Papa Francesco in Iraq: è il primo pontefice a toccare “la terra di Abramo”

L'aereo con a bordo Papa Francesco è atterrato oggi a Baghdad, in Iraq, intorno alle 14 (ora locale). Nel suo primo discorso alle autorità politiche e religiose si è fatto promotore di pace.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Papa Francesco è in Iraq per un viaggio apostolico, il primo dall’inizio della pandemia.

In questo periodo storico in cui per prudenza sarebbe meglio evitare viaggi e ancor di più in una terra così martoriata, la scelta del Papa stupisce ma rappresenta anche un segnale forte e importante.

Papa Francesco in Iraq, dove Giovanni Paolo II non era riuscito

Papa Francesco in Iraq_partenza

L’aereo A330 dell’Alitalia con a bordo Papa Francesco è decollato questa mattina alle 7.45 e atterrato all’aeroporto di Baghdad alle 14, secondo l’ora locale.

Il Papa si tratterrà in Iraq per 4 giorni e rientrerà in Italia nella tarda mattinata di lunedì.

Si tratta della prima volta che un pontefici si reca “nella terra di Abramo”. Prima di lui Giovanni Paolo II aveva espresso il desiderio di recarsi in Iraq ma ciò purtroppo gli è stato vietato.

Papa Francesco in Iraq: “Tacciano le armi! Se ne limiti la diffusione, qui e ovunque!”

Papa Francesco oggi ha incontrato appena arrivato, nella sala VIP dell’aeroporto della capitale, il premier iracheno, Mustafa Abdellatif Mshatat, conosciuto come Al-Kadhimi.

Poi si è recato nel Palazzo Presidenziale, dove ha conosciuto il presidente della Repubblica irachena Barham Ahmed Salih Qassim, per rivolgere alle autorità, alla società civile e al corpo diplomatico, attraverso il suo primo discorso ufficiale, un accorato appello alla pace.

Il lungo discorso di Papa Francesco in Iraq

Ecco quali sono state le sue parole:

Tacciano le armi! Se ne limiti la diffusione, qui e ovunque! Cessino gli interessi di parte, quegli interessi esterni che si disinteressano della popolazione locale.

Si dia voce ai costruttori, agli artigiani della pace! Ai piccoli, ai poveri, alla gente semplice, che vuole vivere, lavorare, pregare in pace. Basta violenze, estremismi, fazioni, intolleranze!

Il Papa inizialmente ha voluto ringraziare il Presidente Salih per averlo invitato in Iraq e avergli dato questa opportunità. Poi ha sottolineato come l’Iraq sia una terra alle cui origini le tradizioni religiose dell’Ebraismo, del Cristianesimo e Dell’Islam si intrecciano, auspicando a motivo di ciò che:

La diversità religiosa, culturale ed etnica, che ha caratterizzato la società irachena per millenni, è una preziosa risorsa a cui attingere, non un ostacolo da eliminare.

Papa Francesco: “Può esistere un pluralismo religioso pacifico in Iraq”

papa francesco in iraq_attesa

Il pontefice ha ricordato quanto ha dovuto patire l’Iran negli ultimi decenni per via delle guerre, del terrorismo e del fondamentalismo religioso. E con essa tutti i perseguitati a motivo della loro fede religiosa.

L’interesse del Papa è che sia possibile una convivenza pacifica tra le persone appartenenti a diverse religioni, dicendosi convinto del contributo che i cristiani possono dare a questa terra, attraverso la partecipazione alla vita pubblica in piena libertà, a testimonianza che ”un sano pluralismo religioso, etnico e culturale può contribuire alla prosperità e all’armonia del Paese”.

In tutto questo la Comunità Internazionale, ha aggiunto il Papa, deve svolgere un ruolo di pacificazione promuovendo la pace in questa terra. Allo stesso modo anche i politici iracheni sono chiamati a contrastare corruzione, abusi di potere e criminalità.

L’ultimo appuntamento della giornata previsto è l’incontro con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, i seminaristi e i catechisti nella cattedrale siro-cattolica di “Nostra Signora della Salvezza”.

Leggi anche: L’Irlanda celebra la Giornata per le vittime di abusi sessuali, Papa Francesco: “Chiediamo perdono”

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Michela Sacchetti
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