Uso delle armi in America: una violenza che coinvolge bambini e adolescenti

La violenza che riguarda l'uso delle armi negli Stati Uniti sta uccidendo un numero crescente di bambini, da quelli che restano vittime del fuoco incrociato agli adolescenti uccisi nelle guerre tra gang.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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L’uso delle armi negli Stati Uniti ha ormai generato una violenza armata vorticosa che non risparmi più nessuno. La piaga dovuto al libero commercio e uso delle armi sta aggiungendo all’elenco delle vittime innocenti un numero sempre più alto di bambini e adolescenti americani. I quali spesso sono tristi protagonisti e vittime di pallottole vaganti, a volte esplose dai propri coetanei, a causa del fuoco incrociato dovuto a guerre tra gang per il territorio e lo spaccio di droga.

Uso delle armi negli Stati Uniti: una piaga che ha risucchiato i più giovani tra le vittime

L’uso delle armi in America è una vera e propria piaga sociale, non lo scopriamo di certo oggi. Il fenomeno ogni anno è sempre più fuori controllo e le vittime innocenti dovute alla follia delle armi negli states sono centinaia ogni anno.

Le sparatorie in molti episodi coinvolgono bambini e adolescenti. I casi che vedono il nome dei minori, tra le vittime causate dall’uso delle armi negli Stati Uniti, sono in aumento negli ultimi anni e il 2021 non fa eccezione

Storie delle giovani vittime causate dall’uso delle armi in America

LeGend Taliferro , era un bambino di 4 anni che amava giocare con i dinosauri e a basket. Il piccolo LeGend si era addormentato sul pavimento in un appartamento a Kansas City, nel Missouri, quando è stato colpito da un proiettile entrato dalla finestra il 29 giugno 2020. Il colpo era stato esploso da un uomo che era stato precedentemente coinvolto in una lite con il padre di LeGend.

L’uomo che ha sparato, in attesa di processo per omicidio di secondo grado, ha dichiarato che il colpo era destinato al papà di LeGend come conseguenza della furiosa lite avvenuta tra i due.

L’uso delle armi negli Stati Uniti presenta una conta dei morti impressionante causata della violenza armata, che ha coinvolto persone di età pari o inferiore a 17 anni. Secondo il sito web Gun Violence Archive solo nel 2019 le vittime tra i minori sono state 991. Questo sito registra ogni anno tutte le denunce per sparatorie che giungono da oltre 7.500 fonti di forze dell’ordine, media e governative.

Nel 2020 i decessi tra i minori, nonostante i blocchi dovuti all’emergenza pandemica, sono stati 1.375. Quest’anno le cifre pare siano destinate addirittura a salire. I conti aggiornati fino a mercoledì 6 ottobre, dicono che le sparatorie dovute all’uso delle armi, hanno già provocato la morte innocente di 1.165 giovani, oltre ad averne feriti 3.216.

Anche i dati dell’FBI confermano questa escalation della violenza. Il Bureau ha pubblicato un rapporto il 28 settembre che mostra che gli omicidi negli Stati Uniti sono aumentati di quasi il 30% nel 2020 e gli omicidi che coinvolgono i ragazzi fino ai 19 anni sono aumentati di oltre il 21%, tutti episodi causati dall’uso delle armi da fuoco.

Uso delle armi negli Stati Uniti: Le cronache dell’orrore

Lo scorso Marzo St. Louis (Missouri), Caion Greene , 9 anni, è morto subito dopo che qualcuno aveva cominciato e sparare contro l’auto della sua famiglia. Per il delitto a oggi è accusato addirittura un 17enne. Per adesso gli inquirenti che seguono le indagini si sono rifiutati di rivelare il movente o cosa ha provocato la sparatoria che ha ucciso il piccolo Caion.

Due bambini di Minneapolis, la stessa città di George Floyd, sono stati uccisi a maggio. I bambini rimasti vittime avevano sei e nove anni. Il primo Trinity Ottoson-Smith è stato colpito alla testa mentre giocava e saltava su un trampolino, ovviamente anche in questo caso come dichiarato dalla polizia, Trinity è stato la vittima involontaria di un proiettile destinato a qualcun altro, a oggi non è stato ancora arrestato nessuno. Aniya Allensei anni, è stata uccisa mentre era in macchina con la propria mamma, quando durante la guida le due si sono trovate improvvisamente al centro di uno scontro a fuoco.

Il 2 ottobre a Milwaukee ( Wisconsin), una bambina di 11 anni è stata uccisa mentre la sua sorellina di 5 anni, che in quel momento era con lei, è rimasta ferita. Anche stavolta, come nel caso del piccolo Caion Greene, qualcuno avrebbe aperto il fuoco da un veicolo in corsa contro l’auto della famiglia delle due bambine. 

Le vittime adolescenti

Mentre le vittime più piccole restano quasi sempre coinvolte nel fuoco incrociato, gli adolescenti sono invece sempre più spesso il bersaglio in questione e i killer sono a loro volta altri adolescenti.

Un rapporto di marzo del Children’s Defense Fund riporta che i decessi, dovuti all’uso delle armi da fuoco, di bambini e adolescenti hanno raggiunto numeri molto alti tra gli afroamericani, i neri hanno infatti quattro volte più probabilità dei bianchi di essere colpiti a morte.

Jamari Williams e Kentrell McNeal , avevano entrambi 15 anni e frequentavano la Simeon Career Academy High School di Chicago. Sono rimasti uccisi in una sparatoria lo scorso 21 settembre. Non sono stati effettuati arresti e la polizia non ha fornito nessun dettaglio su chi o cosa abbia scaturito la sparatoria

Il presidente e amministratore delegato del Children’s Defense Fund, Starsky Wilson, ha affermato che “la vendita di armi durante la pandemia ha peggiorato le cose”.

La dottoressa Lindsay Clukies, un medico del pronto soccorso del St. Louis Children’s Hospital, in un’intervista rilascita a CBSnews ha dichiarato che lei e il suo staff vedono spesso minori vittime di sparatorie o che magari sono state in precedenza feriti da colpi di arma da fuoco:

Non è raro vedere un bambino con una grande cicatrice e quinsi spesso chiediamo: ‘Cos’è successo?’ e dicono: ‘Oh, mi hanno sparato una volta’.

Gli studi hanno dimostrato che le vittime di violenza corrono un rischio elevato di diventare esse stesse violente. Così il St. Louis Children’s Hospital ha sviluppato il suo programma Victims of Violence che cerca di ridurre la recidiva associando le vittime sopravvissute alle sparatorie a tutori e offrendo consulenza, mediazione e un collegamento con le agenzie di servizi sociali.

Shaquille Barbour di Filadelfia è stato ucciso il 6 giugno, una settimana prima del diploma di scuola superiore, colpito 13 volte mentre tornava a casa in bicicletta. Anche questa volta non sono stati effettuati arresti e la polizia non è riuscita a risalire alle cause.

Leggi anche: Usa-Afghanistan, i talebani avvertono Biden: “L’America non provi a destabilizzare il nostro Governo”

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