Papà dona polmone al figlio di 5 anni: “Adesso mio figlio potrà giocare e andare all’asilo”

Un padre ha subito un intervento per donare parte del proprio polmone al figlio di cinque anni. Ora entrambi stanno bene e il piccolo potrà tornare a vivere.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La vicenda del bambino di 5 anni, che grazie al trapianto di parte di un polmone del padre si è salvato la vita, sta commuovendo l’Italia. Anduel, il padre del piccolo, un uomo albanese di 34 anni, in un’intervista a Il Corriere delle Sera, in merito al gesto compiuto nei riguardi di suo figlio ha dichiarato:

Quando me lo hanno proposto non ci ho pensato due volte: si trattava di salvare la vita a mio figlio.

Il trapianto è stato eseguito presso l’ospedale Papa Giovani XXIII e l’intervento è durato undici ore. Ora, dopo con una convalescenza durata una quarantina di giorni, il bimbo è stato finalmente dimesso.

Trapianto di polmone: un padre salva la vita al proprio bambino

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In passato, essendo il figlio di Anduel malato di talassemia, il padre gli ha donato il midollo, che però gli ha provocato una reazione immunitaria tale da danneggiargli i polmoni. Un trapianto normale gli avrebbe causato un rigetto, o la necessità di una nuova operazione tra minimo cinque anni e massimo dieci, mentre vi erano tutte le condizioni affinché venisse realizzata una donazione da vivente.

Il 17 gennaio sono stati prelevati, dal lobo destro del polmone del padre del bimbo, cinque segmenti usati per sostituire il polmone destro del figlio. Per gestire l’operazione sono state necessarie due sale chirurgiche adiacenti, entrambe coordinate dal direttore di Chirurgia, Michele Colledan, che ha effettuato il trapianto sul bimbo mentre Alessandro Lucianetti si è occupato del padre.

Dopo otto giorni in terapia intensiva, dove è rimasto per un totale di due settimane, il piccolo ha raggiunto l’autonomia respiratoria e un mese fa non ha avuto più bisogno di alcun sostegno respiratorio. Il 20 febbraio è stato dimesso mentre il padre dopo una settimana. Nonostante il difficile intervento al quale si è sottoposto, quest’ultimo potrà svolgere una vita normale.

Trapianto polmone, Pezzoli: “Quanto è importante scegliere di donare i propri organi”

Maria Beatrice Stasi, direttore generale Asst Papa Giovanni XXIII, commentando la buona riuscita dell’intervento ha così commentato:

Un lavoro di equipe in cui molti operatori in perfetta armonia e condivisione hanno raggiunto un risultato che conferma l’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo tra le strutture di eccellenza sui trapianti a livello nazionale e non solo. Desidero rivolgere un pensiero affettuoso al piccolo ‘Mario’ e alla sua famiglia augurando una vita piena e gioiosa.

Credo che qui abbiamo fatto una cosa ‘grande’, che gratifica di tanto impegno e sacrifici il nostro personale e mostra nella sua forma più bella la dedizione ai pazienti del nostro Servizio Sanitario.

Pienamente soddisfatto anche Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst:

Vedere un bambino tornare a respirare autonomamente dopo un trapianto e vederlo uscire dall’ospedale è ciò che rende il nostro lavoro davvero unico. È significativo che ciò sia avvenuto proprio a Bergamo, a tre anni esatti dallo scoppio di una pandemia che ha tolto il respiro a tanti nostri cari. Quello di Mario è certo un caso particolare, avendo ricevuto un dono speciale da suo padre vivente.

Ma la sua storia è la testimonianza di quanto sia importante scegliere di donare i propri organi dopo la morte. Questo ha permesso ai nostri professionisti, nel corso di un’attività quasi quarantennale, di trasformare il dolore di una perdita in una possibilità di cura per migliaia di bambini e adulti che non avevano alternative terapeutiche e in una possibilità di salvare vite umane. 

Leggi anche: Bergamo, primo trapianto di polmone da vivente. Cos’è successo e quali sono i precedenti

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