Perché la Venere degli stracci di Pistoletto è stata incendiata?

Si trattava dell'ultima installazione di Michelangelo Pistoletto, riproduzione in formato xxl della sua più nota Venere degli stracci realizzata nel 1967 e riprodotta svariate volte in varie città del mondo.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Alle fiamme la Venere degli stracci. Si trattava dell’ultima installazione di Michelangelo Pistoletto, riproduzione in formato xxl della sua più nota Venere degli stracci del 1967 e realizzata più e più volte in varie città del mondo, da Biella a Liverpool.

Ad essere divorata dal rogo è stata l’installazione a Napoli, in piazza Municipio, che era stata posizionata appena qualche giorno fa, il 28 giugno. L’incendio è divampato stamane all’alba e le cause sono ancora tutte da accertare, sebbene si pensi a un atto vandalico.

Napoli, a fuoco la Venere degli stracci: ipotesi atto vandalico

L’allarme è stato lanciato da passanti e tassisti attorno alle 5.15 di stamattina: la Venere degli stracci stava bruciando. Quando sono intervenuti i Vigili del fuoco, però, era già troppo tardi. Della Venere rimaneva soltanto la struttura metallica che reggeva la statua, che è una versione in vetroresina della Venere con mela dello scultore neoclassicista Bertel Thorvaldsen.

Come anticipato, l’ipotesi più plausibile è che qualcuno abbia volontariamente appiccato le fiamme, anche se al momento non sono ancora emersi testimoni oculari dell’attimo esatto in cui il rogo è divampato. Ora sono al vaglio le immagini delle telecamere installate nell’area, che potrebbero dare qualche elemento in più.

Il significato della Venere degli stracci

Nel rogo della Venere degli stracci qualcuno ha subito visto un significato simbolico. L’opera, d’altronde, per stessa ammissione di Pistoletto, è piena di significato e “rappresenta l’umanità di oggi, chiamata a esprimere il suo lato migliore”. Si tratta infatti di un emblema dell’Arte Povera, movimento artistico che respinge l’arte tradizionale a favore dell’impiego di materiali ritenuti anti-artistici e umili.

Gli stracci, nella loro “povertà”, esprimono la volontà di incorporare tutti gli elementi della vita nell’arte. Il parallelo effettuato da Pistoletto tra un lavoro di stile neoclassico, simbolo della bellezza nell’arte occidentale, e il mucchio di stracci rappresenta la tensione tra passato e presente, tra lo storico e il contemporaneo.

L’installazione che è stata data alle fiamme, tra l’altro, è parte dell’esposizione “Napoli Contemporanea”, curata da Vincenzo Trione, consigliere del sindaco Manfredi per le questioni riguardanti l’arte moderna e i musei. Questo evento è un elemento di un programma più ampio finalizzato a valorizzare la modernità della città attraverso manifestazioni artistiche progettate specificamente per spazi aperti e siti museali. Qualcuno, però, deve non aver gradito il progetto al punto di vandalizzarne la prima installazione.

Venere degli stracci in fiamme, Pistoletto: “La parte stracciata del mondo ha dato fuoco a se stessa”

Venere degli stracci in fiamme, Pistoletto: "La parte stracciata del mondo ha dato fuoco a se stessa"

La notizia del rogo della Venere degli stracci è stata subito commentata da Michelangelo Pistoletto, che l’ha definita “un avvilimento” aggiungendo che “le cose si muovono nel bene e nel male” e che “c’è qualcuno che pensa si possa fare un happening di questo tipo”. “Parliamo di un’opera viva, fatta di elementi, un essere in esposizione. Ora vediamo l’aggressività umana a quali risultati porta. L’uomo prima di dare la pace cerca sempre la guerra”, ha continuato lo scultore. Che poi ha concluso:

Il sindaco, Trione, il mondo della cultura e dell’arte mi hanno chiesto di portare lì questo lavoro. Altrove la gente aveva partecipato portando i propri indumenti usati. Ripeto è un’opera in cui non c’è protezione, è un essere vitale che può essere distrutto o mantenuto in vita.

Quel che è accaduto a Napoli è la dimostrazione che basta che ci sia qualcuno che vuole la guerra, un solo individuo per far scoppiare il mondo.

Non me lo aspettavo. Ma non è un lavoro in bronzo o in marmo messo su piedistalli, è l’opera d’arte che mette i piedi per terra e si espone al mondo, chi non riesce a farsi riconoscere nel mondo aggredisce.

Non mi sono dato una spiegazione. Ma chiedo: quanta miseria chiede riscatto? La violenza c’è ed è venuta fuori. Basta una persona, due malintenzionati. Chissà come la pensano, qual è la visione di chi ha fatto questo. La parte stracciata del mondo ha dato fuoco a se stessa.

Abbiamo rischiato, non me l’aspettavo. Mi aspettavo che ci potesse essere una rivelazione, che potessero discutere intorno alla Venere. No, le fiamme non le avevo prese in considerazione.

Leggi anche: Perché una tela di Rubens scomparsa e oggi ritrovata vale 5 milioni?

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Asia Buconi
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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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