Tumore al collo dell’utero, basta solo una sola dose di vaccino: “Efficace al 97,5%”

Uno studio condotto in Kenya dimostrerebbe l'efficacia di un solo vaccino per contrastare il tumore al collo dell'utero. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori americani e africani, su 2.275 donne tra i 15 e i 20 anni sessualmente attive in Kenya, ha osservato come basti una sola dose di vaccino contro il Papillomavirus (Hpv) per contrastare il tumore al collo dell’utero.

Questa scoperta potrebbe avvantaggiare soprattutto quelle popolazioni dove risulta difficile l’accesso alla vaccinazione e ai richiami vaccinali.

Tumore al collo dell’utero: lo studio su gruppi di donne sottoposte a tre diversi vaccini

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Uno studio condotto dal Kenya Medical Research Institute, e pubblicato da NEJM Evidence, ha evidenziato come una sola dose di vaccino può fare la differenza nella lotta contro il cancro della cervice uterina.

Le donne prese in esame dallo studio sono state divise in tre gruppi, ciascuno dei quali sottoposto a un trattamento vaccinale: un gruppo ha ricevuto un vaccino bivalente che copre due ceppi di Hpv corrispondenti al 70% dei casi, un’altra parte è stata sottoposta a una vaccinazione che copre 9 ceppi differenti e corrisponde al 90% dei casi mentre all’ultimo gruppo è stato somministrato il vaccino contro il meningococco.

La scoperta, che rappresenterebbe un punto di svolta, è giunta dopo 18 mesi. I primi due vaccini fornirebbero una protezione pari al 97,5%. Quest’ultimo offrirebbe anche una protezione dell’89% contro gli altri ceppi.

Tumore al collo dell’utero: incentivare la vaccinazione

Nel mondo ogni due minuti muore una donna per tumore al collo dell’utero, e in particolare sembra che l’Africa abbia il numero più elevato di decessi, corrispondenti all’80% dei casi. Purtroppo la vaccinazione non è ancora una pratica usuale: solo il 15% delle donne del mondo è vaccinata contro l’Hpv.

Ruanne Barnabas, principale autore dello studio, ha dichiarato come l’obiettivo sia ora quello della vaccinazione, come riportato da Repubblica:

I risultati ottenuti potrebbero aiutare l’Organizzazione Mondiale della Sanità a raggiungere l’obiettivo di vaccinare il 90% delle ragazze di 15 anni contro l’Hpv entro il 2030.

Tumore al collo dell’utero: la situazione in Italia

In Italia si ammalano di cancro della cervice uterina causato da Papillomavirus più di 3.000 donne, e di queste 1.000 muoiono.

Inoltre sembrerebbe che con la pandemia la situazione, per quanto riguarda la prevenzione, si sia aggravata in quanto si sarebbe ridotto il numero di screening. A rivelarlo è stata una ricerca presentata dal Censis, in occasione della Giornata internazionale contro l’Hpv celebrata il 4 marzo, dal titolo “Papillomavirus: lotta ai tumori. Per una cultura della prevenzione”.

Sarebbe scesa sia la copertura dello screening per le donne tra i 25 e i 64 anni, passando dall’81% del 2019 al 77,3% del 2020, che quella vaccinale scendendo dal 41,6% del 2019 al 30,3% del 2020. Mentre a crescere invece sarebbe la consapevolezza e l’interesse dei genitori nel voler vaccinare contro il Papillomavirus almeno un figlio.

Sarebbero le donne di età compresa tra i 46 e 55 anni a effettuare maggiormente gli screening, sia per la prevenzione del tumore al seno che per quello della cervice uterina.

Leggi anche: Flop quarta dose, Ricciardi: “In autunno per tutti, mascherine resteranno”

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