La scelta di far intervenire il presidente ucraino Zelensky a Sanremo con un videomessaggio ha monopolizzato (e polarizzato) il dibattito pubblico per giorni. Sul tema non si è espresso soltanto il popolo italiano, con i più che hanno contestato tale scelta, ma pure esponenti di spicco della politica che, tra urgenze ed emergenze varie, hanno pensato bene di spostare la propria attenzione su una questione del tutto secondaria come questa.
Già, perché ad essere d’accordo sulla contrarietà all’ospitata di Zelensky a Sanremo si sono ritrovati, sorprendentemente, il segretario della Lega Matteo Salvini, il leader di Azione Carlo Calenda e il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, tutti concordi nel definire l’intervento del primo di Kiev quantomeno inopportuno in un contesto come quello sanremese.
Zelensky a Sanremo, Amadeus: “Non mi meraviglio che il suo intervento possa dividere”
In ogni caso, ad intervenire in difesa del videomessaggio di Zelensky a Sanremo (che durerà circa due minuti) è stato proprio Amadeus, conduttore e direttore artistico della prossima edizione della kermesse.
Il presentatore, in un’intervista esclusiva per il settimanale Chi, si è espresso in difesa di questa scelta e ha detto sul presidente ucraino: “Siamo in contatto, gli ho chiesto di essere presente con un messaggio registrato. Deve essere un messaggio di pace e andrà in onda nella serata di sabato dopo le 28 esibizioni dei cantanti in gara”.
Poi, il conduttore di Rai 1 ha aggiunto in riferimento alle polemiche degli ultimi giorni sul videomessaggio del presidente ucraino che andrà in onda all’Ariston: “Comprendo e non mi meraviglio che il suo intervento possa dividere, ma tutte le guerre sono orribili e abbiamo il dovere di non dimenticarlo”.
Rai, controllo preventivo sul videomessaggio di Zelensky a Sanremo
Nel frattempo, a far discutere ulteriormente è stato il fatto che il videomessaggio di Zelensky a Sanremo verrà sottoposto dalla Rai al controllo preventivo, in modo da scongiurare eventuali criticità per l’azienda. Della questione si è discusso giorni fa nel cda di Viale Mazzini e tale notizia è stata commentata criticamente da alcuni esponenti politici.
Pier Ferdinando Casini, ad esempio, ha detto in merito: “Che sia affidato alla burocrazia della Rai il controllo di ciò che dirà Zelensky a Sanremo è una notizia che non so se sia più ridicola o deprimente”. E gli ha fatto eco il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova, che ha scritto su Twitter: “Mi sembrerebbe semplicemente grottesco invitare il presidente di una violenta aggressione, che aiutiamo a difendersi, e poi operare una censura delle sue parole”.
Il controllo preventivo deciso dalla Rai non è sfuggito al commento ironico di Fiorello, che nella puntata di Viva Rai 2! ha così scherzato: “Sono solidale con gli amici della Rai, se li chiami in questi giorni sono tutti occupati, per questa storia di Zelensky. Il video verrà visto da Coletta: tutti i capi di Stato, Macron, Scholz, chiameranno Coletta, e Coletta farà una piccola call, una ‘coletta’ e spiegherà a loro: ‘state tranquilli, il video è sotto controllo’”.
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