentativi di negoziato dovessero fallire, questa è una Terza guerra mondiale”
Oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato in un’intervista alla Cnn di essere pronto a negoziare con Vladimir Putin, ma ha anche messo in guardia su ciò che accadrebbe se i negoziati fallissero e non si arrivasse a un compromesso: una vera e propria Terza guerra mondiale.
Il leader ucraino ha detto: “Penso che dobbiamo usare ogni formato, ogni possibilità di negoziare, di parlare con Putin. Ma se questi tentativi dovessero fallire, significa che questa è una Terza Guerra Mondiale”. Poi, Zelensky ha concluso: “Se c’è anche solo un 1% di possibilità di fermare questa guerra dobbiamo sfruttarla, dobbiamo farlo, perché ogni giorno stiamo perdendo persone, persone innocenti sul terreno”.
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