Arriva un vaccino per la celiachia: “I pazienti potranno mangiare prodotti con glutine”

Oggi l'unica soluzione per combattere il problema è eliminare il glutine, ma si aprono nuove prospettive terapeutiche per questa malattia.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img

In arrivo un vaccino per la celiachia? Stando ai dati del Ministero della Salute, la patologia autoimmune colpisce oggi l’1% della popolazione (241.729 persone in tutto, di cui 168.385 femmine, il 70%, e 73.344 maschi, il 30%).

Oggi l’unica soluzione per combattere il problema è eliminare il glutine, ma si stanno aprendo nuove prospettive terapeutiche. A dirlo è stato il professor Antonio Gasbarrini della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore del Cemad, che ha spiegato come si stia lavorando su diversi fronti.

Vaccino per la celiachia, Gasbarrini: “La ricerca va avanti”

Il professor Antonio Gasbarrini ha affermato: “Una dieta senza glutine: è questa oggi l’unica alternativa terapeutica per chi ha la celiachia. La ricerca però va avanti, di pari passo col fatto che la patologia ha una prevalenza che nell’età pediatrica, nella fascia 5-10 anni, è arrivata al 2%”.

In questo senso, a rivestire un ruolo di primo piano nella sperimentazione di importanti novità è l’azienda biofarmaceutica globale Takeda, che prevede entro il 2025 il lancio di 3 nuove terapie nell’area della celiachia. E, tra queste, si starebbe lavorando anche a un vaccino per la celiachia.

Vaccino per la celiachia, Gasbarrini: “Ricerca lavora su varie matrici”

Il professor Antonio Gasbarrini ha spiegato sulle novità delle sperimentazioni pensate per contrastare la celiachia:

I numeri della celiachia sono impressionanti, dunque la ricerca sta lavorando su varie matrici. Prima di tutto si sta provando con dei grani modificati geneticamente che non contengono glutine. Altra possibilità è lavorare con delle molecole che degradano la gliadina (ci sono già trial di fase due e tre), in modo che quando viene in contatto col sistema immunitario sia in qualche modo disattivata.

Esistono poi molecole che lavorano sulla permeabilità intestinale in modo da ridurre il legame tra glutine e recettori genetici, anche se questo potrebbe essere più interessante più che per la celiachia vera e propria per l’ipersensibilità al glutine.

Allo studio anche molecole ad attività antifiammmatoria, nell’ambito dei farmaci biologici, perché la celiachia è caratterizzata da una massiccia risposta antinfiammatoria a livello duodenale o di intestino tenue.

Vaccino per la celiachia, Gasbarrini: “Siamo in fase due dei trial”

Il professor Gasbarrini ha pure parlato della possibilità di sviluppare un efficace vaccino per la celiachia, su cui già si è a lavoro. Ha detto:

Esistono trial che hanno come focus quello di bloccare la risposta immunologica, specie per la celiachia refrattaria, ovvero che interessa pazienti che anche se eliminano il glutine continuano ad avere segni di celiachia attiva.

Infine, si sta lavorando sulla possibilità di vaccini che rendano quei pazienti tolleranti al glutine. Siamo in fase due dei trial. C’è stata qualche idea e qualche fallimento, ma quando arriverà occorrerà essere sicuri al 100% che curi la malattia. Non dobbiamo dare false illusioni.

Gasbarrini ha sottolineato come per i vaccini in fase 2 di studio “dovremo aspettare almeno altri cinque anni, ma in futuro i pazienti celiaci potrebbero avere la possibilità di mangiare prodotti con glutine senza conseguenze grazie ai nuovi farmaci”. Poi, il direttore del Cemad ha concluso spiegando come sul fronte celiachia sia più che mai necessario un cambiamento culturale:

Bisogna smettere di curare gli organi e iniziare a curare i pazienti, sapere, ad esempio, dove e come vivono. Noi medici dovremmo essere anche un po’ psicologi. È infatti con un approccio integrato tra psicologia e nutrizione che riusciremo a curare la celiachia.

Sappiamo che la persona celiaca ad oggi deve eliminare il glutine dalla propria alimentazione. Eppure i farinacei sono molto presenti nella nostra dieta. Eliminarli diventa tanto più difficile per un bambino che potrà sentirsi escluso da una festa a scuola dei suoi compagni, non potendo mangiare la torta.

Per migliorarne l’integrazione occorre aumentare la cultura, specie nelle scuole, sottolineando che non è una malattia è uno stato di salute. Bisogna rendere edotti ragazzi e famiglie che, allo stato attuale, il glutine va eliminato completamente.

Leggi anche: Bonus psicologo 2023: cosa cambia e chi può richiederlo

spot_img

Correlati

Morbillo, quali sono gli ultimi dati, cosa dice Bassetti e come evitare un’epidemia?

Sta per arrivare una nuova epidemia di morbillo? È questo ciò che emerge dagli...

Come proteggere la pelle dal Sole per una stagione primavera-estate sicura

Con l'arrivo della primavera alle porte sempre più persone sono convinte che non sia...

Mangeresti una carta di credito? È la quantità di microplastiche che ingeriamo ogni settimana

La presenza di microplastiche e nanoplastiche nel nostro corpo è ormai documentata da varie...
Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img