Chloe nata il 31 dicembre e operata il 1 gennaio, la storia di una rinascita

Chloe nasce il 31 dicembre con una rara malformazione. Grazie all'intervento dell'equipe dell'Ospedale Bambino Gesù il 1 gennaio 2021 riesce a superare questo brutto momento. Oggi si avvia verso la guarigione.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Chloe nata il 31 dicembre con una grave malformazione polmonare, viene operata il 1 gennaio 2021. L’intervento, ad opera dell’equipe medica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, le ha salva la vita.

L’ospedale, pur non disponendo di un reparto di maternità, prevede la nascita nella struttura di neonati con altissimo rischio di complicazioni o di morte neonatale, servendosi della collaborazione del San Pietro Fatebenefratelli.

La bambina ora respira da sola e si avvia verso la guarigione completa.

Chloe nata il 31 dicembre con una malattia rara

chloe nata il 31 dicembre

La neonata era affetta da MAVP (Malformazione Artero-venosa Polmonare), un’anomalia vascolare molto rara che colpisce un bambino su 3mila-5mila nati vivi. Solitamente si manifesta in età adulta e solo una minima percentuale viene diagnosticata in età neonatale.

Nel caso di Chloe la situazione era molto più complessa e il suo cuoricino dilatato e sovraccaricato. Nei polmoni si era sviluppato un groviglio di vasi che deviava il normale percorso sanguigno mettendo in comunicazione diretta arteria e vena polmonare.

Chloe nata il 31 dicembre è operata il 1 gennaio 2021

In queste condizione il sangue si trova in una sorta di “cortocircuito” e non riuscendo più a ossigenarsi si riversa sul cuore con il rischio di generare un grave scompenso cardiaco. Per questo è stato necessario intervenire d’urgenza per ricostruire il flusso sanguigno legando i vasi malformati per evitare scompensi emodinamici.

L’equipe, composta da anestesisti, chirurghi neonatali e infermieri, ha inoltre effettuato la lobectomia polmonare inferiore, ossia l’asportazione della porzione di polmone con l’anomalia vascolare.

Si tratta della storia di una rinascita che ha sfidato la possibilità di non farcela perché i rischi erano molto alti.

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Tutto è bene quel che finisce bene

Il prof. Pietro Bagolan, direttore del Dipartimento Medico Chirurgico del feto-neonato-lattante del Bambino Gesù ha spiegato che il problema congenito della bambina è stato completamente risolto con l’operazione. Ecco quali sono state le sue parole:

L’intervento effettuato sulla neonata è risolutivo.

Superata la fase post-chirurgica, la più delicata, le prospettive di qualità di vita sono ottime.

E, in futuro, non avrà più bisogno di altre operazioni.

A pochi giorni dall’intervento la piccola è stata in grado di iniziare a respirare in modo autonomo, senza l’assistenza del ventilatore meccanico. Le sue condizioni cliniche sono buone e si avvia verso un recupero completo.

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L’eccellenza del Bambino Gesù

Storia di una rinascita_Ospedale Bambino Gesù

La MAVP è una malformazione complessa e difficilmente osservabile in un neonato o durante la vita fecale. In questo caso per Chloe la diagnosi è stata fatta in utero. La mamma dalla Sardegna si è trasferita a Roma presso l’ospedale Bambino Gesù, eccellenza nel trattamento di patologie complesse del feto e del neonato.

La donna è stata seguita dagli specialisti nella fase finale della gravidanza per arrivare al termine della 37ma settimana, monitorando costantemente i problemi a livello cardiaco della piccola.

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, con 25 casi all’anno, è il Centro italiano che esegue il più alto numero di interventi sul polmone in epoca neonatale. Meno frequenti gli interventi per trattare la specifica anomalia (solo 3 negli ultimi dieci anni) di cui era affetta la piccola Chloe, caratterizzata da un grave scompenso cardiaco.

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