Test sul sangue che scoprono i tumori: quanto sono attendibili?

Test sul sangue che scoprono i tumori, se efficaci, rappresenterebbero una svolta nella lotta alle neoplasie maligne. Vediamo quanto sono attendibili.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Sono centinaia gli studi in tutto il mondo, finanziati anche da Bill Gates e Jeff Bezos, per la messa a punto di test sul sangue che scoprono i tumori. L’obiettivo è quello di riuscire a scoprire una neoplasia con un solo esame del sangue.

Oggi, ancor di più con una percentuale maggiore di tumori, dovuta allo stile di vita non sempre sano e al fatto che spesso non si hanno le disponibilità economiche per accedere ai servizi privati, essendo il servizio nazionale carente sotto questo punto di vista, che ci sia un test in grado si scoprire in anticipo un tumore sarebbe una grande conquista. Studi recenti pubblicati dall’Associazione Italiana Registri Tumori evidenziano come in Italia ogni giorno si scoprono più di 1000 nuovi casi di tumori, per un totale di dati 390.700 nuovi casi l’anno, aggiornati all’anno 2022.

Spesso i test sul sangue che scoprono i tumori vengono pubblicizzati dalle aziende produttrici come rivoluzionari, ma ci si pone la domanda se lo siano davvero e quale sia la loro reale efficacia.

Test sul sangue che scoprono i tumori: vale spendere una somma tra i 500 e i 2mila euro?

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I test sul sangue che scoprono i tumori oggi hanno un costo variabile tra i 500 e i 2mila euro. Essendo una spesa consistente prima di effettuarli occorre essere sicuri di di quello che si sta facendo e avere una visione più ampia sulla questione. Antonio Russo, ordinario di Oncologia medica all’Università di Palermo, ha fornito una spiegazione. Ecco cosa ha dichiarato a Il Corriere della Sera:

È per rendere più vicina questa speranza che molti scienziati lavorano ogni giorno. Le ricerche ci sono, ma non siamo ancora alla “realtà”. Il test che utilizza il sangue come surrogato del tessuto neoplastico (quello che si ottiene con la classica biopsia) prima ancora della diagnosi stessa di tumore può definirsi come un vero e proprio esempio di biopsia liquida in pazienti apparentemente sani.

E la biopsia liquida è una metodica promettente che è già in uso per monitorare l’evoluzione della malattia e adeguare le cure, ma per ora non basta per arrivare a una diagnosi.

Il principio sul quale si basano questi test è che un tumore possa essere già scritto sul nostro Dna ancor prima di una diagnosi o che siano in grado di scoprire le cellule cancerose in circolo nell’organismo e quindi nel sangue.

Test sul sangue che scoprono i tumori: lo studio PATHFINDER

Durante il congresso annuale della Società Europea di Oncologia (European Society for Medical Oncology – Esmo), tenutosi a settembre a Parigi, è stato presentato uno studio realizzato da un gruppo di scienziati americani che ha messo a punto un test del sangue in grado di riconoscere oltre 50 tipi di cancro e identificare in quale tessuto il tumore ha origine, prima che si manifestino segnali clinici della malattia. A riguardo ha espresso la sua opinione positiva il professor Russo. Ecco cosa ha dichiarato:

Lo studio PATHFINDER ha analizzato il Dna libero circolante nei campioni di sangue prelevati da 6.621 persone, tutte ultra 50enni e senza una diagnosi di cancro, riguarda uno specifico test.

Il test si è rivelato in grado di identificare un “segnale cancerogeno” (alterazioni comuni a più di 50 tipi di tumori diversi) nell’1,4% dei partecipanti e, tra questi con esito dell’esame positivo, la diagnosi oncologica è stata successivamente confermata in circa il 40% dei casi. Delle 6.290 persone sane il 99,1% ha effettivamente ricevuto un responso negativo al test.

In pratica l’esame oggetto della sperimentazione ha dimostrato una buona accuratezza nello scoprire il cancro in chi lo aveva e un’elevata specificità per le persone sane. I falsi positivi, che richiedono poi lunghe e costose ulteriori indagini, sono stati pochi.

Test sul sangue che scoprono i tumori: ne vale davvero la pena?

Per diversi esperti però non è ancora giunto il momento di ricorrere a questi test Test sul sangue che scoprono i tumori, i quali, oltre al fatto di essere costosi, possono creare ansia e apprensioni inutili non essendoci, ad oggi, un test scientificamente convalidato ed efficace.

Un rischio sarebbero anche i falsi positivi, come specificato da Nicola Normanno, direttore del Dipartimento di Ricerca Traslazionale all’Istituto Tumori Fondazione Pascale di Napoli:

Questi esami richiedono poi numerose altre indagini per confermare effettivamente la presenza di un tumore: il pericolo, in caso di “falsi positivi”, è quello di dover fare numerosi accertamenti inutili.

Uno spreco per il sistema sanitario e un enorme carico di angoscia per gli interessati.

Leggi anche: Radioterapia con elettroni contro i tumori: cos’è e come funziona la tecnologia Flash

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