Johnson & Johnson, gli USA chiedono la sospensione del vaccino

Dopo un morto e sei rari casi di trombosi, Johnson & Johnson blocca il lancio del farmaco in tutta Europa.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Johnson & Johnson, gli Usa chiedono il blocco delle somministrazioni dopo che, a due settimane dalle vaccinazioni, una donna è morta e sei hanno riscontrato una malattia rara che coinvolge coaguli di sangue.

In Europa, dove sono arrivate le prime dosi da oltreoceano, si decide di “ritardare il lancio”.

Johnson & Johnson in Usa: “Casi rari, ma la sicurezza è una priorità”

Johnson e Johnson in Usa: "Casi rari, ma la sicurezza è una priorità".

Negli Stati Uniti, mentre sette milioni di persone hanno ricevuto il vaccino e nove milioni di dosi sono in attesa, una donna è deceduta, una è in condizioni critiche e alcune altre hanno sviluppato rare trombosi.

I primi effetti collaterali tendono a palesarsi dopo circa nove giorni e, almeno finora, le vittime sono solo donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni.

Il Cdc e la Fda, le autorità sanitarie americane, fanno sapere:

I casi osservati sono estremamente rari, ma la sicurezza del vaccino per il Covid è una priorità per il governo federale.

La sospensione al momento è precauzionale, tuttavia raccomandata in attesa di valutazioni e accertamenti.

Dopo l’allarme lanciato delle autorità federali statunitensi, mentre molti stati Usa si stanno già adeguando, dalla Casa Bianca sono subito arrivate rassicurazioni grazie agli accordi già stabiliti con Pfizer e Moderna che coprono 300 milioni di americani: “La pausa al vaccino Johnson&Johnson non avrà un impatto significativo sul nostro piano di vaccinazioni”.

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Johnson & Johnson bloccato appena sbarcato in Europa: “Non è chiaro se esista un’associazione causale”

Arrivate proprio ieri in Europa le sue prime dosi di vaccino anti-Covid, Johnson & Johnson fa sapere:

Stiamo rivedendo questi casi con le autorità europee e abbiamo deciso in via proattiva di ritardare le consegne all’Europa.

“In un’ottica di trasparenza e in attesa delle valutazioni delle autorità sanitarie europee”, Johnson & Johnson sceglie la cautela.

E mentre il comitato per la sicurezza dell’Agenzia europea dei medicinali verifica che esista davvero una connessione tra la somministrazione del farmaco e i rari eventi embolici riscontrati, l’Ema sottolinea: “Al momento non è chiaro se esista un’associazione causale“.

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Johnson & Johnson in Italia: “È più pericoloso non fare il vaccino”

Johnson e Johnson in Italia: È più pericoloso non fare il vaccino".

Sono 184mila le dosi che fanno parte del primo lotto del vaccino statunitense arrivato proprio ieri in Italia. Si tratta di dosi che, insieme ai circa 175mila vaccini Vaxzevria (AstraZeneca, ndr), dovrebbero mettere a disposizione delle Regioni ben 4,2 mln di vaccini entro il 22 aprile.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, prende tempo:

Valuteremo nei prossimi giorni, appena Ema e gli Usa ci daranno notizie più definitive, quale sarà la strada migliore ma io penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perchè è un vaccino importante.

Le Regioni devono stare a questa impostazione perchè chi è più anziano rischia di perdere la vita.

Dello stesso parere sembrano essere in molti. Il ministro il ministro Mariastella Gelmini ha commentato:

Un film già visto, anche Astrazeneca ha avuto questo percorso, ma i vaccini sono sicuri.

Non allarmiamoci, il numero dei casi sospetti di Johnson&Johnson è inferiore a quelli di Astrazeneca, ma non vuol dire che non sono sicuri, è più pericoloso non fare il vaccino.

E ha aggiunto:

Ci sarà un incontro dei ministri europei della salute, ma sono sicura che sarà riconosciuto come sicuro come già successo per Astrazeneca.

Rassicurante anche la voce del direttore generale dell’ Aifa, Nicola Magrini:

Il vaccino J&J e’ altamente sicuro con rapporto rischio beneficio chiaramente favorevole come è stato dimostrato dagli studi, ma ci sono molte similitudini con il vaccino Astrazeneca, le limitazioni sono quindi possibili e ragionevoli e sara’ probabilmente la direzione verso la quale ci si muovera’ tutti assieme.

I dati parlano di rarissimi eventi, 6 casi su 7 milioni di vaccini, non modifica il rapporto beneficio rischio di questo farmaco e’ una pausa di grande cautela, forse eccessiva in fase pandemica.

Non resta che attendere verifiche e ulteriori disposizioni.

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Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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