La scoperta: gli esseri umani fanno uso di tabacco da 12.000 anni

I semi carbonizzati trovati in un antico focolare dello Utah (Stati Uniti), usato dai cacciatori-raccoglitori, dimostrano che gli umani usarono il tabacco più di 12.000 anni fa.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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La scoperta: gli esseri umani fanno uso di tabacco da 12.000 anni

L’uomo fa uso di tabacco da dodicimila anni, l’incredibile scoperta fatta dai ricercatori americani. La pianta del tabacco ha cambiato radicalmente gli usi e l’economia dell’umanità. Oggi secondo l’OMS il tabacco è una usata e abusata da un miliardo di persone in tutto il mondo.

L’uomo e l’uso di tabacco: un’abitudine che risale a migliaia di anni rispetto alla prima documentazione

L’incredibile scoperta del focolare fatta nel 2015 nel deserto del Gran Lago Salato nello Utah, a cui sono seguite analisi e ricerche fino a oggi, ha rilevato un’abitudine che risale all’età della pietra, e cioè che l’essere umano ha fatto il primo uso di tabacco ben dodicimila anni fa.

I semi carbonizzati trovati in un antico focolare usato da alcuni cacciatori dell’epoca raccoglitori suggeriscono che gli umani usarono il tabacco più di 12.000 anni fa, 9.000 anni prima di quanto precedentemente documentato e molto prima che l’agricoltura mettesse radici nelle Americhe.

Lo studio riporta che “il tabacco ha probabilmente avuto un impatto maggiore sui modelli globali nella storia rispetto a qualsiasi altra sostanza psicoattiva, ma la profondità dei suoi legami culturali è stata ampiamente dibattuta”. Il focolare nel sito di Wishbone nel deserto del Gran Lago Salato nello Utah è stato scoperto nel 2015 durante un’indagine archeologica di routine, come affermato da Daron Duke, preside e COO del Far Western Anthropological Research Group, Inc.

Era una “piccola macchia nera sulle distese di fango aperte del deserto del Gran Lago Salato”, ha detto Duke, l’autore principale di uno studio sul ritrovamento del tabacco pubblicato lunedì sulla rivista Nature Human Behaviour.

Duke e i suoi colleghi hanno scovato il sito archeologico sei anni fa, circondato da manufatti in pietra e ossa. Il botanico del team ha notato i semi una volta tornati in laboratorio. Erano troppo piccoli per datare direttamente, ma le date di tre campioni di carbonio estratti dal focolare indicavano che gli umani di quelle zone pietra accesero il fuoco in quel focolare circa 12.300 anni fa.

Inoltre le punte di lancia fatte di ossidiana trovate nel focolare suggerivano che le persone vagassero per grandi distanze e cacciassero grossa selvaggina. Nel focolare furono trovate anche tracce di nicotina, non presente all’interno dei semi di tabacco, bensì nella pianta che è originaria delle Americhe ed è stata utilizzata dagli indigeni per le sue proprietà psicoattive molto prima che arrivassero i coloni europei e riportassero la pratica in Europa.

Uso di tabacco risalente all’età della pietra

I semi di tabacco non contengono nicotina, ma la loro presenza suggerisce che le persone stessero maneggiando le parti della pianta che hanno un effetto inebriante: le foglie e gli steli fluenti. Questi darebbero la conferma riguardo l’uso di tabacco da parte degli uomini della pietra. Forse, hanno suggerito gli autori dello studio, il tabacco è stato masticato o risucchiato in un quid (mazzette di fibra vegetale) e la gente ha sputato i semi nel fuoco. 

Ad avvalorare la tesi è stato il ritrovamento dei quid nelle grotte della regione, di cui una a soli 65 chilometri (40,4 miglia) a nord del focolare che testimonia l’uso di tabacco da parte dell’uomo decine di secoli fa. È anche possibile che l’uomo abbia fatto uso di tabacco fumandolo. 

Prima di questa scoperta, i residui di nicotina sulle pipe suggerivano che i primi consumatori di tabacco vivevano in Nord America circa 3000 anni fa. I risultati dello studio indicano invece che il tabacco è stato utilizzato dagli esseri umani per migliaia di anni prima di essere assimilato nell’uso domestico. 

Era probabile che gli umani stessero “giocando con le piante” che erano loro utili per millenni prima che emergesse l’agricoltura – ha detto Duke. Per come la vedo io, (le sostanze intossicanti) sono una necessità della vita. Le persone bevono queste cose, pensate alla vostra tazza di caffè mattutina. Perché le persone allora non avrebbero dovuto farlo? – ha concluso Duke.

Leggi anche: Nobel Medicina 2021: vittoria degli americani con la scoperta sui recettori di temperatura e tatto

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Tommaso Panza
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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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