“Test salivari affidabili al 98%”: la svolta dei ricercatori italiani nel tracciamento del virus

Lo studio, condotto tra ottobre a dicembre all’Università di Padova, ha dimostrato che il test salivare molecolare è più sensibile del tampone naso-faringeo per individuare infezione da Covid.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Una buona notizia nella lotta al Covid 19 arriva dall’Università di Padova. Un team di ricerca ha studiato, e dimostrato, la maggiore sensibilità dei test salivari per individuare le infezioni da Sar-cov-2.

Con un’affidabilità del 98%, i test salivari molecolari sono più sensibili rispetto al tampone naso-faringeo, soprattutto nei pazienti asintomatici o in quelli che hanno contratto il virus con bassa carica virale.

I risultati dello studio, condotto tra ottobre e dicembre 2020 su oltre 5mila soggetti, è stato pubblicato sulla rivista “International Federation of Clinical Chemistry and Laboratory Medicine”.

I test salivari sono “decisamente più semplici e meno fastidiosi”

test salivari efficaci al 98% ricerca italiana

Lo studio, condotto nei laboratori dell’Università di Padova, è iniziato l’8 e si è concluso il 24 dicembre 2020.

I test, effettuati su 5.579 dipendenti volontari dell’Università, per un totale di 19.850 campioni salivari eseguiti, sono stati valutati con tecnica molecolare. Dopo una prima raccolta dei campioni, solo qualcuno ha deciso di abbandonare il programma.

Dei 5.350 dipendenti rimasti, ognuno ha eseguito il test salivare da un minimo di tre a un massimo di cinque volte, per 11 settimane, masticando al risveglio per almeno un minuto un batuffolo di cotone.

Una sperimentazione simile è stata approcciata anche a Singapore, ma, spiega Mario Plebani, direttore del Dipartimento interaziendale di Medicina di Laboratorio dell’Azienda Ospedale-Università di Padova e coordinatore della ricerca:

A differenza della sperimentazione di Singapore, nello studio italiano la saliva è stata auto-raccolta tramite una provetta.

Un metodo decisamente più semplice e meno fastidioso.

Leggi anche: Covid, appena arrivato il nuovo farmaco: “Si assume respirando”

Test salivari più affidabili del tampone naso-faringeo, i risultati dello studio italiano

La raccolta dei campioni all’Università di Padova ha identificato 62 positivi al Covid. Gli stessi hanno ripetuto il test naso-faringeo nell’arco delle 24 ore successive.

I test hanno avuto una concordanza nel 98% dei casi.

L’unico paziente con test salivare positivo, ma naso-faringeo negativo, presentava una bassa carica virale (Ct>33). Ha concluso il professor Plebani:

Il programma basato sull’auto-raccolta di campioni salivari e test si è rivelato uno strumento affidabile, ben accettato ed efficace per individuare Sars-CoV-2 in soggetti asintomatici.

L’utilità dei test salivari nel tracciamento degli asintomatici

Nell’ambito della ricerca, grazie ai tamponi utilizzati, sono stati identificati altri tre dipendenti positivi asintomatici che sono stati immediatamente isolati, impedendo lo svilupparsi di focolai all’interno dell’Università.

“Entro 24 ore dal risultato positivo – spiega il prof Plebani – è stato attivato il tracciamento dei contatti per dipendenti e studenti che frequentano lo stesso ambiente di lavoro”. E aggiunge:

Se almeno per una parte di comunità si decidesse di passare ai test salivari saremmo in grado anche di sostenere lo sforzo e garantire numeri più alti.

Leggi anche: Staminali “super efficienti” contro il virus, la scoperta dell’ultimo studio italiano

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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