Vaccino Johnson&Johnson, dagli over-60 alle carceri: dopo lo stop negli USA ecco a chi sarà destinato

A seguito della sospensione del siero statunitense J&J, è cambiato il piano vaccinale italiano: ecco le categorie a cui sarà riservato il vaccino monodose.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Come noto, ieri gli Stati Uniti hanno chiesto la sospensione del vaccino monodose Johnson and Johnson, conseguentemente a 6 casi di trombosi sospette verificatisi dopo la somministrazione del siero made in Usa. Così la campagna vaccinale ha subito una nuova, per non dire l’ennesima, battuta di arresto: la decisione presa oltreoceano ha bloccato le vaccinazioni con J&J in tutti i Paesi, che aspettano adesso nuove disposizioni.

Come riportato da Il Sole 24 Ore, in Italia ad attendere le prime 184.000 fiale del monodose sono soprattutto le farmacie, dato che questo vaccino, non necessitando di congelamento, può essere conservato in frigo. In Regioni come il Lazio, Johnson and Johnson sarà destinato anche alla popolazione carceraria.

Intanto, per il 2022, l’Unione Europea ha deciso di non rinnovare i contratti con AstraZeneca e Johnson and Johnson.

La vicenda della sospensione precauzionale di J&J ha molte analogie col caso AstraZeneca: verosimilmente si andrà verso il via libera anche del siero statunitense, le cui somministrazioni verranno limitate a determinate categorie. In attesa della decisione degli Usa, ecco a chi sarà riservato il monodose J&J nel nostro Paese.

Sospeso Vaccino Johnson and Johnson: si va verso la somministrazione ai soli over-60

Sospeso Vaccino Johnson and Johnson: si va verso la somministrazione ai soli over-60

Il Ministro della Salute Roberto Speranza, esprimendosi sulla sospensione di J&J stabilita precauzionalmente dagli Usa, ha detto:

Valuteremo nei prossimi giorni, appena a Ema e Stati Uniti daranno informazioni definitive, quale sarà la strada migliore, ma penso che anche questo vaccino dovrà essere usato, perché è importante.

Ed è certamente importante: basti pensare che nel secondo trimestre è previsto un approvigionamento di 7.31 milioni di dosi J&J. Di fatto, rallentare ulteriormente la campagna vaccinale ordinando la sospensione del siero per 6 casi di trombosi molto rare segnalate su quasi 7 milioni di dosi somministrate, sembra rappresentare soltanto l’ennesima inutile perdita di tempo.

In ogni caso, il piano del Governo italiano, quando la distribuzione del farmaco J&J riprenderà, sarà quello di riservare il vaccino statunitense a chi ha più di 60 anni, come accaduto per AstraZeneca (entrambi sono vaccini a vettore virale). Il che è emerso soprattutto dalle parole di Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, che a Porta a porta ha detto:

Il vaccino J&J è altamente sicuro, con rapporto rischio beneficio chiaramente favorevole come è stato dimostrato dagli studi.

Ci sono molte similitudini con il vaccino AstraZeneca, le limitazioni sono quindi possibili e ragionevoli e sarà probabilmente la direzione verso la quale ci si muoverà tutti assieme.

In poche parole, si andrà con tutta probabilità verso la stessa misura presa una settimana fa per le dosi AstraZeneca.

Leggi anche: Johnson & Johnson, gli USA chiedono la sospensione del vaccino

Sospeso Vaccino Johnson and Johnson: rallentata la somministrazione nelle farmacie

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La vaccinazione in farmacia, che avrebbe dovuto capillarizzare le somministrazioni e dare un nuovo sprint alla campagna del Commissario Figliuolo, sarà ampiamente rallentata dalla sospensione del siero J&J e dalla conseguente carenza di fiale: il monodose era destinato alle farmacie per la sua facilità di conservazione, ma adesso le circa 11 mila attività che hanno aderito alla campagna vaccinale rischiano di rimanere a corto di dosi.

Le farmacie italiane disponibili avrebbero iniziato a somministrare il siero statunitense già a fine aprile, ma bisognerà fare i conti con questa nuova battuta d’arresto. In realtà, la Liguria ha cominciato a vaccinare nelle farmacie con AstraZeneca già il 30 marzo, il problema della disponibilità delle dosi però rimane: la potenzialità della rete vaccinale delle farmacie liguri garantirebbe la somministrazione di circa 5mila dosi giornaliere, ma la scarsità di materia prima ne riduce notevolmente il numero.

L’appello del sindacato di polizia penitenziaria a Figliuolo: “Vaccinare velocemente poliziotti e detenuti con J&J”

L'appello del sindacato di polizia penitenziaria a Figliuolo: "Vaccinare velocemente poliziotti e detenuti con J&J"

Come riportato da Il Sole 24 Ore, la Regione Lazio aveva annunciato che le prime 18 mila dosi Johnson and Johnson sarebbero andate in prevalenza alle carceri per il personale penitenziario e i detenuti. La consegna delle dosi, prima della sospensione del siero, era prevista per il 19 aprile, ma adesso non si escludono slittamenti.

In merito alla distribuzione del vaccino, bisogna tener conto della nuova ordinanza di Figliuolo del 9 aprile, che impone la vaccinazione prioritaria per fasce d’età e fragilità. Un criterio che dovrà essere rispettato anche nei penitenziari, dove verrà disposta come prioritaria la somministrazione del siero ai detenuti più anziani: sulla popolazione carceraria complessiva, gli over-50 sono circa il 26%.

Nelle carceri italiane i detenuti positivi al Covid-19 sono circa 821, mentre i casi tra i poliziotti penitenziari sono 573. Il sindacato di polizia penitenziaria (Spp) ha fatto sapere poi che la vaccinazione di detenuti e poliziotti è stata sospesa per diversi giorni a causa delle nuove disposizioni governative, tanto da rendere necessario un appello diretto al Commissario per l’emergenza Figliuolo, a cui i membri del Spp hanno detto:

Bisogna cambiare velocemente idea, provvedendo a vaccinare i poliziotti e i detenuti nel modo più veloce possibile, anche utilizzando Johnson and Johnson, il quale consentirebbe un’immunizzazione più veloce.

Velocità: ecco la parola che avrebbe dovuto scandire i ritmi della campagna vaccinale. Ma tra ritardi, contratti non rispettati, sospensioni dovute a psicosi collettive, sembra che tutto scorra sempre più a rilento. Le iniziali ed ottimistiche previsioni del Piano vaccinale si ridimensionano inesorabilmente, ogni giorno di più, di fronte ad una disarmante realtà: quella della scarsità di dosi.

Leggi anche: Approvato vaccino monodose Johnson&Johnson: come funziona e quanto è efficace

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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