Lettera della preside, Valditara: “Non ha senso, nessuna deriva fascista”

Per il ministro dell’Istruzione Valditara la lettera accorata della preside Savino, in cui mette in allarme i suoi studenti su possibili derive fasciste, è stata impropria.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, in diretta questa mattina al programma Mattino 5, ha commentato la lettera scritta dalla preside Annalisa Savino ai suoi studenti, dopo l’aggressione avvenuta sabato scorso davanti al liceo Michelangiolo di Firenze. Per il ministro è improprio parlare di rischio fascista, come ha fatto la preside.

La dinamica dell’aggressione al Liceo Michelangiolo: cosa è successo?

Dell’aggressione esistono due video che la Digos sta visionando per cercare di ricostruire quanto accaduto. Dalle immagini si vedono due studenti picchiati e un terzo che affronta sei ragazzi. I primi due sono studenti del collettivo di sinistra mentre gli aggressori sono tre minorenni e tre maggiorenni, tutti attivisti di Azione Studentesca, che la polizia ha denunciato per manifestazione non autorizzata, ossia volantinaggio non preannunciato in Questura, e violenza aggravata.

Il terzo ragazzo picchiato non ha sporto querela e non è stato ancora identificato. Inoltre ci sarebbero altri due studenti, ripresi negli attimi di scontro, che non hanno un nome. A riguardo la Polizia vuole comprendere se appartengano anche loro ad Azione Studentesca o siano riconducibili ad altre realtà.

La preside Savino: “Ho scritto la lettera perché gli studenti non abbiano paura”

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Dopo l’aggressione al liceo Michelangiolo molti presidi e insegnanti fiorentini sono insorti, intervenendo nella vicenda. La professoressa Annalisa Savino, dirigente scolastica del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, ha scritto una lettera appassionata ai suoi studenti, che ha avuto un enorme clamore sui social per il paragone della vicenda con dimiche fasciste. Nella lettera prende le distanze dalla violenza e dalla banalità del male:

Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate di migliaia di persone.

È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti.

La missiva si conclude con un incoraggiamento “ad avere fiducia nel futuro e ad aprirsi al mondo”.

Valditara: “In Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria”

Il parere del ministro Valditara sulla lettera della preside di Firenze ai suoi studenti però non concorda con quello della dirigente scolastica. Nel suo intervento a Mattino 5 esprime tutto il suo dissenso:

È una lettera del tutto impropria, mi è dispiaciuto leggerla, non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà:

in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo.

Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole.

Se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure.

Di queste lettere non so che farmene, sono lettere ridicole, pensare che ci sia un rischio fascista è ridicolo.

Trovo ci sia sempre più un attacco alla libertà di opinione e un alzare i toni trasformando la polemica in una campagna di odio, delegittimazione e falsificazione talvolta della realtà.

Chiedo ai partiti dell’opposizione maggiore responsabilità. E intanto mi aspetto solidarietà anche dalla preside che ha scritto la missiva.

Leggi anche: Discorso di Liliana Segre in Senato: “Superare l’odio deve essere una responsabilità comune”

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